Archivio della categoria: Articolo Scientifico

Intossicazione Acuta Da Monossido Di Carbonio: Il Punto Di Vista Del Tossicologo

Articolo Scientifico

Intossicazione Acuta Da Monossido Di Carbonio: Il Punto Di Vista Del Tossicologo

Medicina Subacquea e Iperbarica N. 2 – Giugno 2009  19

Dieci assiomi principali caratterizzano il monossido di carbonio (CO) dal punto di vista tossicologico: essi sono alla base delle decisioni diagnostico-terapeutiche e infl uenzano, seppure in misura differente, il ragionamento clinico e i percorsi clinici di ogni singolo paziente. Vengono di seguito brevemente commentati solo i punti di maggior interesse  clinico e quelli che infl uenzano maggiormente le scelte cliniche: si rimanda alle ampie e recenti revisioni della letteratura  per i punti più noti e condivisi.

1. Il CO è uno dei veleni più studiati sia sul piano sperimentale che clinico: ciò nonostante i suoi meccanismi d’azione e i suoi effetti tossici sono ancora insuffi cientemente conosciuti e spiegati. Gli studi sperimentali e clinici riguardanti il CO  sono numerosissimi: nessuno dei meccanismi di tossicità fi nora identifi cati è tuttavia in grado di spiegare in modo completo ed esaustivo tutti gli effetti acuti e le conseguenze post-acute dell’intossicazione.

2. La sindrome clinica dell’intossicazione è facilmente identifi cabile solo quando è eclatante e si presenta in un numero di persone maggiore di 1, e l’intossicazione da CO rimane anche una delle più frequenti cause di errore diagnostico in pronto soccorso. Per Continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva, N°13, Technè, Maggio 2010

Cateteri Venosi Centrali Per Emodialisi. Una Sfida Continua

Articolo Scientifico

Cateteri Venosi Centrali Per Emodialisi: Una Sfida Continua

Oscar Manca

In collaborazione con

Franco Logias e Eleonora M. Manca

A.I.M.O.S

Associazione Interdisciplinare Medici Ospedalieri Sardi

Questo lavoro nasce dall’esigenza, riscontrata nell’esperienza clinica quotidiana, di puntualizzare non tanto le già sufficientemente collaudate metodiche di inserimento dei CVC, quanto piuttosto la gestione delle loro complicanze tardive.

Sono infatti queste che fanno si che il cateterismo venoso centrale costituisca un accesso vascolare per l’emodialisi gravato ancora da rilevanti rischi. Quanto esposto deriva dall’esperienza di oltre 30 anni di attività su questi specifici problemi, dal confronto proficuo con gli infermieri, ma soprattutto da una estesa revisione della letteratura sull’argomento. Speriamo pertanto di essere riusciti a fornire un modesto ma nello stesso tempo pratico strumento di consultazione per i colleghi che si trovino a dover affrontare tali problematiche nella loro pratica quotidiana… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 13, Technè, Maggio 2010

News: L’Efficacia Delle Staminali Nel Recupero Della Contrattilita’ Dopo L’infarto

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L’Efficacia Delle Staminali Nel Recupero Della Contrattilita’ Dopo L’infarto

Un recente trial sull’innesto di cellule staminali in caso di infarto mette in luce la possibile riduzione del danno a carico del tessuto cardiaco. La sperimentazione, ad opera dell’Interdisciplinary Stem Cell Institute dell’Università di Miami diretta da Joshua M. Hare, che è anche autore dello studio, ha evidenziato anche la capacità delle staminali di ridurre le dimensioni del cuore stesso, contrastando in tal modo l’ipertrofia cardiaca e delle pareti ventricolari. La ricerca, che ha coinvolto otto pazienti con età media di 57 anni, è stata pubblicata sulla rivista Circulation Research: Journal of the American Heart Association. Ai volontari sono state iniettate cellule staminali ricavate dal midollo osseo. Le dimensioni del cuore sono diminuite in media del 15-20%, ovvero circa il triplo di quanto si ottiene con le terapie mediche in vigore finora, e il tessuto cicatrizziale del 18,3%. Tali effetti sono legati a una riduzione del tessuto cicatrizziale e sono stati osservasti per tutta la durata dello studio. Le staminali hanno la capacità di rallentare il processo degenerativo che, dopo un infarto, colpisce in maniera inesorabile il cuore, indebolendolo fino a costringerlo alla crisi finale.

