Archivio della categoria: Articolo Scientifico

Caso Clinico/Case Report Transfusion-Related Acute Lung Injury (Trali)

Articolo Scientifico Bilingue

Caso Clinico/Case Report Transfusion-Related Acute Lung Injury (Trali)

Giovanni Benigni, Maurizio Greco, Livio Cocco, Fernanda Cirillo, Monica De Caro, R.E.Sergio Landi, Rosanna Lomuto, Erminio Pace, Marianna Raffa

Viene descritto il caso clinico di una paziente con una grave sindrome respiratoria insorta entro poche ore dal ricorso ad abbondanti trasfusioni di emocomponenti, quali Plasma Fresco Congelato (PFC) ed Emazie Concentrate (EC). Tale sindrome viene didatticamente definita come Transfusion-Related Acute Lung Injury (TRALI) ed è caratterizzata da dispnea, ipossia, ipotensione arteriosa, edema polmonare bilaterale non cardiogeno e febbre. I sintomi descritti sono strettamente correlati all’accumularsi di liquido nel tessuto polmonare, e la loro gravità dipende dal grado di ipossia determinatosi nel paziente. Attraverso la descrizione del nostro caso clinico e la revisione della letteratura esistente vogliamo chiarire al lettore i criteri di diagnosi e di trattamento della TRALI.

Abstract. – We relate about a case of a patient with a severe lung injury following a recent transfusion of a great deal of blood products, like Fresh Frozen Plasma (FFP) and packed red blood cells (PRC).
This syndrome is commonly definited as a Transfusion-Related Acute Lung Injury (TRALI) and is clinically characterized by dispnea, hypoxemia, hypotension, a sudden bilateral non cardiogenic pulmonary edema and fever. The clinical manifestation of TRALI is strictly related to the amount of lung’s fluid overload, and it’s severity depends from the entity of patient’s Hypoxemia. The description of our clinical case and the following review about the recent advances in our Knowledge of the TRALI can guide the reader to a best recognition and clinical management of this adverse syndrome.

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Timeoutintensiva.it, N°8, Technè, Dicembre 2008

Prevenzione E Trattamento Delle Infezioni Correlate Al Catetere Venoso Centrale

Articolo Scientifico

Prevenzione E Trattamento Delle Infezioni Correlate Al Catetere Venoso Centrale

Documento di Consenso Regionale
Versione n. 3.2 – Aprile 2007
Progetto CORIST: COntrollo Rischio Infettivo in Sanità Toscana

Nell’ambito del Progetto CORIST (COntrollo Rischio Infettivo in Sanità in Toscana), coordinato dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS), Osservatorio Qualità, nel periodo 2003-2005, l’attenzione alla procedura di utilizzo del CVC è stata identificata come un’area prioritaria di sorveglianza e intervento sulla base sia delle indicazioni di letteratura, sia dei risultati di una prima indagine regionale di prevalenza, sia delle esplicite indicazioni degli operatori impegnati, nelle diverse Aziende, in attività di controllo delle Infezioni Correlate a Pratiche Assistenziali (ICPA). Questo documento è il prodotto del lavoro, delle conoscenze, dell’esperienza e delle opinioni di un gruppo interdisciplinare di professionisti che hanno collaborato con l’ARS, tra luglio 2005 e dicembre 2006, con l’obiettivo di rendere disponibile a tutti gli operatori della Toscana uno strumento comune per la pratica assistenziale, sia in ospedale sia sul territorio… Per leggere l’intero articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°8, Student Corner, Dicembre 2008

Psicologia Dell’immersione: “Immersione In Relitto: Rischio E Incidenti Nello Sport Subacqueo” di Jennifer Hunt

Articolo Scientifico

Psicologia Dell’immersione:

“Immersione In Relitto: Rischio E Incidenti Nello Sport Subacqueo”

di Jennifer Hunt

Articolo pubblicato su Psychoanalytic Quarterly, LXV, 1996, pp. 591-622

[traduzione a cura di Salvatore Capodieci e Maria Luisa Gargiulo]

