Archivio della categoria: Medicina Narrativa

Racconti a Margine: “In Morte del Padre” di Daniela Thomas

Racconti a Margine

“In Morte del Padre”

di Daniela Thomas

“…Era colpa mia se mio padre era morto. Io avevo aperto la porta alla morte, di questo ero certa. E non ero riuscita a morire al suo posto come, senza che lui lo sapesse, gli avevo promesso. Non ero stata brava come lui avrebbe voluto. Non sarebbe mai stato orgoglioso di me. Per me non era più possibile la vita. Non avrebbe mai saputo di cosa ero davvero capace. Era l’unica persona che mi capisse davvero, nonostante fossimo in perenne conflitto…”

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Timeoutintensiva.it, N°14, Racconti a Margine, 26 Luglio 2010

Racconti a Margine: “Suicide” di S. Vasta

Racconti a Margine

Suicide

di Salvatore Vasta

“Si era fermata là sul viadotto nel buio. Nel punto più alto. Col freno a mano tirato era scesa, abbandonando le luci lampeggianti, e con gesti decisi, meticolosa si era tolta le scarpe, il paltò, si era raccolti i capelli con due giri di elastico e sistemata la gonna.
Scavalcare e buttarsi giù fu un tutt’uno, un tuffo più che un capitombolo. Per panorama a testa sotto il pilone le luci il buio vuoto. Giù per 110 metri, nel nero più profondo per 5, 6… forse 10 secondi di caduta libera. Circa 40 piani di palazzo.
Giù, sino alle braccia forti e stagionate di un vecchio padre, come quando dall’altalena saltavo tra le braccia del mio di padre…”…

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Timeoutintensiva.it, N° Zero, Racconti a Margine

Racconti a Margine: “Mia moglie non sa chi sono” di Maurizio

Racconti a Margine

“Mia moglie non sa chi sono”

di Maurizio

Erano circa le 8.30 di una mattinata intensa quando un anziano signore ottantenne è arrivato per far rimuovere i punti dal suo pollice. Disse subito che era di fretta perché aveva un appuntamento alle 9.00.

Presi nota dei suoi dati e lo invitai a prendere posto. Sapevo che ci sarebbe voluto più di un’ora prima che qualcuno potesse occuparsi di lui. Lo vidi controllare l’orologio ansiosamente per tutto il tempo e poi decisi di valutare io stesso la sua ferita dal momento che non ero occupato con altri pazienti.

All’esame la ferita risultava ben guarita. Parlai con uno dei medici per ottenere il materiale per rimuovere i punti di sutura e lo feci, ma mentre mi stavo prendendo cura di lui è iniziata una conversazione. Gli domandai se avesse un altro appuntamento medico in seguito, se era per questo che aveva così tanta fretta.

Il signore mi disse di no e rispose che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.

Mi informai della sua salute. Mi disse che era nella casa di cura da tempo, essendo una vittima del morbo di Alzheimer. Sondai ulteriormente la questione chiedendo se la moglie si sarebbe molto alterata per il suo ritardo. Mi rispose che la donna non sapeva più chi lui fosse, non era in grado di riconoscerlo da cinque anni.

Sorpreso gli chiesi: “E va ancora ogni mattina, anche se lei non sa chi sei?”

L’uomo sorrise, batté la mano e disse: “Mia moglie non mi conosce, ma io so ancora chi lei è.”

Ho dovuto trattenere le lacrime mentre se ne andava.

Ho avuto la pelle d’oca sul braccio, e ho pensato “Questo è il tipo di amore che voglio nella mia vita.”

Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.

Maurizio

Fonte:

Il Racconto ci è stato postato sulla nostra Pagina del Gruppo Facebook Associazione i.Change ONLUS da una nostra cara lettrice M. Costa che ringraziamo; come ringraziamo anche Maurizio, il medico che l’ha scritto, e la pagina Felicità da cui è stato preso.

Racconti A Margine: “Codice Rosso” Di S. Zambuto

Racconti A Margine

“Codice Rosso”

di Susanna Zambuto

“… E’ buio, il terreno è molto ripido e mi scontro con cespugli, rami, montagne di foglie secche. Fortunatamente, sono insieme ad un poliziotto che mi fa strada con la torcia; tengo la mano sulla sua spalla, a mò di bastone. Così mi sento più sicura. Quantomeno, sono sicura di non cadere perché, per il resto, non sono sicura di niente: Saprò valutare correttamente i feriti e stabilire per ciascuno le priorità? Saprò applicare i cosiddetti protocolli del trauma della strada? Saprò stabilire per ogni ferito l’ospedale giusto di destinazione?…”…

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Timeoutintensiva.it, N°10, Racconti a Margine, 27 luglio 2009

Racconti a Margine: “L’Unica Possibilità Di Salvarsi” di M.F. Sapuppo

Racconti a Margine

“L’Unica Possibilità Di Salvarsi”

di M.Francesca Sapuppo

Responsabile scientifica Timeoutintensiva.it

“… Coloro che, come la vecchietta di cui vi sto per raccontare, superano i novanta anni,  in genere hanno avuto una vita robu-sta per arrivarci a quella età: poche malat-tie, pochi dottori , quasi mai ospedali, quasi sempre quasi sani fino a “quel momento”.  Infatti non vi è parente che non rimanga stupito: “stava benissimo…ieri aveva man-giato le lasagne…aveva lavato le tende…era andata a messa”…fa tutto da sola”…

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Timeoutintensiva.it, N°13, Racconti a Margine, 6 maggio 2010