Archivio della categoria: Articolo Scientifico

BMJ su Vaccini e Autismo: Una Frode

Vaccini e Autismo: una frode
British Medical Journal, Gran Bretagna

Lo studio che collega il vaccino contro morbillo, orecchioni e rosolia (Mpr) all’autismo è il frutto di una frode. Lo sostiene il British Medical Journal, uno tra i più autorevoli journal scientifici al mondo, che pubblica un’analisi approfondita della vicenda. Nel 1998 il medico Andrew Wakeield e altri 12 ricercatori della royal free medical school di Londra pubblicarono un articolo sulla rivista the Lancet in cui dicevano che il vaccino Mpr poteva provocare nei bambini una sindrome che combinava una forma di autismo e coliti. Nessuno è mai riuscito a replicare i risultati dello studio. Nel 2004 dieci coautori lo hanno ritrattato e nel febbraio del 2010, dopo la fine dell’indagine del General medical council,
the Lancet lo ha ritirato. Wakeield è stato poi sospeso dalla professione medica, insieme al coautore John Walker-Smith. Secondo il giornalista del Bmj, Brian Deer, diversi elementi spingono a ritenere che l’articolo fosse un tentativo deliberato d’imbroglio. Per esempio, tre dei nove bambini diagnosticati di autismo, in realtà, non avevano mai ricevuto questa diagnosi. Inoltre, c’era un grosso conlitto d’interessi alla fonte: due anni prima della pubblicazione dell’articolo, Wakeield era stato ingaggiato da un avvocato per preparare una causa contro dei produttori del vaccino per la rosolia.

Riportiamo alcuni degli articoli che finalmente fanno chiarezza sul problema:

L’articolo principale:

-Secrets of the MMR scare

How the case against the MMR vaccine was fixed

Brian Deer, journalist Published 5 January 2011

il cui Abstract potete leggere su BMJ Cliccando qui

Altri Articoli sull’Argomento:

-Feature
Secrets of the MMR scare
How the vaccine crisis was meant to make money
Brian Deer, journalist 11 January 2011

il cui Abstract potete leggere su BMJ Cliccando qui

> Editorial
Wakefield’s article linking MMR vaccine and autism was fraudulent
Fiona Godlee, Jane Smith, Harvey Marcovitch 5 January 2011

il cui Abstract potete leggere su BMJ Cliccando qui

Fonti: Internazionale, Bmj

Articolo Scientifico

Ruolo dell’Ossigenoterapia Iperbarica nel trattamento dell’osteomielite cronica refrattaria. È proponibile un protocollo terapeutico?

Emanuele Nasole, Giovanni Gualdrini*

Centro Iperbarico – GynePro Medical, Bologna

* 7a Divisione – Istituti Ortopedici Rizzoli, Bologna

Medicina Subacquea e Iperbarica N. 1 – Marzo 2006 - 7

Il trattamento dell’osteomielite cronica refrattaria (OMCR) è attualmente costituito dalla stimolazione batterica attiva (ITSB), dal trattamento chirurgico, dalla antibioticoterapia (ABT) e dall’ossigenoterapia iperbarica (OTI). Il trattamento chirurgico è il punto fondamentale della cura dell’OMCR e ha come obiettivo la rimozione delle cause che mantengono l’infezione. L’ABT è necessaria come profi lassi nel peri e post operatorio dell’OMCR e per essere efficace deve essere protratta per almeno 4-6 settimane. La terapia antibiotica non ha una efficacia soddisfacente dell’OMCR né la chirurgia garantisce sempre risultati ottimali e defi nitivi. L’OTI ha effetto adiuvante e serve a migliorare le condizioni di ossigenazione per la funzionalità degli antibiotici, risolvendo o riducendo defi cit ossigenativi locali e sistemici.

SUMMARY

Hyperbaric oxygenation (HBO) is used with surgery, antibiotic therapy (ABT) and specifi c bacteric immunotherapy (SBI) in chronic osteomyelitis (COM), but there is no prothocol that points where HBO is of best utility. There are many experimental works; in clinical reports, results are different, because the patients’COM stage and therapeutical prothocol are different. For this reason, it needs a commonly accepted therapeutical prothocol. The proposed Authors’ prothocol has 3 stage: in the first, a HBO/SBI stage for 6-8 weeks; later on, surgery for sequestrectomy; on end, a HBO/ABT stage. The HBO/SBI stage prepare the surgical fi eld with improving oxygenation and cellular immunity; after surgery, the HBO/ABT stage improve bone regeneration and avoid intraoperating infection.

