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News: Oggi La Giornata Mondiale Delle Malattie Rare: In Scena La Vita “Controvento” Dei Pazienti

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Oggi La Giornata Mondiale Delle Malattie Rare: In Scena La Vita “Controvento” Dei Pazienti

Storie di pazienti affetti da Malattie Rare in un libro e a teatro con un progetto dell’Istituto Superiore di Sanità. Per capire le barriere che incontrano.

MILANO – “Controvento”, perché spesso deve faticosamente navigare in direzione contraria chi soffre di una patologia rara, vagando alla ricerca di una terapia, di una speranza, a volte addirittura del nome stesso della malattia. Si chiama così il progetto promosso dall’Istituto Superiore di Sanità per raccontare il mondo invisibile dei pazienti. Fulcro di “Controvento”, realizzato col sostegno del Ministero della Salute, sono un libro (“I malati rari raccontano solitudine e coraggio”) e lo spettacolo teatrale “Sei autori teatrali raccontano le malattie rare”, che si terrà al teatro Sala Umberto di Roma il 28 febbraio, in occasione della giornata mondiale delle malattie rare.

«Abbiamo cominciato col laboratorio di medicina narrativa del Centro Nazionale Malattie Rare chiedendo ai pazienti di raccontare la propria esperienza e abbiamo proseguito con il concorso artistico-letterario “Il volo di Pegaso”, invitando a scrivere su queste malattie», dice Enrico Garaci, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Ascoltare i malati perché da loro s’impara a conoscerle. «Le malattie rare sono difficili da spiegare, spesso prive di diagnosi e senza terapia – continua Garaci -. Raccontando alcune storie di pazienti, nel libro e sulla scena, abbiamo provato a capire i problemi che li accomunano per individuare anche le barriere fisiche e psicologiche da abbattere».

Cuore del progetto è lo spettacolo teatrale, dedicato alla giornalista Alessandra Bisceglia, scomparsa a soli 28 anni a causa di una rara malformazione vascolare. Sei atti unici scritti da sei autori contemporanei che hanno “respirato” la malattia, portando il vissuto dei pazienti sul palcoscenico. Sono ispirati a storie vere e testimonianze dirette i racconti di Gianni Clementi, Simone Cristicchi, Edoardo Erba, Vittorio Franceschi, Gina Moxley e Spiro Scimone. «Questa volta il teatro mi ha portato a offrire il palcoscenico a coloro ai quali spesso la scena è negata – osserva il regista dello spettacolo, Paolo Triestino -. Quando attraversi la loro solitudine, non te la scrolli più. Grazie al linguaggio delle emozioni – prosegue Triestino – la rappresentazione teatrale delle barriere che il dolore e anche la società elevano nei confronti dei pazienti può aiutare a spiegare ciò che serve: l’aiuto di tutti, degli insegnanti, dei genitori, dei colleghi di lavoro, degli amici. È necessario, poi, il supporto alle famiglie ma innanzitutto l’impegno delle istituzioni».

Lo spettacolo teatrale nasce e s’intreccia con la stesura del volume “I malati rari raccontano solitudine e coraggio” (edizioni Health Communication), curato da Mirella Taranto, capo ufficio stampa dell’Istituto, che ha raccolto le testimonianze e da Domenica Taruscio, responsabile del Centro Nazionale Malattie Rare, che ha redatto le schede scientifiche sulle malattie – pubblicate in appendice ad ogni singola storia – per evidenziare la complessità della loro conoscenza e la fatica che implica la ricerca. Volume e spettacolo saranno diffusi nelle scuole con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione per spiegare ai ragazzi che le malattie rare esistono e che è necessaria la solidarietà piuttosto che la tolleranza, perché sono tanti i bambini ammalati che spesso non sanno neanche di che cosa. Insomma, una palestra per l’integrazione.

Il progetto “Controvento” è sostenuto anche dalla Fondazione Roma e dall’Università San Raffaele di Roma, che hanno finanziato un programma di ricerca sul ruolo dei micro-Rna, una borsa di studio per l’informazione ai pazienti e dieci corsi di laurea gratuiti riservati a studenti colpiti da patologie rare.

Approfondimenti:

Laboratorio Medicina Narrativa del Centro Nazionale Malattie Rare

Racconti a Margine… Patrizia:
 Per Una Medicina Della Narrazione di S. Ardizzone

Racconti a Margine…

Patrizia:
 Per Una Medicina Della Narrazione

racconto di Serafina Ardizzone*

*Timeoutintensiva OpeNetwork

Patrizia era una giovane donna di 34 anni, ricoverata da noi per un post-operatorio di trapianto renale complicato da innumerevoli problemi: shock emorragico, sepsi,ARDS, man mano che si risolveva un problema ne sopraggiungeva un altro più drammatico del precedente.Non si contavano più gli interventi che aveva dovuto subire, tra gli altri quello per espiantare il rene che aveva ricevuto. Col passare delle settimane e poi dei mesi non era più la giovane donna che con coraggio ed entusiasmo aveva affrontato un intervento chirurgico per migliorare la propria qualità di vita, ormai era un essere umano che lottava per la propria sopravvivenza, nessuno avrebbe riconosciuto in quelle ossa ricoperte di pelle la bella ragazza che era stata. Soltanto la vivacità degli occhi lasciava trasparire una personalità non comune, una grande capacità di lottare, un grande amore per la vita…. Per continuare a leggere il racconto Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°1, Technè, Dicembre 2006

