Archivio della categoria: Technè

Articolo Scientifico: Stato Vegetativo: Questioni Terminologiche e Conseguenze Etiche

Nella “Giornata del Silenzio” da noi proposta per oggi 9 Febbraio 2011 vi proponiamo degli approfondimenti

Articolo Scientifico:

Stato Vegetativo: Questioni Terminologiche e Conseguenze Etiche

Evoluzione terminologica dei disturbi della coscienza

Pilotto Franco MCD

Executive Medical Unit Usl n. 15 – Alta Padovana; Cittadella (Padua), Teacher of Bioetic Regina Apostolorum

University – Rome

E’ fondamentale distinguere le varie situazioni cliniche caratterizzate da disturbi della coscienza, per poter focalizzare meglio il nostro problema sugli Stati Vegetativi dalle altre sindromi apparentemente simili, nelle quali i pazienti tuttavia mantengono tracce o addirittura la pienezza della coscienza. Nel 1993 la Commissione per i Problemi Etici dell’American Neurological Association1 proponeva come obiettivo prioritario la chiarificazione nosologica; in particolare ritenne che termini come “stato o sindrome apallica, mutacismo acinetico, coma vigile, alfa coma, morte neocorticale e stato di incoscienza permanente” fossero accantonati e venissero definite clinicamente solo tre condizioni: coma, sindrome di locked – in e stato vegetativo… Continua qui

Timeoutintensiva, N° 2, Technè, Aprile 2007

News: Morto Giovanni Bollea. Scrisse
 “Le Madri Non Sbagliano Mai”

“Oggi si è perso il valore essenziale dell’amore verso gli altri, bisogna tornare a valorizzarlo”. Con queste parole e con il rincrescimento, anzi «la colpa, di non aver migliorato il pensiero degli adolescenti», tre anni fa, all’età di 95 anni, Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria infantile aveva accettato in Campidoglio a Roma uno dei tanti premi della sua prestigiosa carriera cominciata nel 1938. Nato a Cigliano Vercellese il 6 dicembre 1913, Bollea si era laureato in medicina nel 1938, specializzandosi poi in malattie mentali. Nel dopoguerra, dopo aver frequentato un corso di specializzazione a Losanna, è tornato in Italia e ha rivoluzionato la neuropsichiatria infantile italiana introducendo per la prima volta la psicoanalisi, la psicoterapia di gruppo e il lavoro d’equipe nella storica clinica universitaria di Roma della Sapienza, dove la porta di entrata reca il suo nome, e della quale era professore emerito. Bollea, oltre ad aver fondato e diretto l’Istituto di neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli, a Roma, è stato il primo presidente della Società italiana di neuropsichiatria infantile, nonchè promotore di innumerevoli iniziative a favore dell’infanzia.

Una sensibilità particolare lo caratterizzava, nell’approccio all‘infanzia, che chi lo ha conosciuto ricorda nella dolcezza del tono della sua voce, e che gli altri possono evincere dai numerosi libri che Bollea ha pubblicato. Uno fra tutti, “Le madri non sbagliano mai”,  un vademecum importante per chi si trova (la maggior parte di noi) a fare il genitore. Con pacatezza e semplicità in questo testo, il neuropsichiatra si rivolge a loro, madri e padri spiegando, a volte anche con ironia, quali sono le regole fondamentali del”mestiere” della genitorialità: l’amore, l’ascolto, il dialogo e soprattutto l’esempio quotidiano. Nel 2003 ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze dell’Educazione, presso l’Università di Urbino e nel 2004 il premio alla carriera al Congresso Mondiale di Psichiatria Infantile, solo per citare un paio dei riconoscimenti nazionali ed internazionali che lo hanno caratterizzato. E’ stato anche promotore di tante iniziative legate al mondo dell’infanzia: ha fatto parte del Comitato d’Onore del “Premio Unicef-dalla parte dei bambini”.

La camera ardente sarà allestita presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, a partire dalle ore 10,00 di Martedì 8 Febbraio.

dalla stampa quotidiana

Su Un Gruppo Balint (Rivisitato) Con Gli Operatori Di Un Reparto Di Anestesia E Rianimazione Generale

Articolo Scientifico

Gruppi Esperenziali Psicoanalitici

Su Un Gruppo Balint (Rivisitato) Con Gli Operatori Di Un Reparto Di Anestesia E Rianimazione Generale

prof. Lucio Sarno

Preside Facoltà di Psicologia

dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele.

