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News: Energia Nucleare e Salute: Film: “Into Eternity”, quasi un “message in a bottle” per le generazioni future

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Energia Nucleare e Salute: Film: “Into Eternity”, un “message in a bottle” per le generazioni future

Il problema principale dell’energia nucleare è quello delle scorie. In un’area remota della Finlandia si sta scavando da decenni un deposito di nuova concezione, progettato per conservarle al sicuro per almeno centomila anni, una prospettiva che costringe gli ingegneri a fare i conti con questioni quali l’idea stessa di tempo e di cultura. È questo che ha affascinato il regista danese Michael Madsen, che ha fatto dello straordinario documentario Into eterninty (esce in dvd in Gran Bretagna) un misterioso messaggio indirizzato agli ipotetici spettatori del futuro, per allertarli sui rischi di quel luogo.

Ogni giorno, in tutto il mondo, grandi quantità di rifiuti radioattivi delle centrali

Il Deposito Sotterraneo per le scorie nucleari

nucleari, viene creato e posto in depositi temporanei, che sono vulnerabili ai disastri naturali, ai disastri provocati dall’uomo, e ai cambiamenti della società. In Finlandia viene scavato nella roccia il primo deposito permanente al mondo- un enorme sistema di gallerie sotterranee – che deve conservarle per almeno 100.000 anni, dato che questo è quanto a lungo i residui rimangono pericolosi.

I Fatti

Onkalo – il primo deposito al mondo permanente di rifiuti nucleari.

Onkalo è una parola finlandese che sta per cavità, o anche nascondiglio. Si trova a Olkiluoto in Finlandia – ca. 300 km a nord ovest di Helsinki ed è il primo tentativo al mondo di creare un deposito permanente. Si tratta di un enorme sistema di gallerie sotterranee scavate nella roccia. Il deposito dovrebbe essere riempito e dismesso nel 2100 – più di un secolo da oggi. Nessuna persona che lavora per l’impianto oggi, vivrà per vederlo completato. Le autorità nucleari finlandesi e svedesi stanno collaborando al progetto, e la Svezia progetta un impianto simile, ma non ne ha iniziato la costruzione effettiva.

Le scorie nucleari sono il risultato inevitabile della produzione di energia nucleare. I rifiuti rimangono radioattive e / o radiotossici per almeno 100 000 anni. Si stima che la quantità totale di scorie nucleari nel mondo di oggi è compresa tra 250 000 e 300 000 tonnellate.

Norme di sicurezza

I rifiuti radioattivi sono pericolosi per tutti gli organismi viventi e l’esposizione alle radiazioni può portare alla morte, a malattie incurabili, così come a mutazioni del codice genetico. Gli standard di sicurezza sono basati su ipotesi teoriche, poichè l’umanità non ha alcuna esperienza precedente  per quanto riguarda lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. In Europa c’è uno standard di sicurezza di 100 000 anni che è il periodo minimo nel quale i rifiuti devono rimanere isolati da tutti gli organismi viventi.                                           Negli Stati Uniti è 1 000 000 anni.

È difficile per gli esseri umani capire tali intervalli di tempo :

La specie umana come la conosciamo oggi si ritiene esistita da circa 100 000 anni. I dipinti più antichi sono in una grotta, da circa 30 000 anni, le piramidi hanno un’età di circa 4 500 anni, la nascita di Cristo, di 2010 anni fa, l’individuazione delle radiazioni solo 115 anni fa. Per garantire che i rifiuti siano conservati isolati da tutti gli organismi viventi, sono necessari depositi permanenti e “sicuri”,  poichè bisogna assicurare la sorveglianza continua, la gestione della sicurezza, o la manutenzione di stoccaggio provvisorio per la durata del periodo di sicurezza standard che va dai 100 000 (UE) al 1 000 000 (US) di anni, e questo non è possibile preventivarlo.

I depositi di rifiuti permanenti devono essere situati in ambienti molto stabili. Le aree con attività vulcanica o sismica sono escluse, come anche pianure che sono soggette ad inondazione, erosione o roccia porosa in cui si possono manifestare perdite d’acqua. In paesi non produttori di siti idonei allo stoccaggio permanente, i rifiuti generati dall’energia nucleare devono poter esportare i loro rifiuti in altri paesi. Un trasporto sicuro è fondamentale, ma questa è una questione ancora irrisolta.

Il ritrattamento

Il combustibile nucleare esaurito può essere ritrattato in quanto solo una frazione dell’energia nelle barre di combustibile è utilizzate, prima di essere spostati dai reattori allo stoccaggio provvisorio. Il plutonio è un sottoprodotto di ritrattamento. Il plutonio è un elemento essenziale per le bombe nucleari. Oggi il ritrattamento non viene eseguito in conseguenza dei trattati di non proliferazione. La quantità di scorie nucleari prodotte può inoltre essere solo ridotta, ma non evitata grazie al ritrattamento.

Comunicazione

La maggior parte delle lingue antiche sono state dimenticate nel tempo, e alcune lingue devono essere ancora decodificate. Si tratta di una questione aperta se e come possiamo comunicare con un futuro sconosciuto e molto distante circa questioni complicate come i rifiuti nucleari e delle radiazioni.