Questo articolo utilizza la teoria psicoanalitica per prendere in esame la sfida del rischio e di incidenti nel caso di un subacqueo. Vengono esaminati i conflitti inconsci che sembrano alimentare il coinvolgimento del sommozzatore nelle immersioni profonde fino a portarlo vicino ad un incidente fatale per malattia da decompressione. Particolare attenzione viene rivolta al ruolo che svolge il padre del subacqueo nell’evoluzione delle fantasie pre-edipiche ed edipiche e nei conflitti che sembrano essere associati all’incidente. Lo studio si basa su interviste effettuate a persone che praticano la subacquea ricreativa e a subacquei tecnici… Per continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Technè, N°10 Luglio 2009

Stato Vegetativo E Accanimento Terapeutico: Cosa Ne Pensano I Familiari

Articolo Scientifico

Stato Vegetativo E Accanimento Terapeutico: Cosa Ne Pensano I Familiari

P. Chiambretto, C. Guarnerio
Servizio di Psicologia, Cooperativa Vitaresidence, Guanzate (CO), Legnano (MI)

Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia Supplemento A, Psicologia © PI-ME, Pavia 2007; Vol. 29, N. 1: A12-A18

http://gimle.fsm.it

per gentile concessione

I passi avanti compiuti dalla medicina in tutti i suoi settori ci confrontano sempre più spesso con questioni che non sono più solo di tipo clinico, ma che inevitabilmente ci
pongono di fronte a interrogativi di tipo etico e morale. Le patologie croniche, le condizioni terminali, gli stati vegetativi sono solo alcuni dei più comuni esempi di condizioni cliniche che impongono al sanitario anche una riflessione (e una scelta?) di tipo etico. Gli strumenti che la medicina mette nelle mani dei sanitari sono tali da portarli a riflettere non solo sulla validità clinica di una scelta ma anche sulla opportunità di intraprenderla, sulla proporzionalità dell’intervento. Si pone sempre più frequentemente la necessità di calibrare l’intervento tra l’opportuno e l’eccessivo, per fare questo non sempre è sufficiente la competenza tecnica, ma intervengono
altri fattori più personali e difficili da standardizzare rispetto al significato stesso della vita e della sua qualità. Al giudizio tecnico-scientifico degli operatori del settore fa da corollario la voce dei familiari. Una voce gravata dal peso dell’assistenza, dal dolore per la condizione che stanno vivendo, dalla difficoltà di comprendere un linguaggio anche tecnico che non padroneggiano.

Il presente lavoro è un’indagine preliminare condotta con 32 familiari di pazienti in stato vegetativo o a minima responsività, sia ricoverati in strutture di lungodegenza sia gestiti al domicilio, rispetto alla conoscenza del concetto di accanimento terapeutico e di quali elementi della quotidianità del paziente possano configurarsi, a loro parere, come accanimento… Vai all’articolo Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N°11/12, Focus, Dicembre 2009

Psicosi In Terapia Intensiva Ed Autonomia Del Paziente: Alcune Riflessioni Dall’interno

Articolo Scientifico

Psicosi In Terapia Intensiva Ed Autonomia Del Paziente: Alcune Riflessioni Dall’ Interno

dr.ssa C. Misak

Interim Vice-President and Provost University of Toronto, Canada

Traduzione dalla lingua inglese e riduzione dell’articolo (a cura del dr. S. Vasta*):
ICU Psychosis and Patient Autonomy: Some Thoughts from the Inside.
dr.ssa MISAK C. – Journal of Medicine and Philosophy, 30:411–430, 2005

*Presidente Ass. Non Profit I.Change

Abstract

Una Foto di Diane Arbus, richiamata nell'articolo

Vorrei attingere alla mia esperienza di essere stata paziente in UTI (Unità di Terapia Intensiva) per fare alcune riflessioni pratiche, etiche, filosofiche circa la cura di questi pazienti nei reparti di cure intensive.
Il tema ricorrente da me trattato in questo lavoro sarà le psicosi in UTI.
Io suggerisco che i pazienti dovrebbero essere educati ed istruiti prima delle loro dimissioni; Discuterò sugli ostacoli che si potrebbero incontrare nel fare questo; Ritengo che dobbiamo ripensare l’autonomia dei pazienti alla luce di queste problematiche, e propongo che bisogna ripensare alla disgregazione del se di fronte a questi problemi…

… Per Leggere questo interessante articolo sulle psicosi che scaturiscono a volte durante un ricovero in ICU ed il racconto che ne fa la protagonista Cheryl Misak, Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°8, Focus, Dicembre 2008