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Ebola: Come I Media, Amplificati Dalla Rete, Diffondono Paura Immotivata.

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ebola_bundibugyo_2007(10)Iniziamo questo Post rassicurando i lettori con una buona notizia: Mentre scriviamo non e’ stato rilevato ancora nessun caso di Contagio da Virus Ebola nel nostro Paese e in Europa. Nonostante gli sbarchi di migranti continuino a Lampedusa, l’Asp di Agrigento di concerto con la Marina  Militare si affretta a precisare che tutti gli immigrati vengono controllati accuratamente a bordo dei pattugliatori. In particolare, prima di accompagnare i clandestini sulla terraferma, si procede a verificare le condizioni di salute degli stessi. In caso di sospetto, i migranti vengono trattenuti per ulteriori accertamenti. Ma ripeto al momento non e’ segnalato nessun tipo di contagio.

L’altra buona notizia e’ che I primi pazienti che hanno sconfitto il virus dell’Ebola sono stati dimessi dai centri di Medici senza frontiere (Msf) in Guinea. Ma l’emergenza continua, gli ultimi dati ufficiali parlano di 101 decessi e 157 sospetti. Numeri certo allarmanti ma inferiori a quelli messi in rete che facevano pensare ad una vera catastrofe sanitaria. Per supportare l’assistenza, Msf lancia inoltre una raccolta fondi tramite il proprio Fondo emergenze, chiedendo l’aiuto di tutti nel fermare l’epidemia. “Medici senza frontiere e’ scesa in campo fin dai primi giorni dell’emergenza, inviando in Guinea oltre 60 operatori internazionali e 40 tonnellate di materiale – ha detto Gabriele Eminente, direttore generale di Msf, che ha lanciato un video-appello sul web – Stiamo ottenendo importanti risultati, ma l’emergenza continua e servono molte risorse. Per questo lanciamo un appello ai nostri sostenitori e a tutti i cittadini, perche’ ci aiutino a fermare l’epidemia”.

Le autorità sanitarie dunque, come dicevamo, al momento escludono qualunque focolaio di infezione a Lampedusa, in Sicilia e in Europa in generale. Tuttavia nelle prossime ore si attende l’arrivo di migliaia di migranti pronti a salpare dalle coste del nord Africa verso la Sicilia, anche perchè in Italia venendo meno il reato di immigrazione clandestina è diventato molto semplice accedere per poi tentare di raggiungere altre città europee. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni ne sapremo di più .

Abbiamo voluto dare queste notizie controllate e rassicuranti sul momento che attraversiamo rispetto al contagio che potremmo subire, perché’ in rete in questi giorni vengono riprese e distorte le notizie sulle condizioni di salute dei migranti, vengono aggiunte bislacche teorie del complotto in atto che si starebbe consumando a nostra insaputa, e viene gonfiata falsamente la paura e gli allarmismi sulla diffusione dell’ebola nel nostro paese. Sino a dichiarare che in alcuni centri di accoglienza i migranti sarebbero tenuti in “quarantena” perché potenzialmente portatori di chissà quale contagio. O che già’ un migrante ne è’ stato trovato affetto, notizia assolutamente priva di qualsiasi fondamento.

Tali affermazioni prive di evidenti argomenti razionali e veritieri -forse motivate dalla superficialità di voler fare notizia a tutti i costi o dal razzismo dei tanti che vedono nei migranti solo nemici- hanno  però scatenato numerosi commenti impauriti, di persone giustamente preoccupate per una eventuale epidemia. Che al momento non c’è’.

Fonti

Articolotre
Centrometeoitaliano
Azienda Sanitaria Provinciale Agrigento
Medici senza frontiere

 

Morire Di Sepsi A 18 Anni Per Un Ascesso Dentale Malcurato. Video.

KnowSepsis_02La Cronaca è Nota. Tania Priola, 18 anni, del quartiere Brancaccio di Palermo, in Sicilia, per settimane non aveva curato un ascesso dentale. Un dolore che pensava di poter sopportare, trascurando la patologia, forse anche per motivi economici. Ma che alla fine le è costato la vita.  E’ morta venerdì scorso all’Ospedale Civico del capoluogo siciliano. L’ascesso era degenerato in una “fascite“, un’infezione che parte dalla bocca per diffondersi fino al collo. In seguito alla Fascite si era instaurata una Sepsi. I medici della 2a Rianimazione del Civico di Palermo hanno tentato di tutto per salvare la ragazza già arrivata alla loro osservazione in condizioni gravi. La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sul decesso della giovane. Sin qui la cronaca derivata dalla lettura dei giornali ma che sarà la magistratura a dirimere.

Noi vorremmo tentare di chiarire al pubblico la natura di questa patologia insidiosa che si chiama Sepsi e di cui è morta la giovane, per sensibilizzare su una patologia poco conosciuta che fa tanti morti ogni giorno.

