Archivio tag: Medicina Narrativa

Orme di Passi sulla Sabbia

Racconti a Margine

Orme di Passi sulla Sabbia

di S. Vasta

36_impronte“Stacco’ il piede dalla sabbia al fondo ed il passo successivo non senti che acqua sotto di se e intorno e comincio’ goffamente a nuotare, fasciata in quel vestito bianco lungo che l’avvolgeva e le impacciava i movimenti. Tento’ di immergersi per arrivare al fondo, senza prendere aria e perdere i sensi nella risalita, ma non ci riuscì e allora continuo’ a nuotare, in quel delirio di eccitazione e paura, di cui aveva piena la testa e bevve tossì e bevve ancora e tossì forte, perché acqua le era andata di traverso in gola; così comincio’ a girarle la testa, a vedere tutto confuso, come appannato e bevve ancora, ma quando cerco’ di respirare non ci riuscì e il terrore la prese, tento di girarsi per tornare indietro e sulla spiaggia in fondo vide come un’ombra, qualcuno o qualcosa che camminava o forse nuotava verso di lei: allora alzo’ una mano come richiamo d’aiuto e tento’ di tornare a riva, ma la bocca le si riempi di mare e non riuscì neanche in questo. Il cuore andava a  mille, il vestito la tirava giù, beveva e sputava ma ora beveva e soffocava e vide buio il nulla e svenne, andando lentamente al fondo.”… Continua…

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Timeoutintensiva, N°28, Racconti a Margine, Dicembre 2014

Racconti a Margine: “Asma e Burocrazia”

Racconti a Margine

“Asma e Burocrazia”

del dr. Psycoapolide

“… quando dietro di me sentii come un sibilo, ma più che un sibilo, uno stridore ritmato dal respiro; così rallentai e mi girai per capirne di più… e mi passò davanti quel fischio stridulo, intervallato dai passi di un uomo anziano piccoletto, vestito di poveri panni che tra uno stridore ed un passo, si dirigeva verso la porta di uscita…”

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Timeoutintensiva.it, N°23, Racconti a Margine, Dicembre 2012

Racconti a Margine: “Primum Non Nocere” di Sally Calva.

Racconti a Margine

“Primum Non Nocere”

di Sally Calva.

Anestesista-Rianimatore
(Servizio di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Sant’Anna di Torino)

“… Mi verrebbe da iniziare con “sono…e faccio…” ma improvvisamente non mi sembra importante specificarlo. Essendomi fratturata una vertebra durante le vacanze di natale, ho molto tempo libero per leggere e riflettere. Rileggendo le testimonianze di chi in terapia intensiva ha dovuto confrontarsi con il dolore, lo smarrimento, la paura e altre svariate emozioni e sentimenti, mi sono chiesta se l’imperativo “primum non nocere ” non debba essere la prima regola da seguire per chi in terapia intensiva ci lavora”…. Continua

Racconto tratto da Ospedaleaperto.com

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Timeoutintensiva.it, Racconti a Margine, N°22, Ottobre 2012

Lo Studio Basato Sulle Narrazioni: L’Importanza Dell’esperienza Soggettiva Del Paziente

Medicina Narrativa

Lo Studio Basato Sulle Narrazioni: L’ Importanza Dell’esperienza Soggettiva Del Paziente

a cura di Veronica Cocco

…”La narrazione è un modo umano fondamentale di dare significato all’esperienza. Raccontando e interpretando le esperienze, le narrazioni mediano tra il mondo di pensiero-sentimento interno e le azioni osservabili del mondo esterno. Creare una narrazione è un processo attivo e costruttivo, che dipende dalle risorse personali e culturali. A livello pragmatico, ascoltare la descrizione di una narrazione è il mezzo principale attraverso cui le comprensioni culturali circa la malattia vengono acquisite, confermate, ridefinite e modificate (Mattingly, Garro, 2000). La rielaborazione e la valutazione dell’esperienza soggettiva della malattia diventano parte integrante del processo di guarigione, mentre il riduzionismo biomedico, l’oggettivazione medica del corpo e la relazione asimmetrica tra sapere medico e sapere profano sono la prima causa del comportamento inosservante del paziente…”…

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Timeoutintensiva.it, N°14, Technè, Luglio 2010

Racconti a Margine: “La Luce delle Stelle” di Penthotal

Racconti a Margine:

“La Luce delle Stelle”

Racconto Scritto da Penthotal

“Come un rito, a fine guardia, ti avvicini al lavabo e ti lavi via la notte dalla faccia, uno sguardo allo specchio una carezza alle occhiaie e sei fuori, la luce appare irreale e morbida ma sempre troppo forte per i tuoi occhi rossi.

Le ruote della macchina fischiano sul cemento liscio del parcheggio sotterraneo che mi aspetta dopo due notti e due giorni di lavoro. Sistemo la macchina quasi senza sforzo. Di inerzia e consuetudine, a volte, ne vivono anche i motori e le apparecchiature elettroniche. Come i tasti del computer che sono leggermente più consumati su lettere che indicano certe parole. Come libertà’ pace e pane.”…

Racconto e Foto da nottidiguardia.it

L’anonimato dell’autore è regola non negoziabile al permesso di pubblicazione, da noi richiesto.

Per gentile concessione.

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Timeoutintensiva.it, N. 19, Racconti a Margine, 12 Dicembre 2011