IAEA

Infine sullo stoccaggio delle scorie nucleari, conviene partire subito dai principi fondamentali individuati dall’IAEA (International Atomic Energy Agency). In questi nove principi -Fundamental Principles of Radioactive Waste Management-, dal contenuto molto generale e diretti ad assicurare una gestione dei rifiuti nucleari attenta alla salute umana e alla tutela dell’ambiente, ben due principi sono espressamente dedicati alla tutela delle generazioni future. Il principio 4, intitolato Protection of future generations, richiede che i rifiuti nucleari siano gestiti in maniera tale che l’impatto prevedibile sulla salute delle generazioni future non sia più grande dell’impatto accettabile attualmente, mentre il principio 5, intitolato Burdens on future generations, vuole che la gestione dei rifiuti nucleari non comporti oneri indebiti per le generazioni future.

Per quanto tali dichiarazioni di principio non possano ritenersi vincolanti per gli Stati membri che producono energia nucleare, va però osservato che il principio di equivalenza dell’onere sopportato dalle generazioni presenti e future, fissato in particolare dal principio 5, ha avviato un intenso dibattito tra l’ I.A.E.A., e alcune agenzie regolatrici nazionali del settore nucleare, intorno alla modalità più sicura, nella prospettiva intergenerazionale, di gestione dei rifiuti nucleari.

Fonti:

- liberamente tradotto dal sito intoeternitythemovie.com dedicato al film

- dal settimanale Internazionale

- IAEA (International Atomic Energy Agency)

Approfondimenti:

Altro interessante articolo ricco di riferimenti qui sul blog: “Energia Nucleare e Salute: “Cercando di decifrare il libro dei sogni (o degli incubi) dei faraonici programmi nucleari


Medicina e Cinema: Fine Vita: “Il Soffio Della Terra” di S. Russo

Movies: Recensioni

Medicina e Cinema

Fine Vita

“Il Soffio Della Terra”

Un film di

Stefano Russo

Titolo: Il soffio della terra
Regia: Stefano Russo
Cast: Fabio De Caro, Enrico Ianniello Fotografia: Rocco Marra
Musiche originali: Pasquale Catalano Produzione: Davide Contessa, Marisa Evangelista

Ha partecipato ai più importanti Festival internazionali il nuovo cortometraggio di Stefano Russo Il Soffio della terra, proiettato in questi mesi secondo la modalità partecipativa del cinedibattito, voluta dallo stesso regista al fine di stimolare, attraverso il film, una discussione collettiva su una tematica importante come quella del fine vita.
Le proiezioni di Napoli (Marabù Club, 1 marzo) e Roma (Caffè letterario, 28 marzo) hanno contato sulla significativa presenza, oltre che di associazioni impegnate sul fronte dei diritti civili, come l’Associazione Luca Coscioni e Certi Diritti, di un pubblico attento e ricettivo, desideroso di comprendere e confrontarsi su un tema di dolorosa attualità che costringe le coscienze sopite a porsi degli interrogativi. Continua qui

Timeoutintensiva.it, N°10, Movies, Luglio 2009

Coming Soon: “Kill me, Please”, Film di Olias Barco

Kill me, Please
Film: al Festival di Roma 2010 vincono gli aspiranti suicidi di Kill me, please

E’ il tema rimosso per antonomasia, il tabù difficilmente discutibile, l’argomento inaffrontabile nella nostra banale realtà. Il regista Olias Barco è riuscito a parlare della morte con irresistibile umorismo e sana scorrettezza politica nel suo “Kill me please”, il film che gli è valso il primo premio al Festival di Roma. Sarà proprio il regista francese a presentarlo nell’anteprima che La Repubblica, ArchibaldFilm e Cineteca offrono ai nostri lettori giovedì 13 Gennaio 2010al Lumiere (ore 20.15) di Roma

Trama
Medico all’avanguardia, il Dr Kruger vuole dare un senso al suicidio. Il suo sogno è creare una struttura terapeutica dove darsi la morte non sia più considerata una disgrazia, ma un atto consapevole svolto con assistenza medica. La sua clinica esclusiva richiama l’attenzione di un gruppo di strani personaggi, accomunati dal desiderio di morire: un famoso comico con un cancro incurabile, un commesso viaggiatore che cela sordidi segreti, un ricco erede lussemburghese, una bella ragazza con manie autolesioniste, un vecchio cabarettista berlinese dalla voce rovinata e un uomo che ha perso tutto nel gioco d’azzardo, moglie compresa. Dopo essersi consultati con Kruger sulle motivazioni che li spingono a farla finita, ciascuno di loro ha diritto a esprimere un’ultima richiesta. Ma nelle isolate montagne dove il dottore ha inteso realizzare il suo sogno del suicidio perfetto, è ancora la Morte a decidere quando colpire. Commedia in bianco e nero, nerissima e irresistibile, grottesca e scorrettissima.
REGIA: Olias Barco
SCENEGGIATURA: Olias Barco, Stephane Malandrin, Virgile Bramly
ATTORI: Aurélien Recoing, Virgile Bramly, Daniel Cohen, Virginie Efira, Bouli Lanners, Benoît Poelvoorde, Saul Rubinek, Zazie De Paris, Philippe Nahon, Vincent Tavier, Olga Grumberg, Stephane Malandrin, Clara Cleymans
Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Frédéric Noirhomme
MONTAGGIO: Ewin Ryckaert
PRODUZIONE: Les Armateurs, OXB Productions, La Parti Production
DISTRIBUZIONE: Archibald Enterprise Film
PAESE: Belgio, Francia 2010
GENERE: Commedia, Drammatico
DURATA: 92 Min
FORMATO: B/N
Note:
Vincitore del Marc’Aurelio come miglior Film al Festival di Roma 2010