Archivio della categoria: Psicologia

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

Articolo Scientifico

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

dr.ssa Cecilia Dolcemascolo

Psicologa, Psicoterapeuta IIPG

Il dolore è un fenomeno complesso e soggettivo, poiché contiene, in quanto esperienza, una dimensione esistenziale. Esso caratterizza una condizione di patologia divenendo, in alcuni casi, una variabile indispensabile, che informa della necessità di indagini appropriate.  Il dolore, cosi come viene descritto “nell’arco riflesso”, sta a segnalare che un evento nocivo produce una determinata reazione dell’organismo necessaria alla sopravvivenza. Se tale sollecitazione nociva o meglio se la consapevolezza di tale sollecitazione dolorosa supera i limiti della sopportabilità individuale, allora, la reazione al dolore, all’insegna della protezione psichica che ogni individuo attiva in sé, varierà con modalità esperenziali differenti… Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Focus, N°3, Luglio 2007

Books: Recensioni: “Beckett” di D. Anzieu

Books:

Recensioni

“Beckett”

di Didier Anzieu

2001 Marietti

Anzieu, per chi non lo sapesse (come me, prima di acquistare questo libro) è stato personaggio di spicco della psicoanalisi contemporanea. Francese, lettore vorace, filosofo e psicologo, autore di saggi quali “L’io-pelle”, “Il gruppo e l’inconscio”, “Gli involucri psichici”. La storia, la storia del libro in oggetto, è questa: nel 1934, Samuel Beckett, allora ancora illustre sconosciuto, inizia a soffrire di disturbi psichici: attacchi di panico, insonnia, fremiti notturni, senso di oppressione e di depressione. Su consiglio del suo amico medico Geoffrey Thompson, Beckett inizia una terapia psicoanalitica alla Travistock Clinic di Londra. Il suo psicoanalista è il celebre Wilfred Bion (anche lui, all’epoca, ancora illustre sconosciuto). Le sedute si protrarranno per circa due anni, senza alcun successo apparente. Beckett e Bion non vanno d’accordo. Soprattutto Beckett guarda con sospetto, derisione e stizza al suo analista. Continua Qui

Timeoutintensiva.it, N° 3, Books, Luglio 2007

News: Morto Giovanni Bollea. Scrisse
 “Le Madri Non Sbagliano Mai”

“Oggi si è perso il valore essenziale dell’amore verso gli altri, bisogna tornare a valorizzarlo”. Con queste parole e con il rincrescimento, anzi «la colpa, di non aver migliorato il pensiero degli adolescenti», tre anni fa, all’età di 95 anni, Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria infantile aveva accettato in Campidoglio a Roma uno dei tanti premi della sua prestigiosa carriera cominciata nel 1938. Nato a Cigliano Vercellese il 6 dicembre 1913, Bollea si era laureato in medicina nel 1938, specializzandosi poi in malattie mentali. Nel dopoguerra, dopo aver frequentato un corso di specializzazione a Losanna, è tornato in Italia e ha rivoluzionato la neuropsichiatria infantile italiana introducendo per la prima volta la psicoanalisi, la psicoterapia di gruppo e il lavoro d’equipe nella storica clinica universitaria di Roma della Sapienza, dove la porta di entrata reca il suo nome, e della quale era professore emerito. Bollea, oltre ad aver fondato e diretto l’Istituto di neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli, a Roma, è stato il primo presidente della Società italiana di neuropsichiatria infantile, nonchè promotore di innumerevoli iniziative a favore dell’infanzia.