Il termine sepsi (dal greco σήψις, “sēpsis”, putrefazione) o setticemia indica una malattia sistemica, la risposta dell’organismo (sotto forma di SIRS, Sindrome da Risposta Infiammatoria Sistemica) all’invasione di tessuti, fluidi o cavità corporee normalmente sterili da parte di microrganismi patogeni o potenzialmente patogeni. Le complesse interazioni tra il microrganismo infettante, il sistema immunitario dell’ospite, le risposte infiammatorie e la coagulazione influenzano l’esito nella sepsi.

La sepsi, che può derivare da una malattia infettiva mal curata anche in soggetto sano, si instaura prevalentemente in pazienti critici, immunocompromessi e anziani. Si stima che ogni anno nel mondo circa 20 milioni di pazienti ne vengano colpiti. Negli Stati Uniti i nuovi casi di sepsi sono stimati essere 750.000 ogni anno, con un’incidenza che è probabilmente destinata ad aumentare dell’1,5% all’anno per l’invecchiamento della popolazione. L’incidenza nell’Unione Europea  è di circa 90 casi di sepsi per 100.000 abitanti.

Sempre negli USA riguarda l’ 1%-2% di tutti i ricoveri e fino al 25% dei letti disponibili nelle Unità di Terapia Intensiva (ICU), rappresentando la decima più comune causa di morte, secondo i dati del 2000 dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (“Centers for Disease Control and Prevention”). A causa della sua natura particolarmente aggressiva e multifattoriale, la sepsi conduce rapidamente a morte e costituisce la principale causa di decesso nelle terapie intensive non coronariche di tutto il mondo, con tassi di letalità che vanno dal 20% per la sepsi, al 40% per la sepsi grave, ad oltre il 60% per lo shock settico: cumulativamente, nel mondo muoiono per sepsi circa 1400 persone al giorno.

Diagnosi e trattamento precoce sono azioni essenziali, ma si deve intervenire anche sulla prevenzione, assicurando il controllo delle infezioni mediante l’applicazione di linee guida riguardanti alcune procedure invasive (inserimento di cateteri venosi, tecniche di ventilazione artificiale ecc.). Anche un controllo stringente dei pazienti durante il periodo post-operatorio con un continuo monitoraggio clinico diventa un’ intervento di fondamentale importanza. Gli eventi infettivi che poi evolvono in sepsi possono essere neutralizzzati in modo significativo mediante questi e altri provvedimenti. E’ inoltre importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questa sindrome insidiosa ma non abbastanza conosciuta nella sua gravità e che spesso viene considerata una complicanza ineluttabile di alcune malattie. Sensibilizzare i cittadini significa maggiore attenzione sul problema da parte delle istituzioni. In particolare dobbiamo lavorare sulla prevenzione della sepsi, controllando il rischio di infezioni ospedaliere che possono causarla, facilitare la sua diagnosi precoce, gestire la terapia avvalendosi anche di altre competenze specialistiche. E’ necessario a tal fine intensificare la formazione/informazione degli operatori, favorire un approccio multispecialistico e multiprofessionale, vigilare sulla corretta gestione della diagnosi e delle terapie, verificando la corretta adozione delle linee guida non solo nelle terapie intensive ma anche in altri reparti. E’ importante inoltre misurare la sua diffusione mediante il calcolo di specifici indicatori ed adottando sistemi di monitoraggio clinico in grado di identificare precocemente la sindrome. Uno dei problemi da affrontare per una gestione adeguata del paziente settico è il ritardo nell’assegnazione del trattamento corretto che fa seguito alla diagnosi. Si è dunque recentemente creato un grande progetto di collaborazione internazionale per far conoscere la sepsi e per migliorare l’ outcome del paziente settico, nominato “Surviving Sepsis Campaign”. Tale organismo ha già pubblicato un articolo di revisione (review) basato sull’evidenza: sono delle linee guida sulle strategie per la gestione della sepsi grave e dello shock settico, con l’idea di pubblicare una serie completa di linee guida nei prossimi anni. L’applicazione in Italia di tali linee guida è in studio in alcuni reparti di Medicina d’Urgenza e di Terapia Intensiva; una delle più ampie casistiche europee è quella raccolta all’Ospedale delle Molinette di Torino. Ogni anno, il 13 Settembre, si festeggia la Giornata Mondiale di Sensibilizzazione sulla Sepsi.

