Archivio della categoria: Progetti Sanitari

Il Rito Della “Vestizione” Per L’accesso Dei Visitatori Nelle Unità Di Terapia Intensiva

Umanizzazione delle Cure Intensive

Rianimazione Aperte ai Familiari

Il Rito Della “Vestizione” Per L’accesso Dei Visitatori Nelle Unità Di Terapia Intensiva

Negli ultimi anni è emersa la necessità di migliorare l’ umanizzazione dell’assisten-za nelle ICU, anche intervenendo sulle modalità di accesso dei familiari. La mancata vestizione/protezione dei visita-tori induce a chiedersi se può influire sul controllo delle infezioni nei pazienti. È stata effettuata una revisione della letteratura…

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Timeoutintensiva.it, N°19, Technè, 12 Dicembre 2011

Rianimazione Chiusa versus Rianimazione Aperta: Una indagine conoscitiva

Umanizzazione delle Cure

Rianimazione Chiusa versus Rianimazione Aperta: Una indagine conoscitiva

L’Area Critica è il luogo in cui si intrecciano molti aspetti interconnessi tra loro e, tra questi, non è affatto da trascurare la sfera dei rap-porti interpersonali che si vengono a creare, non solo all’interno dell’équipe medi- co/infermieristica, ma anche con i pazienti ed i loro familiari. La consapevolezza dell’importanza di tali pro- blematiche ci ha indotto a riflettere sull’attuale organiz-zazione degli ingressi dei familiari in Rianimazione e se fosse adeguata alle esigenze non solo dei familiari ma anche dei professionisti che operano all’interno della nostra Area Critica…

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Timeoutintensiva.it, N°19, Technè, 12 Dicembre 2011

News Video: Sinfonia Della Scienza: Ode to the Brain! [sottotitolato in italiano]

News

Video: Sinfonia Della Scienza: Ode to the Brain! [sottotitolato in italiano]

Video Tradotto e sotto titolato con il solo scopo di supportare il progetto di divulgazione scientifica ‘Symphony of science’ e la sua diffusione anche ad un pubblico italiano.

“Ode to the Brain” is the ninth episode in the Symphony of Science music video series. Through the powerful words of scien- tists Carl Sagan, Robert Winston, Vilayanur Rama- chandran, Jill Bolte Taylor, Bill Nye, and Oliver Sacks, it covers different aspects the brain including its evolution, neuron networks, folding, and more. The material sampled for this video comes from Carl Sagan’s Cosmos, Jill Bolte Taylor’s TED Talk, Vilayanur Ramachandran’s TED Talk, Bill Nye’s Brain episode, BBC’s “The Human Body”, Oliver Sachs’ TED Talk, Discovery Channel’s “Human Body: Pushing the Limits”, and more.

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Timeoutintensiva.it, N°19, Spotlight, 12 Dicembre 2011

Sanità e Pensioni: Manovra Monti: Giudicata Negativamente dai Sindacati Medici

Sanità e Pensioni

Manovra Monti: Giudicata Negativamente dai Sindacati Medici

“Vi fareste operare in emergenza notturna da un 66enne?”.
La domanda arriva da Massimo Cozza, leader della Fp Cgil Medici, che lancia l’allarme sulle conseguenze delle norme contenute nella manovra. “La manovra del Governo Monti porterà i medici a lavorare fino ai 66 anni e in diversi casi anche oltre, con turni notturni sempre più frequenti a causa del blocco del turn over”. Condizioni allarmanti, secondo la Fp Cgil Medici, e gli altri sindacati Medici, che sottolinea come anche i medici più anziani si troveranno costretti ad operare dopo aver svolto molte ore di servizio, anche notturno. Questo anche in conseguenza al fatto, continua la Fp Cgil, che “la stessa manovra non affronta il nodo della stabilizzazione dei precari, penalizzando oltre 10mila giovani”.

 Tutto questo quando già oggi, secondo il conto annuale 2010 della Ragioneria Generale dello Stato, la maggior parte dei medici ha un’età media oltre i 60 anni. In particolare, 9.341 medici hanno tra i 60 e i 64 anni, 38.894 tra i 55 e i 65 anni – più di un medico su tre (34,91%), mentre i medici tra i 30 e i 40 anni sono 14.040 (12,60 %), poco più di uno su dieci.

 E così, medici sempre più anziani dovranno continuare a fare gli stessi turni notturni in sala operatoria o in sala parto, nei reparti o nei pronto soccorso. “Se reperibili, correre di notte per arrivare in meno di trenta minuti in ospedale per un’urgenza come quando avevano 30, 40 o 50 anni”. D’altra parte, continua la Fp Cgil, la manovra “alza l’asticella dei requisiti anagrafici per il lavoro usurante (da 59 anni a 62 nel 2012, 63 nel 2013, più un anno di attesa per la finestra) ma solo per coloro che svolgono almeno 64 turni notturni per almeno sette anni negli ultimi dieci di vita lavorativa”. Nei fatti, “oltre un medico su 3 over 55 sarà costretto ad operare anche di notte”.
Anche il Senatore Marino (Pd) parla di  “Manovra devastante per la sanità pubblica. Sono vicino ai medici in sciopero”. Ed Afferma: “Il personale sanitario, già sottoposto quotidianamente a condizioni di lavoro particolarmente stressanti, sarà costretto anche dopo aver superato di molto i 60 anni a garantire una  prestazione professionale efficiente nell’assistenza in corsia, nei turni notturni, in sala operatoria e nella gestione delle urgenze in pronto soccorso.  E’ difficile pensare in queste condizioni di poter assicurare nei prossimi anni la qualità delle prestazioni mediche nelle strutture pubbliche.” La manovra “penalizza ingiustamente i medici e gli infermieri che hanno compiuto la scelta di restare nel servizio pubblico, paralizza il futuro professionale di moltissimi giovani preparati che tarderanno a stabilizzarsi e compromette la risposta terapeutica offerta al cittadino”.