Recensioni: Books: Cosa Sognano I Pesci Rossi di M. Venturino

Recensioni

Books

Cosa Sognano I Pesci Rossi

di Marco Venturino

2005 Mondadori

con un Intervista rilasciata dall’autore a bol.it

A dispetto del titolo un po’ surreale “Cosa sognano i pesci rossi” è un’opera prima di grande rilevanza, capace di smuovere nel profondo l’animo del lettore perché riesce a conciliare la riflessione “alta” sulla vita e la morte, con la descrizione della più spiccia e talvolta degradante quotidianità. A prendere alternativamente la parola nel romanzo di Marco Venturino, direttore della divisione di Terapia intensiva all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, sono due coetanei quarantacinquenni. Il primo è Pierluigi Tunesi, amministratore delegato di una grande azienda che dopo un’operazione malriuscita viene ricoverato d’urgenza nel reparto di Terapia intensiva. Immobilizzato e reso muto da una tracheotomia, Tunesi si trova davanti il disincantato medico Luca Gaboardi. Sono loro, rispettivamente, “il pesce rosso”, chiuso nel suo acquario di silenzio, e la “faccia verde” che si china su di lui per aiutarlo nella misura in cui il suo essere medico e uomo gli permette. Lo sconvolgente romanzo di Venturino dà per la prima volta parola all’umanità dei medici, alla loro impotenza di fronte al dolore altrui, alla difficoltà di lavorare in un luogo che, come lo stesso autore dichiara al pubblico intervenuto alla sua conferenza, “è una trincea”. Venturino ha fotografato la realtà così com’è, senza filtro alcuno, descrivendo con profonda pietas e grande efficacia tanto la sofferenza della malattia, quanto la muta perseveranza di chi, medico o malato, crede e lotta per la vita. Il suo è un romanzo che, sfidando il tabù della morte, risveglia l’attenzione nei confronti del dolore, dando così luogo ad una necessaria presa di coscienza… Continua a leggere Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N° 1, Books,  Dicembre 2006



Racconti a Margine: “Uscita di Sicurezza” di S.Vasta

Racconti a Margine

“Uscita di Sicurezza”

racconto di Salvatore Vasta

Me la trovai davanti mentre le porte mi si chiudevano alle  spalle; nel vederla i miei pensieri balbettarono, il passo mi mancò; mi sentii come per strada, quando attraversando sulle strisce, senti lo stridio dei freni e ti fermi, perchè non sai né dove andare, né come evitare il botto. Fu un attimo. L’avevo già incontrata, e non c’era da stare allegri ad incrociarla. Come d’abitudine se ne stava in disparte, seduta lì sullo sgabello, le gambe accavallate, la solita aria di gelido distacco cucita addosso. Alta e curatissima, era come sempre vestita di bianco, oggi con una gonna castigata ed il colletto del top alla coreana un pò demodè. Non avrei saputo dire, guardandola, nè quanti anni avesse nè se fosse bella o brutta, con quel viso pallido e sfuggente, che più lo mettevi a fuoco più ti rimandava un’immagine sfocata. Quando entrai, alzò gli occhi dal libro che stava leggendo, e mi fissò con quel suo sguardo indifferente che ti senti dentro come mani che rovistano in un cassetto…. Continua a leggere…. Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°6, Racconti a Margine, Giugno 2008

Racconti a Margine: 40 Metri Di Fedeltà, racconto di S.Vasta

Racconti a Margine

40 Metri Di Fedeltà

racconto di S.Vasta

Era stata come sempre una corsa all’incontrario, rimandarli sotto da dove erano venuti. Si erano presentati in ospedale dopo il tramonto, con i costumi bagnati ancora addosso e accappatoi buttati sulle spalle, tenendosi per mano come adesso; due ragazzi a guardarli, sposini freschi dalle fedi brillanti. Lei minuta e con grandi occhi verde sognante, lui magro con gli occhiali e serio; lei che non riusciva bene a muovere nè il braccio nè la mano sinistra, lui che zoppicava, per una gamba che “non lo aiutava”, come ripeteva. Erano risaliti “a razzo” dai quaranta metri di profondità nei quali s’erano persi, senza rispettare le soste di decompressione; …sì, erano scesi con le bombole… la miscela forse aria o ossigeno…  principianti anche nel linguaggio.

Così eccoci qui a metà della notte. Io a guardarli, in quella discesa a profondità virtuale, chiusi dentro la Camera Iperbarica, che come battiscafo in terraferma, recupera alla cura le malattie da fondo abbandonato in fretta… Per Continuare a Leggere il racconto Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N° 9, Racconti a Margine, Aprile 2009