Archivio della categoria: Pediatria

Oggi, Giornata Mondiale dell’Autismo: Video: “Il Mio Piccolo Fratellino dalla Luna”

Autismo Infantile

Oggi, 2 Aprile 2012, Giornata Mondiale dell’Autismo: Video: “Il Mio Piccolo Fratellino dalla Luna”

Oggi 2 Aprile è la Giornata Mondiale dell’Autismo un disturbo mentale affettivo Infantile. Il Corto di Animazione che vi mostriamo vi dà un’idea di cosa sia essere affetti da autismo infantile, meglio di qualsiasi elencazione di sintomi che sono tanti, nel filmato i più comuni.

Si conta che l’autismo colpisca all’incirca un bambino ogni mille. In realtà sono di più: in Italia si stimano più o meno 500 mila persone diagnosticabili.  Di recente però, uno studio americano è andato a cercare i disturbi pervasivi delle sviluppo prima che venissero diagnosticati. Questo metodo ha visto salire vertiginosamente la percentuale di soggetti autistici: circa l’uno per cento della popolazione. Le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità parlano invece di una persona su 150.

In Italia non si fa molto. Gli ultimi finanziamenti, circa 500 mila euro, sono stati stanziati dal governo nel 2007 ma sono arrivati solo nel 2009. E dopo le raccomandazioni redatte dalla Società italiana di neuropsichiatria infantile e le indicazioni date dal Tavolo nazionale sull’autismo, riunitosi due anni fa e promosso dal ministero della Salute, sono state pubblicate nel 2010 dall’Istituto Superiore di Sanità le Linee Guida sull’autismo, molto controverse, che hanno attirato anche molte critiche. A livello locale, invece, solo la metà delle regioni si sono dotate di linee guida in materia di autismo: all’appello mancano il Lazio, il Veneto e la situazione è a macchia di leopardo. Inoltre, dopo la fascia pediatrico adolescenziale manca la specializzazione dei medici.

Negli Stati Uniti sono stati stanziati l’equivalente di 200 milioni di euro per la ricerca biomedica e la pedagogia speciale. Investire nella ricerca è fondamentale per riuscire a fare, in prospettiva futura, una qualche forma di prevenzione. Nel 90% dei casi la causa dell’autismo è ignota. Sappiamo solo che ha un’origine genetica, anche se ora è spuntata un’ipotesi di causa virale che si trasmetterebbe con gli spermatozoi al momento del concepimento. Ma è necessario investire anche sulla pedagogia speciale, perché è nei primissimi anni di vita dei bambini autistici che si riesce a lavorare sull’autonomia e sul loro comportamento.

A tutt’oggi, gli unici interventi riconosciuti e validati come efficaci nel migliorare la condizione autistica sono quelli di tipo educativo, neuropsichiatrico infantile, psicologico analitico, o cognitivo e comportamentale (i cosiddetti Aba, Applied behaviour analysis, e cioè l’analisi del comportamento applicata). La dimostrazione scientifica che questi trattamenti danno risultati di tutto rispetto si è avuta da uno studio condotto dall’Istituto Mind in California.

I Dati Epidemiologici sono tratti da:

WHO (OMS) Autism

Corriere Salute

Scarica Le Linee Guida dell’ISS in pdf. :

11_trattamento_spettro_autistico_bambini_adolescenti

Guarda la Clip Video, Clicca qui !

Timeoutintensiva.it, N°20, Spotlight, 28 Marzo 2012

Scelte Di Fine Vita In Rianimazione Pediatrica.

End of Life

Scelte Di Fine Vita In Rianimazione Pediatrica.
Raccomandazioni Del Gruppo Di Studio Sarnepi Per La Bioetica

“Le scelte di fine vita rappresentano uno degli aspetti più complessi e impegnativi nell’ambito della rianimazione pediatrica. Queste raccomandazioni intendono offrire alle équipe delle rianimazioni pediatriche italiane uno schema di base per il processo decisionale di fine vita. Il testo propone un processo decisionale basato sul principio che l’utilizzo di uno strumento diagnostico o terapeutico deve rispondere a un “criterio di proporzionalità”. Genitori adeguatamente informati, quali naturali interpreti e rappresentanti del miglior interesse del loro bambino, possono contribuire a valutare la gravosità del trattamento e la sua proporzionalità…. Queste raccomandazioni auspicano una decisione il più possibile condivisa tra paziente (quando possibile), genitori e curanti. Assicurare una piena informazione di tutti i soggetti coinvolti e che avvenga una piena e tempestiva comunicazione tra essi rappresenta la chiave per raggiungere questo obiettivo. Il medico alle cui cure è affidato il paziente e il primario della Rianimazione hanno la responsabilità maggiore per la decisione finale.”

