Archivio della categoria: Racconti a margine

Racconti a Margine: “Il Sorriso Di Un Corpo Di Pietra” di M.F. Sapuppo

Racconti a Margine

“Il Sorriso Di Un Corpo Di Pietra”

di M.Francesca Sapuppo

Responsabile Scientifica Timeoutintensiva.it

Incipit

Questo racconto illustra cosa significa per il Curante il risveglio di un paziente comatoso, malato con cui non può comunicare con le parole, e con cui può parlare solo attraverso se stesso.

Il risveglio è un momento che può non avere segni oggettivi certi, a volte è così soggettivo che non è evocabile da tutti quando lo si ricerca. E’ qualcosa che “senti” sul tuo corpo, che il malato ti riverbera, perciò in questo stato d’incertezza spesso noi Rianimatori diciamo “mi sembra sveglio”. E’ un momento con una connotazione affettiva notevole, perciò non sfugge quasi mai a chi ha passato molto tempo con quel malato, perché diventa in grado di avvertire anche un impercettibile cambiamento.

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Timeoutintensiva.it, N°4, Racconti a Margine, Dicembre 2007

Racconti a Margine: JESU di Salvatore Vasta

Racconti a Margine

JESU

di Salvatore Vasta

“…smette di parlare per un momento, stringe la sigaretta tra le dita, netta e rinetta la cenere sul bordo della tazza sino al rosso della brace… Sono entrato in quella casa e c’era buio anche lì, tanto che abbiamo dovuto accendere le luci. La donna era riversa sul tavolo, ai suoi piedi un lago di sangue scuro…”…

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Timeoutintensiva.it. N°1, Racconti a Margine, Dicembre 2006

Racconti a Margine: “La Sconosciuta” di Beatrice Monroy

Racconti a Margine

“La Sconosciuta”

di Beatrice Monroy

Un racconto dedicato a Timeoutintensiva da una Scrittrice

Tunisi, 28 Aprile 2008

Incipit

“Sogno di scrivere perché in qualche modo è il mio mestiere. Io so come la parola scritta, la parola narrata possa arrivare al segno. So anche come la grande magia di chi scrive, la sua riflessione e la sua forza, sta nel potere narrare una storia da diversi punti di vista permettendo così a chi legge di vivere l’esperienza completa di un’avventura  altrimenti sconosciuta.
Raccontare e scrivere è assumersi la responsabilità delle parole ma anche la responsabilità di regalare al mondo  una storia raccontata da terzi.
Scrivere e raccontare insomma è prendersi una bella gatta da pelare, è rimbalzare al mondo cose e cose che forse e per lo più non si vogliono sentire, è arrogarsi il diritto di pensare che invece quelle cose vale proprio la pena di sentirle e magari ragionarci anche un po’ su.”

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Timeoutintensiva.it, N°6, Spotlight, Giugno 2008

Racconti a Margine: “Lei Detenuta Nel Suo Corpo” di M.F. Sapuppo

Racconti a Margine

“Lei Detenuta Nel Suo Corpo”

di M.Francesca Sapuppo

Responsabile Scientifica Associazione i.Change ONLUS

“Ci sono storie che ti vengono incontro anche quando tu hai fatto andare avanti il tuo tempo senza una storia. E ciò che mi è accaduto quell’estate torrida quando ho aperto la porta al suono del citofono sbagliato e il vento caldo di scirocco con tutto il suo pulviscolo è entrato nei miei occhi insieme a quella luce bianca quasi fosforescente di dopo ferragosto. Questi sono giorni nella mia terra che è meglio lavorare con l’aria condizionata perché anche a mare si sta male.

La barella pigolante porta un lenzuolo, il corpo è così magro da non distinguersi. Accanto sulla barella, spinta dal portantino, la mano di quello che per me è un ragazzino: poca barba, magro magro, non troppo alto con occhi grandi e scuri e le sopraciglia folte, tipiche del meridione.”…

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Timeoutintensiva.it, N° 13, Racconti a Margine, Aprile 2009

Racconti a Margine: “La Luce delle Stelle” di Penthotal

Racconti a Margine:

“La Luce delle Stelle”

Racconto Scritto da Penthotal

“Come un rito, a fine guardia, ti avvicini al lavabo e ti lavi via la notte dalla faccia, uno sguardo allo specchio una carezza alle occhiaie e sei fuori, la luce appare irreale e morbida ma sempre troppo forte per i tuoi occhi rossi.

Le ruote della macchina fischiano sul cemento liscio del parcheggio sotterraneo che mi aspetta dopo due notti e due giorni di lavoro. Sistemo la macchina quasi senza sforzo. Di inerzia e consuetudine, a volte, ne vivono anche i motori e le apparecchiature elettroniche. Come i tasti del computer che sono leggermente più consumati su lettere che indicano certe parole. Come libertà’ pace e pane.”…

Racconto e Foto da nottidiguardia.it

L’anonimato dell’autore è regola non negoziabile al permesso di pubblicazione, da noi richiesto.

Per gentile concessione.

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Timeoutintensiva.it, N. 19, Racconti a Margine, 12 Dicembre 2011