Timeoutintensiva.it, N° 15, Technè, Gennaio 2011

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End of Life

Articolo Scientifico

Comunicazione con i familiari di pazienti che stanno per morire in Terapia Intensiva
Elie Azoulay and Thomas Fassier
ESICM , Berlin 2007
Traduzione e riduzione a cura di S. Ardizzone, Intensivista

13 marzo 2008

Le cure in prossimità della morte (end of life: EOL) sono diventate un componente dell’attività quotidiana degli operatori di TI.
Con il raggiungimento della maturità la medicina critica (ICM) è oggi in grado di occuparsi congiuntamente delle terapie salva-vita e delle cure palliative che “ accompagnano verso la morte”.
La maggior parte delle morti in ICU ormai si verificano dopo la decisione di interrompere (Forego) le terapie di sostegno dei parametri vitali, allo scopo di evitare cure futili.( decision to forego life sustaining therapies DFLSTs).Facendo un bilancio tra alta tecnologia ed umanizzazione , oggi la medicina critica conosce i suoi limiti.
I concetti di cure “centrate sul paziente” e “centrate sulla famiglia” stanno recentemente prendendo piede nelle ICU. Condividendo questa impostazione l’ICM promuove oggi un modello di decision making partecipato, condiviso attraverso un equilibrio tra diritti e ostacoli rappresentati dai  familiari dei pazienti ICU.
Agli inizi degli anni 2000, verificandosi una crescente incidenza di DFLSTs,  le società Americane ed Europee di ICM pubblicarono rapporti ufficiali allo scopo di migliorare le cure in prossimità della fine della vita in ICU.
Oggi la comunicazione con i familiari è considerata il componente core di una cura centrata sulla famiglia vicino all’EOL.
Questo articolo è diviso in 4 parti.
1.    Vedremo come la comunicazione è un bisogno specifico e una componente essenziale della soddisfazione dei familiari in ICU, specie di quelli morenti.
2.    Metteremo a fuoco la comunicazione come un obiettivo chiave per migliorare le cure “centrate sulla famiglia”, in prossimità della fine-vita.
3.    Esporremo dettagliatamente Come,Dove, Chi, Quando, Per quanto tempo(Quanto a lungo) Comunicare con i familiari dei pazienti morenti in ICU .
Presenteremo la family conference come il miglior strumento per raggiungere questi obiettivi.

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Nurse Science

ANALISI DEL SUPPORTO INFERMIERISTICO NELLE MALATTIE CRONICHE COMPLICATE DA DEPRESSIONE

In uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine viene descritto l’esito di un modello assistenziale in grado di affrontare con efficacia le manifestazioni patologiche nel loro complesso. I ricercatori hanno reclutato 214 pazienti con depressione e malattie cardiache, diabete, o entrambi; a metà del campione è stato affiancato un/a infermiere, appositamente addestrato, per assisterli quotidianamente. L’altra metà ha ricevuto le cure standard senza infermiere. Sulla base dei dati rilevati in oltre 12 mesi di studio, i pazienti seguiti dall’infermiere presentavano valori significativamente migliori di glicemia, pressione sanguigna, colesterolo e di stato depressivo rispetto a quelli senza supporto infermieristico.

da: http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=4450&sendid=647

Fonte:

Collaborative Care for Patients with Depression and Chronic Illnesses

Wayne J. Katon, M.D., Elizabeth H.B. Lin, M.D., M.P.H., Michael Von Korff, Sc.D., Paul Ciechanowski, M.D., M.P.H., Evette J. Ludman, Ph.D., Bessie Young, M.D., M.P.H., Do Peterson, M.S., Carolyn M. Rutter, Ph.D., Mary McGregor, M.S.N., and David McCulloch, M.D.

N Engl J Med 2010; 363:2611-2620 December 30, 2010

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