Per Continuare a Leggere Clicca qui


Timeoutintensiva.it, N°11/12, Technè, Dicembre 2009

Video: “Aprite Quella Porta”! In Tutti i Reparti Pediatrici di Terapia Intensiva”.

Spotlight

Terapie Intensiva Aperte Ai Familiari

Video: “Aprite Quella Porta”! In Tutti i Reparti Pediatrici di Terapia Intensiva”.

Aprite quella porta – in tutti i reparti pediatrici di terapia intensiva . Un finto horror per raccontare l’orrore vero dei reparti di rianimazione italiani a porte chiuse. Lo spot della campagna di sensibilizzazione lanciata dall’associazione “i Bambini per i Bambini” Onlus è stato trasmesso da Rai Tre il 22 marzo 2009 nel corso della trasmissione “Racconti di Vita” di Giovanni Anversa.

Per Vedere Il Video Clicca Qui

Timeoutintensiva.it, N. 19, Spothlight, 12 Dicembre 2011

USA: Pubblicate Le Nuove Linee Guida sulla Morte Cerebrale in Pediatria

Articolo Scientifico

Linee Guida

USA: Pubblicate Le Nuove Linee Guida sulla Morte Cerebrale in Pediatria

Sono state Pubblicate su Pediatrics le Nuove Linee Guida USA Per La Determinazione Della Morte Cerebrale Nei Neonati E Nei Bambini: Un Aggiornamento Delle Raccomandazioni Della Task Force 1987. Ve ne Proponiamo l’Abstract in Italiano, ed il Link a cui le Linee Guida sono Liberamente Scaricabili (Free Download)

Abstract

OBIETTIVO: Revisione delle linee guida del 1987 sulla morte cerebrale in pediatria

METODI: Revisione della letteratura rilevante. Le Raccomandazioni sono state sviluppato utilizzando il sistema GRADE.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI:

(1) La Determinazione della Morte Cerebrale nei neonati a termine e nei bambini si basa su una diagnosi clinica basata sull’assenza irreversibile della funzione neurologica, causa del coma. Le linee guida per i neonati pretermine con meno di 37 settimane di età gestazionale, non sono incluse in queste linee guida, a causa dei dati insufficienti della letteratura.

(2) Disturbi come ipotensione, ipotermia, e alterazioni metaboliche dovrebbe essere trattate e corrette, e dovrebbero inoltre essere interrotti i farmaci che possono interferire con gli esami neurologici di controllo, e con la prova di apnea, per permettere uno spazio adeguato al procedere di queste valutazioni.

(3) Sono obbligatori due esami clinici insieme al test di apnea per ogni esame, separati da un periodo di osservazione. Gli esami dovrebbero essere eseguiti da medici curanti differenti. I Test di apnea possono essere eseguiti dal medico stesso che ha in cura l’infante. Un periodo di osservazione di 24 ore per i neonati a termine (37 settimane di età gestazionale) sino a 30 giorni di età, e di 12 ore per i neonati e ragazzi (dai 30 giorni ai 16 anni) è raccomandato. Il primo esame dovrebbe determinare che il bambino ha eseguito un esame neurologico che comprenda i criteri d’esame per la morte cerebrale. Il secondo esame di conferma della morte cerebrale dovrebbe essere condotto sulla base di una condizione invariata e irreversibile. La valutazione della funzione neurologica,  conseguente a rianimazione cardiopolmonare o altre gravi lesioni cerebrali acute, deve essere posticipata di 24 ore o più a lungo se ci sono problemi o incongruenze in sede di esame.