Fonti e Approfondimenti:

http://www.survivingsepsis.org/

http://globalsepsisalliance.com/

http://www.world-sepsis-day.org/

Palermo: Congresso: Insight To Infection In Intensive Care

Palermo, 12-13 Aprile, Mondello Palace Hotel

“Le infezioni sono tra le principali cause di decesso in Terapia Intensiva. Tale grave e frequente evento è dovuto ad una serie di elementi:
1) La estrema criticità dei pazienti
2) L’innalzamento dell’età media dei pazienti degenti
3) La presenza di pluricomorbidità
4)  L’utilizzo di terapie immunosoppressive
5) Il ricorso ad un monitoraggio estremamente invasivo
6) Il ricorso ad una chirurgia ripetitiva e complessa con conseguente frequente utilizzo di antibioticoterapia prolungata e ad ampio spettro.
Questa forte pressione chemioterapica ha conseguenze note e devastanti in termini di insorgenza di germi multiresistenti (MDR).
Nonostante gli sforzi della ricerca nel settore dell’antibioticoterapia è necessario cercare di affrontare il problema alla sua origine con l’utilizzo di pratiche cliniche finalizzate alla corretta gestione delle infezioni e alla prevenzione della insorgenza di MDR.
Il convegno si propone come obbiettivo di individuare ed illustrare le più recenti acquisizioni nell’ambito della gestione rianimatoria del paziente settico, di illustrare il delicato rapporto tra sepsi ed immunità, ed evidenziare le condotte che prevalentemente sono alla base dello sviluppo di MDR e propone pratiche terapeutiche/assistenziali che possano ridurre il rischio di morte da sepsi e l’insorgenza di infezioni da multi resistenti.
La seconda giornata vedrà un’attiva partecipazione, attraverso la tecnica del televoto, con la discussione di casi esemplificativi del passaggio dalla teoria alla pratica clinica.
Il Corso è destinato non solo ad Intensivisti ma anche a quelle figure professionali (microbiologi, infettivologi, medici di urgenza, cardiologi, farmacisti, chirurghi, igienisti) che, in rapporto alle peculiarità della terapia intensiva, sono attivamente coinvolti nella problematica INFEZIONE.”

Dott. Romano Tetamo
Direttore U.O. Anestesiae Rianimazione 2
Arnas Ospedale Civico Benfratelli
Palermo

Scarica la Brochure del Congresso qui

Oggi 13 Settembre è la Giornata Mondiale della Sepsi

Giornata Mondiale della Sepsi

Si stima che ogni anno circa 20 milioni di pazienti ne vengano colpiti.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

Cos’è la Sepsi.

Si stima che ogni anno in tutto il  mondo circa 20-30 milioni di pazienti ne vengano colpiti, con oltre 6 milioni di casi di sepsi neonatale e della prima infanzia e oltre 100.000 casi di sepsi materna, e che si verifichi un decesso per sepsi ogni pochi secondi.
Si calcola inoltre che i decessi per sepsi superino attualmente la somma di quelli causati dai tumori all‘intestino e al seno. Le cause sono diverse, ma comprendono l’invecchiamento della popolazione, il crescente utilizzo di interventi ad alto rischio in tutte le fasce di età e lo sviluppo di alcuni tipi di infezioni più virulente e resistenti ai farmaci. Nel mondo in via di sviluppo, la malnutrizione, la povertà, il mancato accesso ai vaccini e alle terapie in tempo utile contribuiscono a causare la morte.

Nonostante la sua notevole incidenza, la sepsi è praticamente sconosciuta al pubblico. La sepsi si genera quando la risposta del corpo ad un’infezione lesiona i tessuti e gli organi. Può comportare shock, insufficienza di più organi e morte, specialmente se non riconosciuta precocemente e trattata prontamente. La sepsi resta la causa primaria di morte da infezione, nonostante i progressi della medicina moderna tra cui vaccini, antibiotici e terapie di emergenza, con tassi di mortalità fra il 30 e il 60%.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

A Firenze sono previste due giornate di studio il 12 e il 13 (quella del 13 diretta anche alla cittadinanza) organizzate dal Centro per la gestione del Rischio clinico della Regione Toscana  e dalla Scuola di Specializzazione in Anestesia e Terapia Intensiva dell’Univeristà di Firenze – Azienda Careggi. L’evento è promosso anche dall’Agenzia Regionale Sanità e dalla Fondazione per la Sicurezza in Sanità

Per saperne di Più:

Quotidianosanita.it

World Sepsis Alliance

Global Sepsis Alliance

“Sono Stato Un Testimone.” La Fotografia Sociale di James Nachtwey. Foto e Video.

Out Of Border
“Sono Stato Un Testimone E Queste Immagini Sono La Mia Testimonianza.” La Fotografia Sociale di James Nachtwey. Foto e Video.

a cura di S. Vasta

10 Luglio 2012

“Le malattie provocano persino più vittime e causano più sofferenza della guerra. Molte malattie si possono prevenire e curare e, con una maggiore attenzione alla ricerca e allo sviluppo, ulteriori fondi e soprattutto più volontà politica, molta sofferenza e morte possono essere evitate. Per questo motivo ho deciso di spendere molto tempo della mia vita per creare una campagna di pubblica consapevolezza sulle cause e gli effetti dell’Xdr-Tb, un ceppo di tubercolosi estremamente pericoloso, causato in gran parte da cure inadeguate.” James Nachtwey

Per Leggere La Recensione e Vedere Foto e Video Clicca Qui

Timeoutintensiva.it, N°21, Out of Border, Luglio 2012