Archivio mensile:marzo 2011

Una Riflessione Sul “Senso Comune”

Editoriale

da: La Costruzione Di Significato E Senso In Terapia Intensiva

Una Riflessione Sul “Senso Comune”

Diego Bongiorno*

Psichiatra, Psicoanalista

*A. I.CHANGE ONLUS

10 ottobre 2008

La costruzione di senso necessita di un chiarimento iniziale affinché possa essere utilizzata come teoria. Inizierò ad avvicinarmi alla delimitazione del concetto attraverso un confronto con concetti limitrofi con cui si può confondere. La costruzione di senso non può essere confusa con i processi di apprendimento. Un processo di apprendimento può prevedere a priori un senso comune ma è un processo temporalmente ad esso consecutivo che prevede la trasmissione di un sapere e/o di una modalità per conseguire un sapere. Si possono studiare i metodi con cui si trasmette un sapere, come le emozioni possono interferire con i processi di scambio delle informazioni, ma tutto ciò prevede a priori che un senso comune sia già stato costruito. La costruzione del senso comune non è nemmeno una condivisone del sapere perché quest’ultima è una operazione sofisticata conseguente ad un accordo cognitivo ed emotivo. Si potrebbe discutere sulla natura dell’accordo e sulla natura delle emozioni ma tutto ciò è secondario in termini di tempo alla costruzione del senso comune. Si potrebbe a questo punto confrontare la costruzione del senso comune con il convenzionalismo linguistico. Anche qui vi sono delle differenze fondamentali. Per esempio: per un cieco dalla nascita cosa significa il termine bianco o rosso? Eppure un cieco potrà usare questi termini appoggiandosi al convenzionalismo linguistico pur non potendo partecipare al senso comune. L’esempio può esserci utile a questo punto per entrare nel merito… Per continuare a leggere.. Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°7, Focus, Ottobre 2008

Emozioni E Sensemaking In Terapia Intensiva

Articolo Scientifico

da: La Costruzione Di Significato E Senso In Terapia Intensiva,

Emozioni E Sensemaking In Terapia Intensiva

Di M.Francesca Sapuppo* e Diego Bongiorno*

Gruppo di lavoro*: Grazia Alia, Serafina Ardizzone, Diego Bongiorno, Cecilia Dolcemascolo, Salvina Matranga, M.Francesca Sapuppo, Salvatore Vasta

*A. I.CHANGE ONLUS

10 ottobre 2008

Prenderemo spunto dal lavoro di Sara Albolino, Richard Cook “Medici di Terapia Intensiva: sensemaking, sicurezza e lavoro quotidiano” (riportato in questa stessa rubrica) per offrire ai Lettori  anche un nostro punto di vista ed un approfondimento. I risultati sono il frutto delle ricerche che abbiamo svolto negli anni passati (dal ’97) all’interno della Terapia Intensiva polivalente dove alcuni di noi lavorano o hanno lavorato e che sono state coordinate da Diego Bongiorno, psichiatra e psicoanalista, esperto nella conduzione di gruppi a funzione analitica. Dalla nostra esperienza quotidiana di Medici Intensivisti sappiamo quanto sia importante in una realtà estremamente complessa e carica di incertezza, come la Terapia Intensiva, lavorare in collaborazione in modo coordinato e cooperativo per ottenere una organizzazione “la più sicura possibile”; contemporaneamente sappiamo però, quanto sia difficile poterla ottenere. In questo risulta indispensabile il sensemaking, quale processo di costruzione di significato e senso “condiviso” tra gli individui del gruppo. Questo consente loro di comprendere  e condividere “insieme” questa  realtà così complessa ed incerta per poi potere agire successivamente in modo condiviso, organizzato, “sensato”. Da qui la decisione di studiare questo processo perché sono proprio le cadute, i fallimenti del sensemaking “condiviso” che possono portare, come spesso osserviamo nelle nostre realtà ospedaliere, ad operare in modo “disorganizzato e senza senso”… Per continuare a leggere… Clicca qui

Allegato ed Incipit:

Medici di Terapia Intensiva: sensemaking, sicurezza e lavoro quotidiano (in .pdf)
S.Albolino* – Richard Cook*
*Sociologa, Unità Rischio Clinico; Regione Toscana ** R. Cook Cognitive Technologies Laboratory, Department of Anesthesia and Intensive Care,University of Chicago

Timeoutintensiva.it, N°7, Focus, Ottobre 2008

News: Biotestamento: Anestesisti (SIAARTI), È Medioevo !

News

Biotestamento: Anestesisti (SIAARTI), È Medioevo !