(4) L’ Apnea test per la diagnosi di morte cerebrale deve essere eseguita e documentata in modo sicuro e richiede una PaCO2 arteriosa di 20 millimetri Hg che si porta al di sopra dei 60 mm Hg con nessuno sforzo respiratorio durante il periodo di prova. Se il test di apnea non può essere completato in modo sicuro, un studio accessorio deve essere eseguito.

(5) Studi Ausiliari (elettroencefalogramma e la misurazione del flusso del sangue cerebrale con i radionuclidi) non sono tenuti a stabilire la morte cerebrale e non sono una sostituzione dell’esame neurologico.

(6) La morte cerebrale è accertata quando i criteri di cui sopra sono soddisfatti.

Potete Trovare l’Articolo al Link:

Guidelines for the Determination of Brain Death in Infants and Children: An Update of the 1987 Task Force Recommendations

The Pediatrics And The Child Neurology Society And Section On Neurology Of The American Academy Of Society Of Critical Care Medicine, Section On Critical Care Thomas A. Nakagawa, Stephen Ashwal, Mudit Mathur, Mohan Mysore.

Pediatrics; originally published online August 28, 2011;

FREE DOWNLOAD


Sulle Gemelle Siamesi Decedute Al Policlinico Di Bologna. Obiettivo Dei Medici Era Salvarle Entrambe.

News

Sulle Gemelle Siamesi Decedute Al Policlinico Di Bologna. Obiettivo Dei Medici Era Salvarle Entrambe.

Al Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna, come avevamo anticipato sul Blog in un post precedente, da due mesi circa erano ricoverate le gemelline siamesi, che, da settimane, avevano attirato l’attenzione di tutta Italia, a causa del loro grave stato di salute. Unite per il torace e l’addome, dividevano un solo cuore e un solo fegato. Una condizione anatomica estremamente rara e complessa che ha sollevato interrogativi di ordine medico, ma anche etico. Ma Lucia e Rebecca, nate a fine giugno nel capoluogo dell’Emilia-Romagna, non ce l’hanno fatta.

La strategia seguita dai medici nell’assistere le due gemelline siamesi era farle crescere ancora, aumentare il loro peso fino a quando sarebbe stato possibile un trapianto di cuore per una delle due sorelline in modo da poterle salvare entrambe.  La decisione di provare a salvare entrambe le piccole, fu presa a fine luglio al termine di una riunione collegiale dei professionisti del Policlinico in condivisione con i genitori delle due bimbe. L’intervento di separazione si sarebbe reso necessario in una situazione di emergenza, e solo in caso di un repentino peggioramento di una delle due gemelle.

In condizioni normali e stabili la separazione non era in agenda perche’, messo in conto che una delle due gemelline avrebbe sicuramente cessato di vivere, vi erano poche possibilita’ (dato il livello non ancora sufficiente di crescita e le condizioni morfologiche delle bimbe) di salvare anche l’altra.

Le gemelline, come ha spiegato Simonetta Baroncini, direttore della rianimazione pediatrica, erano da settimane in condizioni di “stabilita’ guidata” in virtu’ delle cure intensive a cui erano sottoposte. Nei giorni scorsi era stato predisposto “un piano di sollievo” dalle cure intensive (cioe’ erano state leggermente diminuite). Poi, improvvisa, è arrivata una crisi che ha coinvolto entrambe le piccole ed ha portato il loro unico cuore a smettere di battere (6 Settembre).

I medici avevano in mente, dunque, di salvare entrambe le gemelline e di separarle in modo da renderle due individui indipendenti. Ma era ancora troppo presto per procedere al trapianto di cuore e per dividere in due parti il fegato e l’intestino in comune. Infatti, ha chiarito il direttore di cardiochirurgia pediatrica Gaetano Gargiulo, avrebbero dovuto arrivare almeno a quattro chilogrammi di peso ciascuna a fronte dei 3,7 chilogrammi raggiunti insieme. Inoltre sarebbe stato necessario renderle autonome dal punto di vista respiratorio. Ma le bimbe, non sono sopravvissute alla loro grave anomalia.

Questo caso ha comunque dimostrato l’alto grado di umanità e professionalità delle decine di medici, primari ospedalieri, intensivisti, tecnici, nurses che si sono dedicati, full time, al tentativo di salvarle entrambe , sino al dolore ed all’impotenza causati dalla dolorosa perdita. A loro va il nostro più caldo saluto.

Savas