Archivio della categoria: Terapia Intensiva

Racconti a Margine: “Outcome” racconto di L. Fontanella e A. Vitale-Brovarone

Racconti a Margine

“Outcome”

di Lucetta Fontanella ed Alessandro Vitale-Brovarone

Lucetta Fontanella è sopravvissuta ad un ricovero in una Terapia Intensiva aperta ai Familiari h 24, per una grave patologia… Abbiamo invitato Lei ed il Marito a scriverci le loro impressioni sull’oggi. “Outcome”, non comune riflessione scritta a quattro mani sul dopo ricovero in TI, risulta indispensabile bagaglio di conoscenza, per aprire la strada alla partecipazione dei parenti al processo di cura nei reparti Intensivi.

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Timeoutintensiva.it, N°22, Racconti a Margine, Ottobre 2012

Oltre La Terapia Intensiva Aperta.

Editoriale

Oltre La Terapia Intensiva Aperta

Dott. Sergio Livigni

Dirett. UO T.I. Osp. S.Giovanni Bosco TO

“Nella pratica clinica non distinguo il sentire del medico/operatore sanitario da quello del paziente o del familiare, ma considero il medico/operatore sanitario anche paziente e familiare.”

fonte: http://ospedaleaperto.com/

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Allegato all’Editoriale trovate Il Ddl Sulle Terapie Intensive Aperte presentato il 3 Luglio 2012 alla Commissione Sanità del Senato.

Timeoutintensiva.it, N°22, Focus, Ottobre 2012

Aprire le Terapie Intensive ?

Focus

Aprire le Terapie Intensive ?

di Alberto Giannini

Direttore TI Pediatrica Ospedale Maggiore Policlinico Milano

“I reparti di rianimazione e terapia intensiva sono stati da sempre luoghi inaccessibili a familiari e amici del paziente. Ma la situazione sta finalmente cambiando, sia negli Stati Uniti sia in Europa, perché la vicinanza dei cari, in un momento così delicato come la malattia, comincia a essere percepita come risorsa preziosa per la cura dei pazienti e non come ostacolo al lavoro dell’equipe o fonte di infezioni.”… Continua

fonte: I quaderni di Janus, Zadigroma editore, 30 • Estate 2008 • il futuro del presente

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Timeoutintensiva.it, N°22, Focus, Ottobre 2014

La Comunicazione, Principale Nodo da Sciogliere per Aprire le Porte delle TI ai Familiari. Il “Gruppo Paziente”.

Editoriale

Sulle Terapie Intensive Aperte

La Comunicazione, Principale Nodo da Sciogliere per Aprire le Porte delle TI ai Familiari. Il “Gruppo Paziente”.

di S. Vasta*
*Responsabile Editoriale Timeoutintensiva.it

09/07/2012

“… Il paziente i familiari e gli staff di cura non sono tre realtà diverse e lontane. Sono un insieme, quello che noi dal ’97 chiamiamo il “Gruppo Paziente” fatto dal paziente i suoi parenti, gli intensivisti, i nurse, gli Ota. Non era più possibile, e non lo è più adesso, considerare le terapie intensive come caserme chiuse ed inagibili ai sentimenti dei familiari e dei pazienti ed alla loro presenza, e soprattutto ad i nostri sentimenti, di noi operatori, ed aperte solo alla “purezza” della scienza. Curare un paziente in questi reparti siano essi polivalenti, oncologici, neuro o cardiochirurgici significa curare un “trauma” denso di dolore che colpisce il paziente la famiglia e lo staff di cura che lo prende in carico. Ma questo gruppo di persone sentimenti professionalità ed umanità che girano attorno al dolore che ha colpito “uno di noi”, per poterle avvicinare e mettere insieme, non ha bisogno solo di letture scienza e conoscenza, ma anche di Formazione Psicologica e Umanizzata… “ Continua…

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Timeoutintensiva.it, N°22, Cover, Ottobre 2012

Oggi 13 Settembre è la Giornata Mondiale della Sepsi

Giornata Mondiale della Sepsi

Si stima che ogni anno circa 20 milioni di pazienti ne vengano colpiti.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

Cos’è la Sepsi.

Si stima che ogni anno in tutto il  mondo circa 20-30 milioni di pazienti ne vengano colpiti, con oltre 6 milioni di casi di sepsi neonatale e della prima infanzia e oltre 100.000 casi di sepsi materna, e che si verifichi un decesso per sepsi ogni pochi secondi.
Si calcola inoltre che i decessi per sepsi superino attualmente la somma di quelli causati dai tumori all‘intestino e al seno. Le cause sono diverse, ma comprendono l’invecchiamento della popolazione, il crescente utilizzo di interventi ad alto rischio in tutte le fasce di età e lo sviluppo di alcuni tipi di infezioni più virulente e resistenti ai farmaci. Nel mondo in via di sviluppo, la malnutrizione, la povertà, il mancato accesso ai vaccini e alle terapie in tempo utile contribuiscono a causare la morte.

Nonostante la sua notevole incidenza, la sepsi è praticamente sconosciuta al pubblico. La sepsi si genera quando la risposta del corpo ad un’infezione lesiona i tessuti e gli organi. Può comportare shock, insufficienza di più organi e morte, specialmente se non riconosciuta precocemente e trattata prontamente. La sepsi resta la causa primaria di morte da infezione, nonostante i progressi della medicina moderna tra cui vaccini, antibiotici e terapie di emergenza, con tassi di mortalità fra il 30 e il 60%.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

A Firenze sono previste due giornate di studio il 12 e il 13 (quella del 13 diretta anche alla cittadinanza) organizzate dal Centro per la gestione del Rischio clinico della Regione Toscana  e dalla Scuola di Specializzazione in Anestesia e Terapia Intensiva dell’Univeristà di Firenze – Azienda Careggi. L’evento è promosso anche dall’Agenzia Regionale Sanità e dalla Fondazione per la Sicurezza in Sanità

Per saperne di Più:

Quotidianosanita.it

World Sepsis Alliance

Global Sepsis Alliance