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News: Guerra: Libia: Emergency È Costretta A Lasciare Il Paese. Il Racconto. L’Italia Invia I Tornado

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Libia: Le Bombe Non Proteggono I Civili, A Misurata Continua Il Massacro, Emergency È Costretta A Lasciare Il Paese. Il racconto. L’Italia ha attaccato oggi la Libia con i Tornado.

Il Comunicato di Emergency

Negli ultimi giorni i combattimenti sono arrivati alle porte dell’ospedale. L’ospedale, i suoi pazienti e i medici che li curano sono diventati un bersaglio della guerra. Per questa ragione lunedì 25 aprile la direzione sanitaria ci ha dato l’ordine di evacuare. I sette membri del team di EMERGENCY sono in questo momento in viaggio verso Malta in attesa di poter riprendere l’intervento umanitario in Libia.

Misurata dimostra ancora una volta la vera faccia della guerra. I civili e il personale umanitario sono privi di qualunque protezione.

EMERGENCY chiede all’ONU di negoziare un cessate il fuoco e garantire un corridoio umanitario per soccorrere la popolazione civile.

(25 aprile 2011)

Antonio Molinari racconta le difficoltà dello staff di Emergency per lasciare Misurata. Il porto bombardato più volte.

Dopo aver ricevuto dalla direzione sanitaria l’ordine di evacuare dalla zona, l’equipe di Emergency ha raggiunto Malta. La testimonianza di Antonio Molinari, membro dello staff di Emergency, testimone dei bombardamenti.

“Nella notte fra il 24 e il 25 aprile ci sono stati bombardamenti molto pesanti. Misurata è sempre stata sotto bombardamento, da quando la nostra équipe è arrivata nella città, ma durante quella notte abbiamo avuto la netta sensazione che fosse successo qualcosa di diverso. Il giorno dopo abbiamo scoperto che i bombardamenti avevano superato la linea del fronte ed avevano colpito le zone dove vivono i civili. Questo ci ha fatto pensare che tutte le regole fossero saltate. Nei giorni precedenti i combattimenti fra lealisti e ribelli erano localizzati in aree precise.  Quella mattina abbiamo capito che qualcosa era cambiato e che nessuna zona di Misurata era al sicuro. E per questo abbiamo deciso di lasciare l’ospedale e andare verso il porto, dove ci avevano assicurato la presenza di una nave che sarebbe salpata dopo qualche ora.
Dopo aver preso accordi con il capitano è iniziato un forte bombardamento con lancio di missili Grad sulla banchina, dove era ancorata la nave. Ci siamo spaventati perché i colpi caevano proprio lì dove eravamo noi, oltre al fatto che non riuscivamo a capire da dove arrivasse l’attacco, anche se immagino arrivasse dalla zona ovest della città, quella dove ci sono le truppe lealiste.
A quel punto siamo stati portati in una zona più sicura, meno soggetta a attacchi diretti. Dopo un’ora abbiamo nuovamente provato ad avvicinarci al porto ma c’è stato un altro attacco. Da lì siamo ripartiti per raggiungere un’altra zona, dove siamo stati nascosti in un garage. Lo scopo era stare fermi lì in attesa che la situazione migliorasse. Dopo una mezz’ora ci hanno comunicato che la nave stava partendo e di corsa ci siamo diretti al porto dove siamo riusciti a imbarcarci. Non appena abbiamo lasciato il porto abbiamo assistito al terzo bombardamento sul porto di Misurata. Per noi è stata la conferma che da quel giorno in avanti potevano esserci attacchi in qualsiasi zona di Misurata.
Ieri, siamo arrivati a Malta e ci hanno confermato che il porto è stato attaccato nuovamente. E pare che gli attacchi siano stati pesanti e sulla banchina dove attraccano le navi commerciali, i cargo, che in sostanza sono quelle che ci hanno consentito di arrivare fino a Malta.

(25 aprile 2011)

da Peacereporter. net

Leggi l’Intero comunicato di Emergency Cliccando Qui

News: Emergency Condanna la Guerra in Libia. Appello

News

Emergency Condanna la Guerra in Libia.

Manifestazione per la Pace oggi 2 Aprile a Roma.

Aderite All’Appello: Il testo:

“Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra. Oggi la guerra è “contro Gheddafi”: ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria. Nessuna guerra può essere umanitaria. La guerra è sempre stata distruzione di pezzi di umanità, uccisione di nostri simili. “La guerra umanitaria” è la più disgustosa menzogna per giustificare la guerra: ogni guerra è un crimine contro l’umanità. Nessuna guerra è inevitabile. Le guerre appaiono alla fine inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle. Se i governanti si impegnassero a costruire rapporti di rispetto, di equità, di solidarietà reciproca tra i popoli e gli Stati, se perseguissero politiche di disarmo e di dialogo, le situazioni di crisi potrebbero essere risolte escludendo il ricorso alla forza. Non è stato questo il caso della Libia: i nostri governanti, gli stessi che ora indicano la guerra come necessità, fino a poche settimane fa hanno finanziato, armato e sostenuto il dittatore Gheddafi e le sue continue violazioni dei diritti umani dei propri cittadini e dei migranti che attraversano il Paese. Nessuna guerra è necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità. È la scelta disumana, criminosa e assurda di uccidere, che esalta la violenza, la diffonde, la amplifica. È la scelta dei peggiori tra gli esseri umani. Ai governanti che vedono la guerra come unica risposta ai problemi del mondo, rivolgiamo di nuovo l’appello del 1955 di Bertrand Russell e Albert Einstein nel loro Manifesto:

«Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l’umanità dovrà rinunciare alla guerra?»

Come ha scritto il grande storico statunitense Howard Zinn: «Ricordo Einstein che in risposta ai tentativi di “umanizzare” le regole della guerra disse: “la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”. Questa profonda verità va ribadita continuamente: che queste parole si imprimano nelle nostre menti, che si diffondano ad altri, fino a diventare un mantra ripetuto in tutto il mondo, che il loro suono si faccia assordante e infine sommerga il rumore dei fucili, dei razzi e degli aerei». Emergency è contro la guerra, contro tutte le guerre. Ce lo impongono la nostra esperienza, la nostra etica e la nostra cultura, la nostra umanità prima ancora che la nostra Costituzione. Chiediamo che tacciano le armi e che si riprenda il dialogo, anche attraverso l’invio degli ispettori delle Nazioni Unite e di osservatori della comunità internazionale; chiediamo l’apertura immediata di un corridoio umanitario per portare assistenza alla popolazione libica.”

Emergency

Per Sottoscrvere L’Appello vai al sito: Due Aprile

” E io dove sono? “

“E io dove sono?” video dati ONU sul mondo

Video realizzato dal Sermig. I dati del video sono tratti da rapporti e dossier delle Nazioni Unite.
www.sermig.org

Qualcuno che la sa lunga mi spieghi…

di Gianni Rodari

“Qualcuno che la sa lunga mi spieghi… questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi, di ogni occhio è il cielo intero…. È mio, quando lo guardo. È del vecchio, del bambino,del re, dell’ortolano, del poeta, dello spazzino. Non c’è povero tanto povero… che non ne sia il padrone. Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone. Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio, se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole. Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente. Spiegatemi voi dunque, in prosa od in versetti, perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti.”