Archivio della categoria: Medicina e Tecnologia

Infertilità: Trapianto di Utero in Svezia. Video

Trapianti ed Infertilità

Infertilità: Trapianto di Utero in Svezia. Video

Un team di chirurghi del Sahlgrenska University Hospital di Goteborg, trapianterà l’utero di una madre su una figlia per permetterle di concepire. L‘organo cioè che le sarà trapiantato e che speriamo le permetterà di diventare mamma a sua volta è proprio quello della madre che l’ha concepita. L’operazione ha solo un precedente, nel 2000 in Arabia Saudita, che non ha avuto successo, dato che dopo 99 giorni ci fu il rigetto. L‘organo cioè che le sarà trapiantato e che speriamo le permetterà di diventare mamma a sua volta è proprio quello della madre che l’ha concepita

30/giu/2011

Approfondimenti:

Per approfondire la tecnica, le complicanze post-trapianto come Ischemia/Riperfusione, sull’ Immunosoppressione, e Fertilità vi rimandiamo al Link di uno degli ultimi lavori pubblicati sull’argomento:

Uterine transplantation: one human case followed by a decade of experimental research in animal models.

Hanafy A, Diaz-Garcia C, Olausson M, Brännström M.

Department of Obstetrics and Gynaecology, Griffith University, 16-30 High Street, Southport, Qld 4215, Australia. a.hanafy@griffith.edu.au

Aust N Z J Obstet Gynaecol. 2011 Jun;51(3):199-203. doi: 10.1111/j.1479-828X.2010.01283.x. Epub 2011 Feb 7.

Editoriale: La Solitudine del Medico, Oggi.

Editoriale

La Solitudine del Medico, Oggi.

E’ Stata  Pubblicata sul Corriere della Sera del 17 Maggio Scorso una Interessante lettera scritta al Corriere da Sergio Harari, direttore dell’UO di Pneumologia del San Giuseppe di Milano, che affronta le problematiche che stiamo tutti noi attraversando in questo momento di crisi. Ve ne riportiamo ampi stralci e vi riportiamo anche i Link a cui trovare il dibattito scaturito e la risposta di Harari sui temi sollevati dal dibattito.

Savas

“La Solitudine Del Medico Tra Super Tecnologie E Tagli”

di Sergio Harari

direttore dell’U.O. di Pneumologia del San Giuseppe di Milano

Corriere della Sera del 17 Maggio 2011

Soli nelle corsie ospedaliere a decidere quando negare cure troppo costose, a che linea di chemioterapia fermarsi, quando intubare o meno un paziente, i medici temono di ritrovarsi a decidere del destino dei loro malati abbandonati dal vuoto di una politica che riduce le risorse ma non dice cosa fare. Tra bisogni di salute in crescita, tecnologie e terapie mediche sempre più moderne e costose e risorse economiche limitate, cosa succederà alla sanità di domani? L’Europa riuscirà ancora a garantire quel sistema pubblico gratuito e con alti standard assistenziali che l’hanno contraddistinta e che rappresenta uno dei suoi maggiori traguardi di civiltà? In questi giorni nei quali la scure dei tagli della Finanziaria si sta abbattendo sul nostro sistema sanitario, ne ricominciano a discutere economisti, medici, amministratori. I tagli degli sprechi possono migliorare un po’ i conti, ma sono lungi dal poter risolvere un problema ormai strutturale della sanità, difficile continuare a garantire tutto a tutti…

I nuovi modelli organizzativi ospedalieri, in stile Toyota, non è affatto detto che diano risposte efficaci ai nuovi bisogni assistenziali ultraspecialistici, e sono subiti dai professionisti della salute con malcontento, prova ne sia la pioggia di dimissioni di primari registrate in questi mesi al Niguarda di Milano. Cresce ovunque la demotivazione nella classe medica, ridotta a manodopera specializzata e schiacciata da una politica sempre più lottizzatrice e da amministrazioni lontane e dirigiste. La sfida per i medici è partecipare attivamente all’innovazione riaffermando in primis il merito… la scienza deve dare un segnale al Paese. L’introduzione di nuove terapie deve essere sostenuta da studi di superiorità (ovvero una nuova cura va favorita quando non solo è uguale alle terapie già in uso ma è superiore e garantisce un netto vantaggio per i malati) e, infine, è indispensabile promuovere una forte integrazione tra ricerca, assistenza e formazione.”

Potete Trovare l’ ampio dibattito scaturito da questa lettera su Quotidiano Sanità Cliccando qui

E la Risposta data da Harari sui Temi trattati nel Dibattito Cliccando qui


Variazioni Respiratorie Del Diametro Della Vena Cava Inferiore Come Guida Al Rimpiazzo Volemico

Articolo Scientifico

Variazioni Respiratorie Del Diametro Della Vena Cava Inferiore Come Guida Al Rimpiazzo Volemico

M. Feissel F. Michard J.P. Faller J.-L. Teboul

Intensive Care Med (2005) 1:70-73 Ed. Italiana

Abstract

Scopo: studiare se la variazione del diametro della vena cava che si verifica durante gli atti respiratori (ΔDIVC) possa essere correlata alla risposta alla terapia infusionale idrica in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica.

