Archivio mensile:gennaio 2011

Fotografia e Poesia

Foto di James Nachtway fotografo di guerra e di pena Afghanistan, 1996 - Mourning a brother killed by a Taliban rocket.

Solo la morte.

“La morte arriva a risuonare

come una scarpa senza piede, un vestito senza uomo,

riesce a bussare come un anello senza pietra né dito,

riesce a gridare senza bocca, né lingua, né gola.

Certo i suoi passi suonano,

e il vestito ha un lieve stormire d’albero.

Io non so, io conosco poco, io vedo appena;

ma io credo il suo canto colore delle viole umide,

di viole abituate alla terra,

perché il viso della morte è verde,

e lo sguardo della morte è verde,

con l’acuta umidità d’una foglia di viola,

e il cupo colore d’invemo esasperato.

Però la morte va per il mondo anche come scopa,

lecca la terra cercando i morti,

la morte è nella scopa,

è la lingua della morte che va scovando i morti,

è l’ago della morte che va in cerca di filo.

Pablo Neruda

(frammento tratto da Da Resindencia el la tierra, II (1931/1935) di Pablo Neruda)

La Foto è del fotografo J. Natchway ed è consultabile al suo sito cliccando qui

Sono Ormai Solo un Niente

Books: recensione

foto di James Nachtwey

“-E’ un Niente !

-Signore perchè la chiamano un Niente?

-Perchè è questo che sono

-Cosa faceva nella vita ?

-Niente

-Era un uomo d’affari?

-No

-Cos’era allora

-Un Niente

-Neanche se stesso

-Men che meno me stesso

-Che cosa odiava ?

-Niente

-Era un credente?

-No

-Era un Miscredente?

-No, Ovviamente.

Sono ormai solo un Niente.”


Da “Il Compromesso” di Elia Kazan

Il Compromesso

Elia Kazan

edizioni Mattioli1885

“Il compromesso è un grande romanzo: c’è un uomo qui dentro” (Henry Miller)

“Non ci piace la realtà descritta da Kazan, ma non possiamo ignorarla, perchè è la nostra!” (John Steinbeck)

“La scrittura di Elia Kazan è di grande effetto. Ha l’intensità di un proclama e l’autorità di una confessione” (James Baldwin)

“Un romanzo di straordinaria intensità” (Tennesee Williams)

Edizione italiana a cura di Gian Paolo Serino.

Recensione Video Commenti Filmografia Clicca qui

Mancanza di Sonno, Procedure Chirurgiche e Consenso Informato

Dottore, ha dormito stanotte?

da quotidiano sanità.it

Dal New England Journal of Medicine arriva la proposta: “i chirurghi dicano al paziente se hanno dormito poco e questi ultimi decidano se fidarsi comunque, se scegliere un altro medico o rimandare l’intervento”.

La carenza di sonno peggiora le performance psicomotorie più dell’alcool. Così un gruppo di chirurghi e anestesiologi americani ha proposto, in un editoriale pubblicato sul New England Journal of Medicine, una misura drastica: gli ospedali non permettano ai chirurghi che hanno dormito poco – magari perché in servizio – di svolgere interventi elettivi. Se non con il consenso informato del paziente. Insomma, il medico dica al paziente se ha dormito poco e quest’ultimo decida se fidarsi comunque, se scegliere un altro medico o rimandare l’intervento. Il ragionamento degli autori dell’editoriale non fa una piega: “La carenza di sonno influenza le performance del medico e aumenta il rischio di complicazioni”, ha spiegato il primo firmatario Michael Nurok, anestesista e medico di terapia intensiva all’ Hospital for Special Surgery di New York. “È chiaro dalle rilevazioni compiute sui pazienti che questi vorrebbero essere informati se il loro medico avesse una carenza di sonno e [in questo caso] la maggior parte dei pazienti chiederebbe un altro chirurgo. Pensiamo che le strutture abbiano la responsabilità di minimizzare le probabilità che i pazienti siano operati da medici con carenza di sonno”, ha aggiunto.

