Archivio tag: Medicina dei Disastri

Cambiamenti Climatici, Alluvioni E Impatto Sulla Salute

Medicina delle Catastrofi

Cambiamenti Climatici, Alluvioni E Impatto Sulla Salute  
Paola Michelozzi, Francesca de’ Donato
Recenti Prog Med 2014; 105: 48-50

81_IMG_0202 copiaDopo i nubifragi che nei mesi scorsi hanno colpito molte regioni italiane, la preoccupazione maggiore è rivolta ai danni economici. Passano in secondo piano gli aspetti relativi ai danni per la salute, anche perché è molto più difficile quantificarne l’impatto che va valutato non solo a breve, ma anche a medio e lungo termine. Il reale impatto delle alluvioni sulla salute viene in gran parte sottostimato. Gli effetti immediati e riconoscibili sono i decessi per annegamento e i traumatismi che si verificano durante e nei giorni immediatamente successivi all’evento. Tuttavia,  in mancanza di sistemi di sorveglianza ad hoc, l’unica fonte attendibile – le statistiche ufficiali di mortalità – è disponibile a distanza di anni, ed è spesso difficile collegare gli eventi a specifici episodi alluvionali. Gli studi epidemiologici condotti fino a oggi hanno evidenziato, oltre ai decessi per cause traumatiche, eccessi di mortalità per altre cause: patologie cardiovascolari, incidenti stradali, shock elettrico e ustioni e intossicazione da monossido di carbonio.

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Timeoutintensiva, Focus, N° 28, Dicembre 2014
 

 

Chernobyl 26 Aprile 1986 – 26 Aprile 2011: 25 Anni Dalla Tragedia Di Chernobyl

Energia Nucleare e Salute

Chernobyl 26 Aprile 1986 – 26 Aprile 2011: 25 Anni Dalla Tragedia Di Chernobyl

Chernobyl Il Reattore Nucleare

A 25 anni dalla tragedia di Chernobyl un ricordo delle vittime ed un monito per il futuro.

Un quarto di secolo dopo il disastro alla centrale nucleare di Chernobyl, la situazione dell’ambiente radioattivo all’interno dell’attuale sarcofago sopra il reattore distrutto, rimane critica. Così nelle parole di Igor Gramotkin, direttore generale della società che gestisce l’impianto atomico di Chernobyl. Nella giornata di ieri, Gramotkin ha preso parte al convegno internazione “25 anni dopo Chernobyl: La sicurezza nel nome del futuro”. “Una parte rilevante della struttura interna dell’attuale sarcofago è ancora inesplorata. Negli ultimi anni, gli addetti ai lavori hanno esaminato poco più del 60% dei locali all’interno del sarcofago, mentre il resto sono inaccessibili a causa delle macerie o degli alti livelli di radiazioni. L’assenza di informazioni sulla situazione del combustibile nucleare che ancora si trova tra le macerie rappresenta oggi uno dei rischi più gravi”, ha detto. Secondo una valutazione degli esperti, circa il 95% del combustibile, del peso di circa 200 tonnellate, con l’attività complessiva di 15 milioni di curie, è ancora coperto dalle macerie. La costruzione potrebbe migliorare dopo la costruzione del nuovo sarcofago che sarà realizzato per mettere in sicurezza il sito per almeno 100 anni.

Salute

La Città Fantasma di Pripiat, allora Abitata da 50.000 persone

Il rischio di cancro alla tiroide è molto più elevato nei cittadini bielorussi che al momento dell’incidente nucleare di Chernobyl non avevano ancora raggiunto la maggiore età. Lo ha dichiarato Alyaksey Akiyanaw, direttore del dipartimento per le Radiazioni e di Epidemiologia dell’istituto internazionale Andrei Sakharov di Minsk, nel corso di una conferenza che si è tenuta martedì scorso nella capitale bielorussa. “L’incidente del cancro alla tiroide in questa categoria di persone è 15 volte più alta rispetto agli altri bielorussi”, ha detto Akiyanaw. Inoltre, la sua incidenze tra i bambini è maggiore di circa 200 volte rispetto a quella del periodo prima del 26 aprile 1986, giorno dell’incidente, e sono significativamente aumentati anche i tassi di altre patologie tiroidee. “L’intera popolazione è stata colpita, i tassi di cancro in Bielorussia hanno cominciato a salire quattro anni dopo l’incidente, due anni prima rispetto a Russia ed Ucraina. Venti giorni dopo l’incidente, le autorità hanno iniziato la campagna per la distribuzione dello iodio alle persone… Ma era troppo tardi, poiché le loro ghiandole tiroidee avevano già assorbito la varietà radioattiva. Questo incidente nucleare è stato la causa anche dell’aumento dei tassi di altri tipi di cancro, tra cui quello al seno, nelle donne che vivono nelle zone contaminate”, ha detto.

Fonti: http://www.progettohumus.it/