Archivio della categoria: Ossigeno Terapia Iperbarica

Intossicazione Acuta Da Monossido Di Carbonio: Il Punto Di Vista Del Tossicologo

Articolo Scientifico

Intossicazione Acuta Da Monossido Di Carbonio: Il Punto Di Vista Del Tossicologo

Medicina Subacquea e Iperbarica N. 2 – Giugno 2009  19

Dieci assiomi principali caratterizzano il monossido di carbonio (CO) dal punto di vista tossicologico: essi sono alla base delle decisioni diagnostico-terapeutiche e infl uenzano, seppure in misura differente, il ragionamento clinico e i percorsi clinici di ogni singolo paziente. Vengono di seguito brevemente commentati solo i punti di maggior interesse  clinico e quelli che infl uenzano maggiormente le scelte cliniche: si rimanda alle ampie e recenti revisioni della letteratura  per i punti più noti e condivisi.

1. Il CO è uno dei veleni più studiati sia sul piano sperimentale che clinico: ciò nonostante i suoi meccanismi d’azione e i suoi effetti tossici sono ancora insuffi cientemente conosciuti e spiegati. Gli studi sperimentali e clinici riguardanti il CO  sono numerosissimi: nessuno dei meccanismi di tossicità fi nora identifi cati è tuttavia in grado di spiegare in modo completo ed esaustivo tutti gli effetti acuti e le conseguenze post-acute dell’intossicazione.

2. La sindrome clinica dell’intossicazione è facilmente identifi cabile solo quando è eclatante e si presenta in un numero di persone maggiore di 1, e l’intossicazione da CO rimane anche una delle più frequenti cause di errore diagnostico in pronto soccorso. Per Continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva, N°13, Technè, Maggio 2010

Psicologia Dell’immersione: “Immersione In Relitto: Rischio E Incidenti Nello Sport Subacqueo” di Jennifer Hunt

Articolo Scientifico

Psicologia Dell’immersione:

“Immersione In Relitto: Rischio E Incidenti Nello Sport Subacqueo”

di Jennifer Hunt

Articolo pubblicato su Psychoanalytic Quarterly, LXV, 1996, pp. 591-622

[traduzione a cura di Salvatore Capodieci e Maria Luisa Gargiulo]

Questo articolo utilizza la teoria psicoanalitica per prendere in esame la sfida del rischio e di incidenti nel caso di un subacqueo. Vengono esaminati i conflitti inconsci che sembrano alimentare il coinvolgimento del sommozzatore nelle immersioni profonde fino a portarlo vicino ad un incidente fatale per malattia da decompressione. Particolare attenzione viene rivolta al ruolo che svolge il padre del subacqueo nell’evoluzione delle fantasie pre-edipiche ed edipiche e nei conflitti che sembrano essere associati all’incidente. Lo studio si basa su interviste effettuate a persone che praticano la subacquea ricreativa e a subacquei tecnici… Per continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Technè, N°10 Luglio 2009

Storia Dell’ Evoluzione Delle Camere Iperbariche

Editoriale

Storia Dell’ Evoluzione Delle Camere Iperbariche

di Giancarlo Banali

Non c’e dubbio che le prime camere di decompressione sono apparse nell’uso corrente per il trattamentom della embolie  di palombari c cassocisti che pur con metodi e scopi diversi lavoravano nele stesse, condizioni disagiate e respiravano aria eompressa.

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Timeoutintensiva.it, N° 3, Technè, Luglio 2007

Ossigeno Terapia Iperbarica, Associata Al Blocco Del Plesso Lombare Nella Sindrome Da Schiacciamento. Case Report.

Articolo Scientifico

Ossigeno Terapia Iperbarica, Associata Al Blocco Del Plesso Lombare Nella Sindrome Da Schiacciamento. Case Report.

P. Castaldi*, A. Rotini*, C. Iesu*, G. Angius**, P. Isoni**, P. Caddori**, J. Parodo**

(*) Servizio Anestesia Rianimazione e Medicina Iperbarica P.O. Marino – A.S.L. n° 8 –

Cagliari

(**) Università degli Studi di Cagliari – Scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione

Introduzione

Le linee guida nazionali ed internazionali riconoscono l’efficacia del trattamento con ossigeno iperbarico nella sindrome da schiacciamento . Tale condizione si manifesta clinicamente a seguito di un evento traumatico con un importante edema tissutale e progressiva sofferenza ischemica dei tessuti. Si accompagna spesso ad intensa sintomatologia dolorosa, talvolta sono presenti aree di ipoestesia e anestesia per le lesioni nervose con compromissione della funzione motoria. L’Ossigeno iperbarico agisce migliorando l’apporto di O2 ai tessuti, stimolando la neoangiogenesi, incrementando la capacità di killing dei leucociti, previene e controlla le infezioni da anaerobi o da germi misti. Inoltre l’ossigeno iperbarico stimola e sostiene i processi riparativi fisiologici. Tuttavia l’elevato tenore di ossigeno che si ottiene con i trattamenti iperbarici, può produrre anche una vasocostrizione iperossica che, se da un lato riduce l’edema locale, dall’altro può provocare una riduzione eccessiva dell’apporto ematico con un paradossale aggravamento dell’ischemia. Il blocco del sistema simpatico segmentale con la relativa vasodilatazione può aumentare il flusso di sangue nei tessuti sofferenti e ridurre la vasocostrizione reattiva da iperossia, migliorando la ossigenazione tissutale… Per continuare a leggere Clicca qui

Caso clinico

Timeoutintensiva.it, N°7, Technè,  Ottobre 2008


Oti e Sepsi: La Modulazione Della Risposta Infiammatoria Nella Sepsi. Quale Futuro Per L’Applicazione Clinica Dell’Ossigenoterapia Iperbarica?

Articolo Scientifico

Oti e Sepsi: La Modulazione Della Risposta Infiammatoria Nella Sepsi.

Quale Futuro Per L’applicazione Clinica Dell’Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) ?

Giovanni De Martino, Antonio Pisano

Dipartimento Assistenziale di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva, Terapia Iperbarica e Terapia Antalgica. Università “Federico II” – Napoli

Da almeno vent’anni è stato chiarito che l’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI), ancorché effi cace strumento per migliorare l’ossigenazione tissutale o, meglio, per compensare un defi cit nella capacità di trasporto dell’O2, rappresenta un intenso potenziamento delle difese antimicrobiche dell’organismo mediante un’aumentata formazione di specie reattive dell’ossigeno correlata alle tensioni di O2 superatmosferiche. Più recentemente è stato evidenziato come l’ossigeno iperbarico sia in grado di agire come un vero e proprio trasduttore di segnale, modulando il rilascio di ossido nitrico e l’espressione di citochine, fattori di crescita, molecole di adesione intercellulare e… Continua qui


Timeoutintensiva.it, N°8, Technè, Dicembre 2008