Archivio mensile:febbraio 2011

Books: Recensioni: Ricordi dal Sottosuolo di F.Dostoevskij

Books:

Recensioni

Ricordi dal Sottosuolo

di F.Dostoevskij

recensione di Rossella Delisi

Linguista, Musicologa

Ai limiti della libertà.

Riflessioni su ‘I ricordi dal sottosuolo’ di Fëdor Dostoevskij

«Ci sono, fra i ricordi d’ogni uomo, cose che non si raccontano a tutti, ma appena agli amici. Ce ne sono altre che neanche agli amici si raccontano, ma appena a se stessi, e per di più sotto suggello di segreto. Ce ne sono, infine, altri ancora che persino a se stessi si ha paura di raccontare, e di tali ricordi ogni uomo anche ammodo ne mette insieme parecchi» .

I Ricordi dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij furono pubblicati per la prima volta nel 1864 sulle pagine della rivista Epocha (Epoca). Si tratta di un’opera non facile, controversa, scritta a mo’ di confessione (sebbene non sia un documento personale), per riuscire più immediata, esplicita, se pur oscuramente esplicita. Ed è proprio questo particolare carattere che seduce il lettore moderno, attratto dalla materia che informa i Ricordi e, ancor di più, dall’originalissimo stile che li contraddistingue. Uno stile a tratti convulso, volutamente contorto, saturo di pause ritmiche che frantumano l’impetuosità torrenziale del periodare, ma di indubbio fascino artistico… Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N° 1, Books, Dicembre 2006,

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

Articolo Scientifico

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

dr.ssa Cecilia Dolcemascolo

Psicologa, Psicoterapeuta IIPG

Il dolore è un fenomeno complesso e soggettivo, poiché contiene, in quanto esperienza, una dimensione esistenziale. Esso caratterizza una condizione di patologia divenendo, in alcuni casi, una variabile indispensabile, che informa della necessità di indagini appropriate.  Il dolore, cosi come viene descritto “nell’arco riflesso”, sta a segnalare che un evento nocivo produce una determinata reazione dell’organismo necessaria alla sopravvivenza. Se tale sollecitazione nociva o meglio se la consapevolezza di tale sollecitazione dolorosa supera i limiti della sopportabilità individuale, allora, la reazione al dolore, all’insegna della protezione psichica che ogni individuo attiva in sé, varierà con modalità esperenziali differenti… Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Focus, N°3, Luglio 2007

Editoriale: Talvolta È Appropriato Desistere

Editoriale:

Talvolta È Appropriato Desistere

Dr.Ssa Isabella Bordogna

da Negri News 138 Mensile Dell’istituto Di Ricerche Farmacologiche Mario Negri/GiViTi/Terapie Intensive

www.marionegri.it

Limitare le cure intensive nella fase terminale della vita non ha nulla a che vedere con l’eutanasia: è il messaggio forte e chiaro che il Comitato Scientifico del GiViTI (Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva) vuole trasmettere. Desistenza terapeutica, rinuncia all’accanimento terapeutico e cure palliative sono atti medici importanti, dovuti al paziente, da non confondere con l’eutanasia. I risultati di una ricerca francese e una americana.

Negli ultimi 30 anni il progresso tecnicoscientifico ha fornito al medico di Terapia Intensiva (TI) nuove possibilità di intervento sui pazienti in condizioni critiche, come l’abolizione della coscienza mediante sedazioni prolungate o la sostituzione di funzioni vitali come la respirazione e la pompa cardiaca, oppure la possibilità di diagnosticare la morte con criteri neurologici, rendendo così possibile il trapianto di organi. Queste nuove possibilità pongono il delicato problema di quando sia opportuno porre dei limiti alle cure intensive.

Il dibattito attorno a questo tema è oggi molto acceso, anche perché gli enormi successi della TI hanno alimentato nell’opinione pubblica una fiducia nella pratica delle TI che spesso va oltre le possibilità concrete di intervento… Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Numero 1, Dicembre 2006


Le Infezioni E l’Uso Degli Antibiotici. Una Prospettiva Epistemologica

Articolo Scientifico

Le Infezioni E l’Uso Degli Antibiotici. Una Prospettiva Epistemologica

M.Francesca Sapuppo D.Bongiorno

“Non Sempre Il Contrario Della Verita’ E’ Il Falso, Puo’ Essere Un’altra Verita” (N. Bohr 1885-1962)

Tempo fa rivedendo le terapie antimicrobiche prescritte nel nostro reparto ho notato che spesso non vi era sottesa nessuna diagnosi probabile di infezione o alcuna necessità di profilassi e, soprattutto, la durata della somministrazione era sempre incerta.

Confrontandomi con la Letteratura ho riscontrato che questo è un evento comune (Sintchenko 2001, DL Paterson 2003, …) pur essendo la terapia antimicrobica il campo medico in cui esistono più linee-guida, racomandazioni e protocolli.

Perché? Perché per gli antibiotici e gli antifungini noi trasgrediamo continuamente al contratto terapeutico con i pazienti? Contratto che ci imporrebbe molta attenzione e cautela d’uso stante le ricadute che si hanno, praticando eccessiva terapia antimicrobica, non solo sul singolo paziente ma sugli altri ed addirittura sulla popolazione.

Ho iniziato così uno studio, di tipo osservazionale, durato quasi due anni, alla ricerca di una spiegazione, che andasse al di là della semplice spiegazione legata alla disinformazione dei Medici prescriventi. Insieme al collega Psichiatra (il Dr Bongiorno), che collabora con il nostro Reparto dal 1997, abbiamo deciso di iniziare ad affrontare il problema da un punto di vista epistemologico, approfondendo quindi quella componente del pensiero diagnostico e terapeutico (metadiagnosi/metaterapia) che sta normalmente alla base della prescrizione farmacologia in generale e degli antimicrobici in particolare…. Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it. N°2, Technè, Aprile 2007

News: Mancano i Pediatri.

News

Mancano i Pediatri.

E’ allarme pediatri in Italia. Sono sempre di più i medici che nel corso dei loro studi non  scelgono questa specializzazione, portando ad un progressivo spopolamento della professione. La richiesta di aiuto è stata lanciata dalla Sip, la Società Italiana di Pediatria che spiega, senza giri di parole, come fra meno di 10 anni la nostra penisola rischi di rimanere quasi del tutto scoperta da questo tipo di assistenza, costringendo le famiglie a lunghe attese e problemi nella gestione della salute dei propri figli.

Va da se che se il numero dei laureati continuerà, come per il 2010 appena trascorso, ad essere minore dei quello dei pensionati, molti posti rimarranno vaganti con il conseguente aumento di disagi e di mancanze, sia per ciò che riguarda i diversi professionisti sul territorio, i pediatri di famiglia e quelli ospedalieri. Attualmente sono 43 le scuole di specializzazione in pediatria sul territorio italiano, ma non riescono a sopperire alla carenza.

Il Sito della Società Italiana di Pediatria lo trovi Cliccando qui