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News: Germania: Infezione Da Escherichia Coli: Non Si Riesce A Trovare La Fonte D’infezione.

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Germania: Infezione Da Escherichia Coli: Non Si Riesce A Trovare La Fonte D’infezione.

Il Punto della Situazione al 5 e 6 Giugno 2011 secondo l’OMS e l’ Ecdc

Nell’ Attesa di scoprire quale sia la fonte d’infezione dell’Epidemia, dato che prima si era detto che erano stati i Cetrioli, poi i Germogli di Soia, ma sembra che neanche questi siano implicati, forse è meglio rifarsi ai rapporti ufficiali dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed ai rapporti Giornalieri dell’ European center for desease prevention (Ecdc) che oltre a concordare sui dati concordano sul fatto che i pazienti sono tutti tranne uno provenienti dal Nord della Germania.

In Germania infatti, l’epidemia da E. coli Enteroemorragico (EHEC), che causa la Sindrome emolitico-uremica (SEU), continua, con circa, ad oggi 6 Giugno, 2300 contagiati ed una bassa al momento percentuale di vittime, 22, data la pericolosità del ceppo di E. Coli.

Al 5 Giugno 2011 la situazione è questa (Fonte OMS) :

Al 5 giugno 2011 alle ore 10 la Germania aveva segnalato 627 casi di SEU (di cui 15 mortali): 54 più del giorno precedente. 1536 casi di infezione da EHEC (senza SEU) erano stati riportati sempre in Germania (con 6 vittime): 108 più del giorno precedente.

Altri paesi

Al  05 giugno 2011 alle 18:00, altri 11 paesi europei avevano riportato un totale di 31 casi di SEU (con 1 decesso) e 71 casi di infezione da E. coli Enteroemorragico  (con 0 incidenti mortali):

L’ Unica Cosa Certa è che tutti i pazienti, tranne uno, avevano viaggiato per la Germania durante il periodo di incubazione per l’infezione, in genere 3-4 giorni dopo l’esposizione (intervallo 2-10 giorni).

Il bilancio aggiornato al 6 Giugno 2011 dell’ ECDC.

Secondo l’ultimo bollettino dell’European center for desease prevention (Ecdc), i casi di infezione da variante dell’E.coli (Ehec) e della complicanza più temuta, la sindrome emolitica uremica (Seu) sono arrivati rispettivamente a quota 1.672 e quota 661; nel complesso, dunque, oltre 2.300 casi. Dei 22 decessi solo uno (in Svezia) si è verificato fuori dalla Germania. “La grande maggioranza delle infezioni ha colpito pazienti adulti, e in oltre due terzi dei casi si tratta di donne”, spiegano gli esperti. Inoltre, anche se i Paesi coinvolti al momento sono 12 – Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Gb – “la maggioranza dei pazienti è tedesca o ha viaggiato di recente nel nord della Germania”. Qui i numeri delle infezioni sono arrivati a 630 casi di Seu (con 15 morti) e 1.601 di Ehec (con 6 morti).

Fonti:

Update Giornaliero OMS: 05/06/2011

Update Giornaliero dell’ Ehec: 06/06/2011

Il Progetto Timeoutintensiva.it compie 5 anni (2006-2011)

Il Progetto Timeoutintensiva.it compie 5 anni (2006-2011)

Cari Lettori, il 6 Giugno 2011 Festeggiamo i 5 anni che Timeoutinensiva.it è on line. E  siamo felici ed orgogliosi di aver raggiunto questi insperati risultati -in questi anni circa 500.000 lettori hanno letto 3 milioni di pagine e abbiamo avuto 8 milioni di accessi-, che premiano il nostro impegno ed il Vostro seguirci in quella che è orami una affermata realtà editoriale della sanità on line…

Nell’articolo  potrete leggere un puntuale rendiconto su cosa era e cosa è oggi Timeoutintensiva.it

Troverete le statistiche (su piattaforma Awstats, Google Analitics, Histats)  di questi 5 anni e gli articoli sulla progettazione di Timeoutintensiva in Inglese, -articolo presentato all’ Heps Congress nel 2008- e la sua traduzione e riduzione in Italiano.

Per Leggere tutto l’articolo Clicca qui

Indagine su Medici Precari e Piani di Rientro Regionali. Video.

Editoriale

Indagine su Medici Precari e Piani di Rientro Regionali. Video.

Giovedì sera, pur non piacendomi la TV gridata, a cui preferisco in genere un buon libro o un bel film, ho seguito la trasmissione Anno Zero di Michele Santoro su Rai 2 dedicata al precariato, problema che riguarda i figli (e non solo) di molti di noi. Più la seguivo e più mi convincevo che ormai e sempre di più il precariato è, insieme alla disoccupazione, uno tra i maggiori problema del nostro paese, non risparmiando nessuna categoria, nemmeno i medici (ed anche naturalmente i Nurse e gli Ota).