Il gruppo cui voglio qui riferirmi è quello che interessa il personale della Terapia Intensiva dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione che, ancor prima che la ricerca avesse realizzazione, aveva richiesto il mio l’intervento, testimoniando una condizione di malessere che, in modo quasi fisiopatologico, riguarda l’esposizione quotidiana del personale a condizioni di gravità medica di difficilissima soluzione,            in cui è dunque in primo piano una estesissima esposizione dell’operatore alla   sofferenza e alla morte. I dati emersi dal lavoro di ricerca avevano confermato e confortato la necessità di un lavoro comune al fine di comprendere al meglio le        ragioni di tale sofferenza ma soprattutto di avviare un percorso volto alla tutela          della salute fisica e psichica del personale, al fine di garantire l’equilibrio tra il mantenimento delle elevate qualità prestazionali del gruppo e la riduzione del         rischio di compromissione del benessere individuale e collettivo… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 2, Focus, Aprile 2007

Books: Recensioni: Frankenstein. La Creazione che Sfugge al “Limite”.

Books: Recensioni

Frankenstein. Ovvero il Prometeo moderno

Shelley Mary

2005 Newton & Compton

Frankenstein. La Creazione che Sfugge al “Limite”.

Recensione di S.Vasta, C. Dolcemascolo

30/06/2007

L’argomento trattato nel celeberrimo “Frankeinsten”, è da molti considerato la base nella fondazione dell’intero filone fantascientifico. Anche se le tematiche contenute nel testo della Shelley, riguardano invero diversi aspetti che vanno dalle vicende personali della scrittrice, alle vicende storiche e alle scoperte scientifiche dell’epoca, esse vengono rappresentate nel libro da narrazioni di immagini fantasmatiche e terrifiche che riguardano i continui attraversamenti inconsci sia individuali che sociali circa la questione del bene e del male che accompagna ogni “superamento di un limite”. Nella lettura del Frankenstein il lettore si trova sollecitato ad un continuo identificarsi ora con Victor, scienziato folle, ora nella “creatura”, mostro senza storia e senza nome, ora con Elisabeth, presenza eterea e mediatrice. Tra i tanti aspetti citati delle tante tematiche affrontate dal libro ve nè uno in particolare interessante da sottolineare, un aspetto che riguarda la “fantasia insita nella scoperta scientifica”. Tale dinamica fantasmatica arriva fino ai giorni nostri quasi intatta e si consolida nella paura e desiderio della “creazione che sfugge al controllo dell’uomo” che va cioè oltre la morte e l’etica. Una “creazione” tecnologica, scaturita dalla scintilla elettrica che una complicata macchina infonde in ciò che non è più vitale invertendone il destino verso l’immortalità.

Oggi potremmo dire non diversa dalla scarica elettrica che in rianimazione fa ripartire un cuore. Continua qui. (Testo ed Approfondimenti)

Timeoutintensiva, N°3, Books, Luglio 2007

Il Cambiamento del Concetto di Morte Valutato Secondo il Significato Psicologico del Tempo

Articolo Scientifico

Il Cambiamento del Concetto di Morte Valutato Secondo il Significato Psicologico del Tempo

M.F. Sapuppo*, R. Barbiera*, D. Bongiorno** et Alii

*II Rianimazione ARNAS Ospedale Civico Palermo
**Dipartimento Salute Mentale 1 ASL 6 Via R. Riolo Palermo
A.P.I.C.E. Selected papers. Trieste 16-20/11/2001

Forse sarebbe giusto dire che i tempi sono tre, cioè un presente che riguarda le cose passate, un presente che riguarda le cose presenti, un presente che riguarda le cose future. E questi tre tempi sono nella mente, non altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l’attesa….” Così scriveva Sant’ Agostino nelle Confessioni, ed è da queste considerazioni che ha preso avvio la nostra riflessione sul concetto di morte e “del tempo della morte e del morire” in Terapia Intensiva… Continua qui

Timeoutintensiva, N° 1, Focus, Dicembre 2006