Archivio della categoria: Poesia

Out of Border: “Io Vedo Il Mondo Come Qualcosa D’incredibile: Dove Si Ferma Lo Sguardo Di Un Poeta.”

Out of Border

“Io Vedo Il Mondo Come Qualcosa D’incredibile: Dove Si Ferma Lo Sguardo Di Un Poeta.”

di Emilia Maggiordomo e Laura Costa

42_TinaModotti“Le distanze tra il poeta e il mondo possono essere prossime e infinite, tra essi si genera un ponte il cui pilastro portante, laddove viene stabilito, è la poesia stessa, che può rendere tali distanze visibili in parole. Così scriveva Paul Celan. Perché, anche quando lo sguardo del poeta sulle cose e sul mondo è solitario, contemplativo, nelle sue parole le immagini della realtà si proiettano oltre, in una dimensione temporale che tenta di delimitare uno spazio permanente di esistenza.”

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Timeoutintensiva, N°27, Out of Border, Giugno 2014

L’immagine Fuggevole delle Cose: Oscurità e Chiarezza in Poesia. Video.

Out of Border

L’immagine Fuggevole delle Cose: Oscurità e Chiarezza in Poesia. Video.

di Emilia Maggiordomo e Laura Costa

La “ragione poetica” è per María Zambrano il solo metodo filosofico di conoscenza in grado di dar voce al lato oscuro dell’esistenza, quello che resta confinato in un abisso muto benché fortemente sentito. Perché la conoscenza ha bisogno della poesia, prima ancora che di leggi. La poesia “che sa capire le cose schiave, ascoltare la loro voce e avvicinare la loro immagine fuggevole”: la parola poetica può penetrare “la notte dell’inesprimibile”, liberare le cose schiave, prigioniere del buio, per arrivare a definirle.

“Scrivevo silenzi, notti, annotavo l’inesprimibile. Fissavo vertigini”:

María Zambrano sceglie Arthur Rimbaud, poeta “veggente” dell’invisibile, che tenta di fermare nelle parole le infinite diversità di ogni essere, di là dalle apparenze.

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Timeoutintensiva.it, N°25, Out of Border, Settembre 2013

“L’Uomo Nero” di Sergej Aleksandrovič Esenin. Video.

Racconti a Margine

“L’uomo nero” di Sergej Aleksandrovič Esenin. Video.

Video: Estratto da “Bene! Quattro modi diversi di morire in versi” – poesie di Blok, Pasternak, Esenin e Majakovskij – 1977, di Carmelo Bene.

“…La mia testa non è più capace
di ciondolarsi sul collo.
Un uomo nero,
nero, nero,
un uomo nero
si siede sul mio letto,
un uomo nero
non mi lascia dormire per tutta la notte.
L’uomo nero
scorre il dito su un libro turpe
e, con canto nasale sopra di me,
come un monaco su un morto,
mi legge la vita
di un certo mascalzone e furfante,
cacciando nell’anima angoscia e paura.
L’uomo nero
nero, nero…”

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Timeoutintensiva.it, N°25, Racconti a Margine, Settembre 2013

Poesia: “Per un’antologia della quotidianità inesauribile.”. Video.

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Poesia

“Per un’antologia della quotidianità inesauribile.”. Video.

di Emilia Maggiordomo e Laura Costa

Virginia Woolf scriveva che è necessario dare voce alla vita per darle un senso, perché “l’uomo non possiede nulla, tranne le parole”. Scrive nel suo diario:
“Questo insaziabile desiderio di scrivere qualcosa prima di morire, questo senso divorante della febbrile fugacità della vita, che mi fa avvinghiare, come un uomo a una roccia, alla mia sola ancora.”
Fino a quando semplicemente accade, la vita è come un film muto.

Muti, sotto assedio, ci rende l’attraversare tutta la gamma oscura del dolore: la paura, la solitudine, l’isolamento, la sofferenza fisica, il silenzio di Dio, fino a desiderare di accelerare il tempo che a ciascuno è stato concesso, fino a considerare la vita come un piccolo e insignificante attimo nell’infinità del tempo, e noi piccoli esseri in balia degli accadimenti. Com’è travolgente e frenetica e così spesso impietosa la vita, una moltitudine di esseri si affanna a vivere, a dare alle cose senso e significato, riempiendo il vuoto, la mancanza, l’assenza… Continua…

Nel Video: A Treiso il 25 aprile 2010 Erri De Luca insieme ai suoi amici Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi ha ricordato il poeta Izet Sarajlić attraverso una Classifica del fuoco, descrivendo la sua resistenza entro Sarajevo assediata e cantando una canzone musicata sui suoi versi dal titolo “Il proprietario delle scarpe numero quarantatre sta guardando un paio di sandali esposti al museo di Auschwitz”

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Timeoutintensiva.it, N°24, Out Of Border, Aprile 2013

“E’ Buio Il Mattino Che Passa Senza La Luce Dei Tuoi Occhi. Aspettando Il Risveglio.”

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Poesia

“E’ Buio Il Mattino Che Passa Senza La Luce Dei Tuoi Occhi. Aspettando Il Risveglio.”

di Emilia Maggiordomo e Laura Costa

“Nella stanza della cura, la relazione tra un corpo silenzioso e chi tenta di tradurre questo silenzio, si dilata in un’attesa carica di domande.
Vogliamo immaginare che nel silenzio di quel corpo davanti a noi ci sia sempre “l’intenzione di fare ritorno”, tanto forte da essere percepita…”

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Timeoutintensiva.it, N°22, Out Of Border, Ottobre 2012