Archivio della categoria: Spot Light

Medicina e Fotografia: “Ricominciare a Vivere”, Mostra Fotografica Itinerante

Medicina e Fotografia:

Magnum Photos

“Ricominciare a Vivere”, Mostra Fotografica Itinerante. The Global Forum/Magnum

In Ricominciare a vivere otto fotografi della Magnum hanno ritratto persone in nove paesi in tutto il mondo, prima di iniziare la terapia antiretrovirale contro l’AIDS e poi quattro mesi dopo. Ecco i volti, le voci e le storie che rappresentano questi milioni di persone che sarebbero ormai morte se non fosse stato per la disponibilità gratuita dei farmaci antiretrovirali. Persone che convivono con l’HIV, che lavorano, si occupano dei figli e provano le gioie e i dolori della vita. Ma ci sono anche le storie di coloro per i quali la terapia è giunta troppo tardi. Continua qui

Trovate la Brochure della Mostra Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N°11/12, Dicembre 2009

Le Linee Guida Siaarti Sul Management Delle Vie Aeree Difficili. Come Interpretarle ?

Articolo Scientifico

Le Linee Guida Siaarti Sul Management Delle Vie Aeree Difficili. Come Interpretarle ?

Dr. Guglielmo Pitrolo

Fondazione Istituto San Raffaele – Giglio

Responsabile U.O. di Anestesia e Rianimazione

Riassunto

Il problema del controllo delle vie aeree è cresciuto con il crescere dell’anestesia.       Ogni U.O. deve dotarsi di protocolli operativi e di strumenti adeguati seguendo “le raccomandazioni” contenute nelle Linee Guida delle società scientifiche. La previsione di difficoltà darà garanzia di successo permettendo di evitare incidenti a volte anche mortali o con conseguenze invalidanti permanenti. E’ condizione indispensabile non solo il possesso ma anche un adeguato allenamento per l’uso dei dispositivi disponibili che devono essere scelti anche in funzione della necessaria curva di apprendimento, della percentuale di successo e del costo… Continua Qui

Le Linee Guida della SIAARTI commentate nell’articolo:

SIAARTI Raccomandazioni Per Il Controllo Delle Vie Aeree E La Gestione Delle Difficoltà

le Trovate Cliccando qui


Timeoutintensiva.it, N° 10, Spotlight, Luglio 2009

Fotografia e Terapia Intensiva: Se Io Fossi Foto Vorrei Stare Al Mondo…

Editoriale

Fotografia e Terapia Intensiva

Una delle Foto Premiate

Se Io Fossi Foto Vorrei Stare Al Mondo… di Nicola

Da Una Mostra e un concorso Fotografico in Rianimazione (Direttore Nicola Latronico)

liberamente svolto da M. Francesca Sapuppo e Vittorio Coppola (in Brescia presso la 2° Rianimazione degli Spedali Civili nel febbraio 2007)

in appendice i curatori Giovanna Perone e Sergio Zappa raccontano la nascita di questa particolare mostra/concorso fotografica dentro la Rianimazione

“Il verde di questa Rianimazione è smorto e pallido come quello di qualsiasi altro Ospedale… Ma quello che c’è di diverso “da dentro” su quel verde pallido e smorto è qualcosa che si impone alla vista: tante foto colorate nelle loro eguali cornici.

Foto e foto a colori, divise da porte chiuse e aperte, su un corridoio un po’ largo e lungo che impedisce l’accesso alla degenza. E’ qui che i parenti attendono in un crocevia “la possibilità di entrare”. Questa è una Rianimazione aperta, ma i parenti in silenzio bisbigliano ordinati quasi in fila per quattro.Nell’attesa osservano le foto come le stiamo osservando noi. Foto che ritraggono paesaggi di natura e di umanità, che ritraggono senza soggetto, che espongono elementi simbolici, che pennellano colori accesi o sfumati. Una sola nei colori del bianco e del nero. Tutte in attesa e in speranza di essere scelte e votate. Perché questa è una mostra/concorso dal titolo “colore e colori” giocata nel 2006 e mantenuta fino ad adesso, fino a quando non sarà esposta la nuova del 2007. Questa è una mostra che nasce in un posto un po’ strano, aperta a tutti i concorrenti e che permette a tutti (visitatori, parenti, ospedalieri…) di esprimere un voto e “farne vincere una”. La vincita: una pizza tra amici…