Una sensibilità particolare lo caratterizzava, nell’approccio all‘infanzia, che chi lo ha conosciuto ricorda nella dolcezza del tono della sua voce, e che gli altri possono evincere dai numerosi libri che Bollea ha pubblicato. Uno fra tutti, “Le madri non sbagliano mai”,  un vademecum importante per chi si trova (la maggior parte di noi) a fare il genitore. Con pacatezza e semplicità in questo testo, il neuropsichiatra si rivolge a loro, madri e padri spiegando, a volte anche con ironia, quali sono le regole fondamentali del”mestiere” della genitorialità: l’amore, l’ascolto, il dialogo e soprattutto l’esempio quotidiano. Nel 2003 ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze dell’Educazione, presso l’Università di Urbino e nel 2004 il premio alla carriera al Congresso Mondiale di Psichiatria Infantile, solo per citare un paio dei riconoscimenti nazionali ed internazionali che lo hanno caratterizzato. E’ stato anche promotore di tante iniziative legate al mondo dell’infanzia: ha fatto parte del Comitato d’Onore del “Premio Unicef-dalla parte dei bambini”.

La camera ardente sarà allestita presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, a partire dalle ore 10,00 di Martedì 8 Febbraio.

dalla stampa quotidiana

Su Un Gruppo Balint (Rivisitato) Con Gli Operatori Di Un Reparto Di Anestesia E Rianimazione Generale

Articolo Scientifico

Gruppi Esperenziali Psicoanalitici

Su Un Gruppo Balint (Rivisitato) Con Gli Operatori Di Un Reparto Di Anestesia E Rianimazione Generale

prof. Lucio Sarno

Preside Facoltà di Psicologia

dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele.

Il gruppo cui voglio qui riferirmi è quello che interessa il personale della Terapia Intensiva dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione che, ancor prima che la ricerca avesse realizzazione, aveva richiesto il mio l’intervento, testimoniando una condizione di malessere che, in modo quasi fisiopatologico, riguarda l’esposizione quotidiana del personale a condizioni di gravità medica di difficilissima soluzione,            in cui è dunque in primo piano una estesissima esposizione dell’operatore alla   sofferenza e alla morte. I dati emersi dal lavoro di ricerca avevano confermato e confortato la necessità di un lavoro comune al fine di comprendere al meglio le        ragioni di tale sofferenza ma soprattutto di avviare un percorso volto alla tutela          della salute fisica e psichica del personale, al fine di garantire l’equilibrio tra il mantenimento delle elevate qualità prestazionali del gruppo e la riduzione del         rischio di compromissione del benessere individuale e collettivo… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 2, Focus, Aprile 2007

Books: Recensioni: Frankenstein. La Creazione che Sfugge al “Limite”.

Books: Recensioni

Frankenstein. Ovvero il Prometeo moderno

Shelley Mary

2005 Newton & Compton

Frankenstein. La Creazione che Sfugge al “Limite”.

Recensione di S.Vasta, C. Dolcemascolo

30/06/2007

L’argomento trattato nel celeberrimo “Frankeinsten”, è da molti considerato la base nella fondazione dell’intero filone fantascientifico. Anche se le tematiche contenute nel testo della Shelley, riguardano invero diversi aspetti che vanno dalle vicende personali della scrittrice, alle vicende storiche e alle scoperte scientifiche dell’epoca, esse vengono rappresentate nel libro da narrazioni di immagini fantasmatiche e terrifiche che riguardano i continui attraversamenti inconsci sia individuali che sociali circa la questione del bene e del male che accompagna ogni “superamento di un limite”. Nella lettura del Frankenstein il lettore si trova sollecitato ad un continuo identificarsi ora con Victor, scienziato folle, ora nella “creatura”, mostro senza storia e senza nome, ora con Elisabeth, presenza eterea e mediatrice. Tra i tanti aspetti citati delle tante tematiche affrontate dal libro ve nè uno in particolare interessante da sottolineare, un aspetto che riguarda la “fantasia insita nella scoperta scientifica”. Tale dinamica fantasmatica arriva fino ai giorni nostri quasi intatta e si consolida nella paura e desiderio della “creazione che sfugge al controllo dell’uomo” che va cioè oltre la morte e l’etica. Una “creazione” tecnologica, scaturita dalla scintilla elettrica che una complicata macchina infonde in ciò che non è più vitale invertendone il destino verso l’immortalità.

Oggi potremmo dire non diversa dalla scarica elettrica che in rianimazione fa ripartire un cuore. Continua qui. (Testo ed Approfondimenti)

Timeoutintensiva, N°3, Books, Luglio 2007