Fonti:

Abstract

Intramyocardial Stem Cell Injection in Patients With Ischemic Cardiomyopathy

Functional Recovery and Reverse Remodeling

Adam R. Williams, Barry Trachtenberg, Darcy L. Velazquez, Ian McNiece, Peter Altman, Didier Rouy, Adam M. Mendizabal, Pradip M. Pattany, Gustavo A. Lopera, Joel Fishman, Juan P. Zambrano, Alan W. Heldman Joshua M. Hare

Circulation Research. 2011

L’evoluzione Della Sensibilità E Della Resistenza Agli Antibiotici

Articolo Scientifico

L’evoluzione Della Sensibilità E Della Resistenza Agli Antibiotici

Evolution in the antibiotic susceptibility and resistance

Stefania Stefani

Dipartimento di Scienze Microbiologiche, Università degli Studi di Catania

da Le Infezioni in Medicina, Supplemento 3/2009

Negli ultimi decenni si è assistito,  in alcune aree geografiche, all’inesorabile proliferazione di batteri antibiotico-resistenti, spesso con resistenze multiple. Si tratta di un fenomeno che investe tutti i microrganismi patogeni - batteri, funghi e virus – e che ha messo in discussione l’efficacia terapeutica di molti degli agenti antiinfettivi disponibili riproponendo, paradossalmente, una realtà considerata ormai lontana nel tempo quale quella “preantibiotica”. La rapida emergenza della resistenza agli antibiotici è il risultato di diversi fattori tra cui la complessità della genetica microbica, il rapido e costante aumento degli spostamenti e dei viaggi non solo dell’uomo ma anche degli animali e delle merci, e soprattutto, decenni di antibiotico-terapia e uso degli antibiotici al di fuori della pratica clinica e, infine, la mancanza di scelte terapeutiche precise in gruppi di pazienti ad alto rischio… Per leggere l’intero articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N° 14, Student Corner, Luglio 2010

Precisazioni in merito alle Implicazioni Bioetiche della Nutrizione Artificiale

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Bioetica della Nutrizione Artificiale

Precisazioni in merito alle Implicazioni Bioetiche della Nutrizione Artificiale
Documento elaborato dal Consiglio Direttivo e dalla Commissione di Bioetica della Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale
(SINPE) Gennaio 2007

La Nutrizione Artificiale (NA) è un complesso di procedure mediante le quali è
possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi
sufficientemente per la via naturale. La NA si differenzia in parenterale (NP) ed enterale (NE). Con la NP i nutrienti (acqua, glucosio, aminoacidi, grassi, elettroliti, vitamine,
oligoelementi), preparati dall’industria farmaceutica e adeguatamente miscelati, sono
somministrati direttamente nella circolazione sanguigna attraverso una vena periferica o attraverso una vena centrale di grosso calibro, mediante l’impiego di cannule o cateteri venosi. Con la NE, i nutrienti (naturali o a preparazione industriale) sono somministrati direttamente nella via digestiva, a livello dello stomaco, del duodeno o del digiuno, mediante l’impiego di apposite sonde inserite dal naso, dalla bocca o attraverso stomie confezionate all’uopo. Sia la NP che la NE devono essere prescritte, attuate e monitorate secondo precisi protocolli atti ad assicurare l’appropriatezza, la sicurezza e l’efficacia del trattamento…. Continua a Leggere Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N. 11/12 , Focus, Dicembre 2009