Tuttavia, “questo approccio può rappresentare un cambiamento fondamentale nella responsabilità attribuita al paziente in merito alle decisioni riguardanti la propria salute che potrebbe […] incrinare il rapporto medico-paziente”. Ciononostante, per gli autori dell’editoriale, si tratta di una misura necessaria, almeno finché “le strutture sanitarie non si assumeranno la responsabilità di assicurare che il paziente non si scontri con questo dilemma”. Mettere in atto la misura, però, sarà tutt’altro che facile.

da:

- quotidiano sanità.it

Sleep Deprivation, Elective Surgical Procedures, and Informed Consent

Michael Nurok, M.D., Ph.D., Charles A. Czeisler, Ph.D., M.D., and Lisa Soleymani Lehmann, M.D., Ph.D.

N Engl J Med 2010; 363:2577-2579 December 30, 2010

Per Leggere l’ editoriale sul Nejm Clicca qui

Internet e Salute

IL 47% DEGLI ITALIANI USA INTERNET PER L’AUTODIAGNOSI:

Una Pratica Rischiosa

Online Health: Untangling the Web by Bupa Site

L’81% degli italiani si affida a internet per cercare informazioni sulla salute, sui medicinali e sulle condizioni mediche. E’ quanto emerge dai nuovi dati della ricerca internazionale sui servizi sanitari “Bupa Health Pulse 2010” realizzata dalla London School of Economics. In particolare il 65% utilizza il web per informarsi sui farmaci, mentre quasi la metà degli italiani ricorre a internet per l’autodiagnosi (47%) o per informarsi su ospedali e cliniche (42%). Eppure, incredibilmente, solo un connazionale su quattro dichiara di controllare le fonti.

Nell’ambito dell’indagine sono state intervistate 12.262 tra il 10 giugno e il 14 luglio 2010.

“Se online si reperiscono delle informazioni inaffidabili – ha commentato il dottor Sneh Khemka, Direttore medico di Bupa International – le conseguenze possono essere serie. Da una parte le persone possono sentirsi falsamente rassicurate da sintomi potenzialmente pericolosi, non cercando l’aiuto di cui hanno bisogno, dall’altra un’informazione imprecisa può portare la gente a preoccuparsi per nulla, a sottoporsi a esami e trattamenti che non apportano loro alcun beneficio. Quando si è alla ricerca di informazioni online è davvero importante assicurarsi che provengano da una fonte attendibile”.

Fonte:

http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=4456&sendid=648

Articolo Originale:

http://www.bupa.com/mediacentre/healthpulse/healthandwellbeing

Articolo originale scaricabile in .pdf: Clicca qui


Nurse Science

ANALISI DEL SUPPORTO INFERMIERISTICO NELLE MALATTIE CRONICHE COMPLICATE DA DEPRESSIONE

In uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine viene descritto l’esito di un modello assistenziale in grado di affrontare con efficacia le manifestazioni patologiche nel loro complesso. I ricercatori hanno reclutato 214 pazienti con depressione e malattie cardiache, diabete, o entrambi; a metà del campione è stato affiancato un/a infermiere, appositamente addestrato, per assisterli quotidianamente. L’altra metà ha ricevuto le cure standard senza infermiere. Sulla base dei dati rilevati in oltre 12 mesi di studio, i pazienti seguiti dall’infermiere presentavano valori significativamente migliori di glicemia, pressione sanguigna, colesterolo e di stato depressivo rispetto a quelli senza supporto infermieristico.

da: http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=4450&sendid=647

Fonte:

Collaborative Care for Patients with Depression and Chronic Illnesses

Wayne J. Katon, M.D., Elizabeth H.B. Lin, M.D., M.P.H., Michael Von Korff, Sc.D., Paul Ciechanowski, M.D., M.P.H., Evette J. Ludman, Ph.D., Bessie Young, M.D., M.P.H., Do Peterson, M.S., Carolyn M. Rutter, Ph.D., Mary McGregor, M.S.N., and David McCulloch, M.D.

N Engl J Med 2010; 363:2611-2620 December 30, 2010

Per leggere l’articolo originale Clicca qui