Disegno sperimentale: studio clinico prospettico.

Sede: UTI medica di un ospedale non universitario.

Pazienti: pazienti con shock settico in ventilazione meccanica (n = 39) Interventi: carico idrico con 8 ml/kg di idroetilamido al 6% in 20 minuti.

Misurazioni e risultati: la gittata cardiaca e il ΔDIVC sono stati misurati mediante ecografia prima e subito dopo carico di volume standardizzato….

Conclusioni: l’analisi del ΔDIVC è un metodo semplice e non invasivo per valutare la risposta alla terapia di rimpiazzo volemico in pazienti con shock settico ventilati meccanicamente.

Per Leggere L’intero Articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°16, Technè, Aprile 2011

News:Torino: E’ Nata Giulia, La Bimba Operata Al Cuore A 20 Settimane di Gestazione.

News

Torino: E’ Nata Giulia, La Bimba Operata Al Cuore A 20 Settimane Nel Ventre Materno.

Giulia, nata il 3 Agosto, che sta bene e pesa 2 chili e 710 grammi. Era stata operata lo scorso Maggio al cuore quando ancora era nella pancia della mamma. Fu il primo intervento del genere in Italia, effettuato all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Giulia, infatti, a sole 20 settimane, grazie al coraggio dei genitori Stefania e Pasquale e alla professionalità delle equipes di ginecologia emodinamica interventistica radiologia e anestesia e rianimazione del Regina Margherita di Torino, è stata operata al cuore quando era ancora nella pancia della mamma. Durante la gestazione, alla piccola era stata diagnosticata una cardiopatia complessa, caratterizzata da un vetricolo destro troppo piccolo, con importanti ricadute sulla vita futura della paziente. Il 13 maggio scorso, perciò, si tentò quello che in Italia non era mai stato fatto prima: un cateterismo emodinamico interventistico fetale attraverso la pancia della mamma, che è riuscito a dilatare la valvola polmonare e ha permesso la prosecuzione della gravidanza senza ulteriori complicazioni, con il vetricolo destro che ha continuato a crescere normalmente. L’operazione è stata condotta in maniera congiunta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti, responsabile del servizio di Cardiologia, e dal dottor Pietro Gaglioti, sotto controllo ecografico. Giulia è quindi nata il 3 agosto, e due giorni dopo la dottoressa Agnoletti ha eseguito un nuovo intervento sul cuore della neonata, ridilatando la valvola polmonare e tenendo aperto il Dotto di Botallo con uno “stent”. Ciò è servito a permettere a Giulia di crescere senza si spera l’ausilio di alcun farmaco. L’ospedale Regina Margherita sottolinea che “il miracolo” è stato possibile anche grazie al “fondamentale supporto delle equipe di anestesisti Evelina Gollo dell’ospedale Sant’Anna e Ingrid Distefano del Regina Margherita, degli infermieri e dei tecnici di Radiologia”.

Dalla Stampa Quotidiana

Il Caso Delle Gemelline Siamesi: Scelte… sulla Vita (e sulla Morte)

Le Idee

Si chiamano Rebecca e Lucia, sono le gemelline siamesi nate al Sant’Orsola di Bologna. Unite per il torace e l’addome, dividono un solo cuore e un solo fegato. E’ una condizione anatomica estremamente rara e complessa che solleva interrogativi di ordine medico, ma anche etico.
I medici del Policlinico stanno decidendo se intervenire o meno con un’intervento chirurgico. Lasciarle unite significherebbe provocare serie complicazioni nella vita di entrambe. Sottoporle invece ad un intervento chirurgico significherebbe perdere la gemella più debole. “Mors Tua Vita mea”, in poche parole. Quindi stanno posticipando il più possibile l’intervento chirurgico per far sviluppare meglio il cuore. Ora infatti il cuoricino non sarebbe in grado di affrontare lunghe ore di operazione.

Le piccole sono nate il 25 giugno e pesano tre chili e mezzo. I genitori delle gemelle erano stati informati della notizia già dalla dodicesima settimana di gravidanza, e hanno scelto di andare avanti.
Ogni giorno il medico nel suo delicato mestiere si confronta con scelte che avranno conseguenze importanti. Ma non si tratta di decisioni meramente tecniche, spesso entra in gioco la coscienza di ognuno, la deontologia professionale e gli interrogativi etici.

“La questione infatti non può ridursi alla sola dimensione tecnica e scientifica: come si fa a decidere sulla base della possibilità tecnica di eseguire un intervento che una persona deve vivere ed un’altra morire? Può sembrare scontato rispondere che di fronte alla necessità di una scelta è comunque auspicabile propendere per il male minore. Ma non è altrettanto facile a mente lucida decidere di uccidere una persona. Non è per porre fine a una vita in sala operatoria che un Medico studia e lavora.”

Ma una decisione, prima o poi, si dovrà prendere….

Fonti: Stampa Quotidiana, Dichiarazione di Ignazio Marino

Dalla Newsletter del Sabato (23 Luglio 2011) del Gruppo Facebook Associazione Non Profit i.Change ONLUS