Articolo e foto vincitrici del concorso le trovate Cliccando qui

Timeoutintensiva N° 3, Spotlight, Luglio 2007

Arte e Medicina : Vedendo un Quadro, “The Doctor” di L. Fildes

Medicina e Arte

Vedendo un quadro: “The Doctor” di L. Fildes

Prof. Luigi Pagliaro

articolo tratto dal libro:

“Medicina basata sulle evidenze e centrata sul paziente”

del Prof. Luigi Pagliaro

Il Pensiero Scientifico Editore

Il quadro riprodotto in copertina fu dipinto da Luke Fildes nel 1891, è intitolato “The Doctor” ed è esposto nella Tate Gallery di Londra. È un quadro con una storia interessante, e stimola chiavi di interpretazione non irrilevanti anche per la medicina di oggi.

1. La storia

Nel 1887, Henry Tate commissionò a Luke Fildes, già allora pittore di fama, un quadro per la nuova National Gallery of British Art. La commissione non indicava un soggetto, che fu scelto dallo stesso Fildes. Alla base della scelta del pittore si possono ipotizzare due motivazioni… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 11/12 , Spotlight, Dicembre 2009

Facebook: Un’Esperienza Pilota, che Apre ad un Nuovo Modo di Usare i Socialnetwork.

Facebook: Il Gruppo Facebook Associazione i.Change e Timeoutintensiva.it presentano: Un’Esperienza Pilota, che Apre ad un Nuovo Modo di Usare i Socialnetwork.

H. Simberg, L’angelo ferito

a cura di Daniela Thomas

6 maggio 2010

Idea progetto: Salvatore Vasta, Daniela Thomas, Giorgio Geraci

Nota Introduttiva: Giorgio Geraci

Editing, Revisione Note e Link: Daniela Thomas, Dora Cinà

Gruppo di Lavoro:

Daniela Thomas, Dora Cinà, Giorgio Geraci, Nicoletta Controvento, Claudia Bongiorno, Jan Mariscalco, Salvatore Vasta, in collaborazione con Associazione Cerchi di Vita,  Associazione i.Change Onlus, e Tempo di Volare ASP 9 TP

Nota introduttiva di Giorgio Geraci

Ho accettato volentieri di partecipare al lavoro di work in progress che ha attivato questo gruppo, nato spontaneamente sul Web ed all’interno del social network Facebook, perché credo nel gruppo, alla sua forza, alla sua funzione sociale, psicologica, affettiva, ideologica, relazionale, mentale, poetica. Alla funzione di vita del gruppo! Mi sono inserito quasi per caso, conoscendo soltanto qualcuno personalmente, ma fidandomi della conoscenza di questi per potere affidare anche agli altri la “mia vita” ed i miei pensieri. Nel breve tempo necessario all’accomodamento, ma fiducioso di trovarmi tra persone leali, ho sentito emergere forte il bisogno di “piazza”, di condivisione, di sana contaminazione, alla quale non ho sentito di dovermi sottrarre. Gruppo ricco (mi ci ficco) di affettività, ricco di cultura, ricco di desiderio di gruppo, in sostanza disponibile ad accogliere ed a condividere, un gruppo di “mamme buone”. Senza un gruppo che tiene, contiene, sostiene, che aiuta, in buona sostanza, non può esserci vita, né per il corpo, né per la mente… Continua… Video approfondimenti e discussione li trovate Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N° 13, Spotlight, Maggio 2010