La legge sul testamento biologico che sta per approdare in Aula alla Camera «è un passo indietro per il Paese. Era certamente meglio niente di questa legge». Lo spiega Giuseppe Gristina, della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), sottolineando come non si sia tenuto conto del fatto che «la scienza medica di questo Paese si era dichiarata contro questa legge» e che «è stato prodotto un corpo scientifico solidissimo che questa legge ignora». Quella che sta per essere discussa «è una legge dal sapore medievale che riporta indietro di cinquant’anni la qualità del rapporto medico-paziente» e «genera un vero e proprio danno». Senza possibilità di dichiarazioni vincolanti «tutto è lasciato in mano al medico» venendo meno al concetto di «alleanza terapeutica che ha alla base l’idea di decisioni condivise». Perché, si chiede Gristina, «se uno è cosciente può rifiutare di mangiare e bere, mentre se lo ha dichiarato prima e poi non è più cosciente non può farlo? È un’aberrazione». C’era bisogno «semmai, di una legge cornice che indirizzasse le scelte, non di un codice rigido adatto più alla santa inquisizione».

dalla Stampa Quotidiana 1 Marzo 2011

News: The Lancet: Studio Usa: Lo Smog Provoca Piu’ Infarti Che Non Alcool, Caffe’, Droghe.

News

The Lancet: Studio Usa: Lo Smog Provoca Piu’ Infarti Che Non Alcool, Caffe’, Droghe.

L’inquinamento atmosferico provoca la stessa quantita’ di attacchi di cuore rispetto ad altri fattori di rischio come l’esercizio fisico, il consumo di alcol e di caffe’. Ma anche la rabbia, le emozioni positive, l’attivita’ sessuale, la cocaina o l’uso di marijuana e le infezioni respiratorie possono scatenare infarti in diversa misura. E’ quanto rivela uno studio che appare online su ‘The Lancet’ di questa settimana, a firma di esperti della Hasselt University di Diepenbeek e dell’Universita’ Cattolica di Lovanio, in Belgio. Gli autori hanno combinato i dati di 36 ricerche precedenti condotte su persone con un eta’ media che andava da 44 a 72 anni, a seconda dell’argomento indagato. Hanno poi calcolato il rischio relativo di infarto legato a ogni singolo fattore e la frazione di popolazione attribuibile (Paf) a ciascuno di essi, cioe’ la percentuale di attacchi di cuore totali causata dal singolo fattore. Dai risultati e’ emerso che lo smog aumenta il rischio di innescare un attacco di cuore del 5%, mentre la cocaina innalza il pericolo di ben 23 volte, il caffe’ di 1,5 volte e l’alcol di 3 volte. Tuttavia, poiche’ l’intera popolazione e’ esposta all’inquinamento atmosferico, mentre solo una piccola parte (lo 0,02%) utilizza cocaina, gli esperti hanno concluso che lo smog provoca attacchi di cuore molto piu’ della droga. La piu’ alta Paf e’ risultata quella riconducibile all’esposizione al traffico (tempo trascorso sulla strada o sui trasporti pubblici, elementi che espongono al rischio di infarto, 7,4%), seguita da quella dello sforzo fisico (6,2%), dell’alcol (5%), del caffe’ (5%), dello smog (4,8%), delle emozioni negative (3,9%), della rabbia (3%), di pasti pesanti (2,7%), delle emozioni positive (2,4 %), dell’attivita’ sessuale (2,2%), del consumo di cocaina (0,9%), del fumo di marijuana (0,8%) e delle infezioni respiratorie (0,6%). La Paf, in sintesi, ci da’ una misura di quanto gli infarti potrebbero essere evitati se quel fattore di rischio non fosse piu’ presente

Fonte:

Public Health Importance Of Triggers Of Myocardial Infarction: A Comparative Risk Assessment

Dr. Tim S Nawrot PhD, Laura Perez PhD, Prof. Nino Künzli MD, Elke Munters MD, Prof. Benoit Nemery MD

The Lancet, Volume 377, Issue 9767, Pages 732 – 740, 26 February 2011


News: Nucleare e Salute: Sindrome Di Quirra: La Causa Dei Linfomi È L’ Uranio

News: Nucleare e Salute

Sindrome Di Quirra:

La Causa Dei Linfomi È L’ Uranio

La Procura di Lanusei (Sardegna) ha finalmente individuato una delle cause, probabilmente la principale, del picco di linfomi e neoplasie sorti tra la popolazione civile, i militari e gli animali dell’area del Salto di Quirra: si tratta dell’uranio. In particolare è l’uranio arricchito, utilizzato per scopi militari, a minare la salute di migliaia di sardi. L’area del poligono di tiro del Salto di Quirra ( da qui il nome Sindrome di Quirra) è da decenni zona militare in cui non solo l’esercito italiano, ma anche altri alleati, si esercitano sparando missili ed utilizzando, come ha scoperto la Procura, anche materiali radioattivi.

da: http://www.medicinalive.com/

Il sospetto è sorto qualche giorno fa, quando una pioggia abbondante ha scoperto alcuni resti di missili e radiobersagli sotterrati. Sono stati ritenuti radioattivi, ed un semplice approfondimento della ricerca ha portato alla luce cinque cassette contenenti uranio arricchito 5 volte più radioattivo del limite consentito dalla legge.