Mi ha infatti colpito il grido di aiuto di tutti quei giovani in cerca di un lavoro stabile, ma in particolare, per vicinanza certo, mi hanno profondamente intristito le parole appassionate di una collega anestesista-rianimatore che ha spiegato bene il suo stato di precaria e di tanti come lei, e di come sia incerta e pesante la sua qualità di vita e di lavoro. Così ho trovato il frammento video della trasmissione dove parla la Collega Anestesista e ve lo riporto (al 3° minuto della ripresa)

Incuriosito, dopo la trasmissione, sono andato in giro in rete a cercare dati sul precariato medico, e vi riporto quelli che mi sono sembrati più attendibili.

Malgrado infatti il blocco del turn over incomba, sia la Fnomceo, la Federazione della categoria, che il Senatore Ignazio Marino, presidente della commissione d’inchiesta del Senato sul Servizio Sanitario Nazionale, hanno lanciato mesi fa un all’allarme su quella che, a suo avviso, è una minaccia reale che mette a rischio il Servizio Sanitario Nazionale stesso, ovvero il licenziamento, nel 2011, di molti medici precari.

Infatti quattromila medici precari del SSN rischiano il mancato rinnovo dei contratti. Si tratta di circa la metà dei camici bianchi con contratti di lavoro a termine.
Su di loro potrebbe abbattersi uno degli effetti delle norme sul pubblico impiego contenute nella manovra della scorsa estate, provvedimento che oltre a bloccare i rinnovi contrattuali, e a congelare per tre anni le retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici, richiede alle amministrazioni di dimezzare nel 2011 la spesa per tutte le forme di lavoro flessibile. Quindi, anche quella per i medici precari che prestano servizio nelle Asl e negli ospedali pubblici.
Inoltre, Secondo una indagine del Dicembre 2010 realizzata per l’Adnkronos Salute dalla FP Cgil Medici, l’unica con dati realmente attendibili, la riduzione del 50% della spesa potrebbe quindi significare posto a rischio per circa quattromila medici su un totale di circa ottomila,  giovani ma non troppo (35-45 anni), nel 60% dei casi donne.
La stima complessiva è, infatti, dati dicembre 2010 di circa ottomila precari così suddivisi: circa 1.000 in Lombardia; 800 in Veneto; 150 in Liguria; 500 in Emilia Romagna; 500 in Toscana; 1.200 nel Lazio; 800 in Campania; 300 in Abruzzo; 200 in Umbria; 100 nelle Marche; 500 in Puglia; 200 in Calabria; 700 in Sicilia; qualche decina in Piemonte e in Basilicata, regioni dove i medici precari sono stati quasi tutti stabilizzati. Dalle altre regioni, precisa lo studio, non si è riusciti ad avere dati affidabili.
Gli 8 mila camici bianchi precari del Servizio sanitario nazionale stimati dal sindacato rappresentano circa l’8% dei medici che lavorano nella sanità pubblica.

E se da una parte ci sono Regioni ormai avanti sulla strada della stabilizzazione - è il caso del Piemonte e della Basilicata che hanno praticamente azzerato il numero dei medici precari – di contro ci sono realtà in cui la situazione è assai pià critica. E’ il caso delle Regioni alle prese con i piani di rientro. In altri termini, quindi, le regioni, presumibilmente, si muoveranno in ordine sparso: quelle con sufficienti soldi in cassa riusciranno forse a prorogare i contratti, le altre dovranno invece trovare il modo di far quadrare i conti.

L’indagine ADN Kronos-FP CGIL Medici

News Video: Germania: L’ Epidemia Da Escherichia Coli Sarebbe Veicolata Dai Vegetali Non Cotti

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Germania: L’ Epidemia Da Escherichia Coli Sarebbe Veicolata Dai Vegetali Non Cotti

È una vera e propria epidemia quella che, causata dal batterio Escherichia coli enteroemorragico (Ehec), sta spaventando l’intera Germania, soprattutto nel Sud.
Nelle ultime 2 settimane, secondo i dati del Robert Koch Institute, ha già causato 4 morti sospette e più di 80 casi di Gastroenterite emorragica potenzialmente letale; ma ci sono altri 200 casi sospetti nello Schleswig-Holstein, un centinaio in Bassa Sassonia e 42 ad Amburgo. Il batterio colpisce l’intestino di soggetti per lo più adulti e, nella maggior parte dei casi, donne, e, secondo le supposizioni più accreditate, i maggiori veicoli di trasmissione potrebbero essere le verdura come pomodori cetrioli e lattughe non lavate, o non cotte oltre i 70 gradi °C. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è comunque arrivata a rilevare che la sindrome, che si sviluppa nel 10% dei pazienti contagiati, è letale nel 75% dei casi.

Approfondimenti:

Qui trovate l’ articolo sui risultati preliminari del Robert Koch Institute