Oggi, 19 dicembre, sciopero nazionale indetto da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa.

Fonti:

Quotidiano Sanità

Lettera43

News: Rapporto Censis 2011: “Minore Spesa non Vuol Dire Migliore Spesa”. Per i Cittadini, il SSN è Peggiorato.

News Sanità

Rapporto Censis 2011: “Minore Spesa non Vuol Dire Migliore Spesa”. Per i Cittadini, il SSN è Peggiorato.

Dai dati riguardanti il Sistema Salute Italia del “45° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese” ottenuti da una ricerca del “Forum per la Ricerca Biomedica-Censis”, si legge che la cura “dimagrante” cui è stato sottoposto il Servizio Sanitario Nazionale, agli occhi dei cittadini italiani, non sta generando effetti positivi visto che è solo l’11% a ritenere migliorato il Servizio sanitario della propria regione, quasi il 29% ha registrato un peggioramento e circa il 60% una sua sostanziale stabilità.

E’ stato di recente pubblicato per il 2011, come ogni anno,  il “45° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese” ottenuto da una ricerca del Forum per la Ricerca Biomedica-Censis. Il rapporto Censis come viene per semplicità chiamato, fa una fotografia abbastanza veritiera della situazione italiana sul welfare. Vi riportiamo un estratto dei dati Censis, dalla sezione “Welfare” del rapporio, che riguardano proprio la Sanità Italiana. Buona Lettura.

45° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese ottenuto da una ricerca del Forum per la Ricerca Biomedica-Censis 2011:

La sanità e il rischio di una sostenibilità solo finanziaria

Nel periodo 2001-2010 le Regioni con Piano di rientro hanno registrato un incremento della spesa del 19% di contro al +26,9% del resto delle Regioni. Nel 2006- 2011 hanno subito una riduzione della spesa in termini reali dello 0,6%, mentre le altre Regioni hanno avuto un aumento di oltre il 9%. Riguardo alle singole Regioni, per il periodo 2006-2010 spicca il contenimento di spesa che hanno registrato la Sicilia (oltre il -10%), l’Abruzzo (-4,4%), il Lazio (-3%) e la Campania (-1,9%), che hanno siglato i rispettivi Piani di rientro nel 2007. È evidente dai dati che in alcune delle Regioni finanziariamente in maggiore difficoltà le briglie più strette sulla spesa sanitaria pubblica cominciano a vedersi, e la corsa insostenibile verso l’alto è al momento bloccata. Ma minore spesa oggi non vuol dire migliore spesa. Infatti, la cura a cui è sottoposto il Servizio sanitario agli occhi dei cittadini italiani non sta generando effetti positivi, visto che nell’ultimo biennio i dati dell’indagine Forum per la Ricerca Biomedica-Censis indicano che è solo l’11% a ritenere migliorato il Servizio sanitario della propria regione, quasi il 29% ha registrato un peggioramento e circa il 60% una sua sostanziale stabilità (tab. 3).


Ad oggi, la sanità è cristallizzata nel divario di performance regionali, tanto che nelle regioni del Mezzogiorno è più alta la percentuale di cittadini che parla di un suo peggioramento negli ultimi due anni; inoltre, dagli ospedali ai laboratori di analisi, ai medici specialisti, sino agli uffici delle Asl, nel Sud e isole continuano a esserci quote più alte di cittadini rispetto al resto d’Italia che li valutano come inadeguati. Il futuro della sanità per i cittadini è molto segnato da due paure: un’accentuazione delle differenze di qualità tra le sanità regionali (35,2%) e che l’interferenza della politica danneggi in modo irreparabile la qualità della sanità (35%); seguono i timori che i problemi di disavanzo rendano indispensabili robusti tagli all’offerta (21,8%), che non si sviluppino le tipologie di strutture e servizi necessarie, come l’assistenza domiciliare territoriale (18%), che l’invecchiamento e la diffusione delle patologie croniche producano un intasamento delle strutture e dei servizi (16,3%). Per rispondere alle attese dei cittadini, le dinamiche future del Servizio sanitario regionalizzato, emancipato dall’eccesso di vincoli della politica, devono rispondere adeguatamente alla duplice esigenza di garantire la sostenibilità finanziaria e al contempo dare a tutti i cittadini, ovunque risiedano, la qualità attesa.”

Fonte:

Quotidianosanita.it: 45° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese ottenuto da una ricerca del Forum per la Ricerca Biomedica-Censis 2011. Il Welfare.