Archivio della categoria: Terapia Intensiva

News: Sospesa La Produzione In Italia di Barbiturico: Appello 
Delle Rianimazioni Pediatriche Per Riaverlo

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Sospesa La Produzione In Italia di Barbiturico: Appello 
Delle Rianimazioni Pediatriche Per Riaverlo

Un fatto è certo: negli ospedali italiani, le scorte di tiopentale sodico, più noto con il nome commerciale di Pentothal, si stanno ormai esaurendo. Bisogna approvvigionarsi all’estero, con tempi più lunghi e a costi maggiorati. Lo denunciano i responsabili dei servizi di anestesia e rianimazione dei nostri più importanti ospedali pediatrici, sottolineando che il problema è grave e molto delicato. Grave, perché il Pentothal viene utilizzato quotidianamente ed è riconosciuto come farmaco insostituibile e addirittura salvavita in tutta una serie di situazioni. Molto delicato, dal momento che la carenza del barbiturico è legata al suo utilizzo per le esecuzioni capitali negli Stati Uniti. Prima di esaminare la situazione negli ospedali pediatrici è necessario ricordare cosa è successo. Il tiopentale sodico destinato anche al nostro mercato sarebbe dovuto uscire dalle linee dello stabilimento Hospira di Liscate, in provincia di Milano, succursale italiana di  Hospira Inc., azienda farmaceutica dell’Illinois leader nella produzione del barbiturico nata da una costola di Abbott, la multinazionale che  negli anni Trenta scoprì e lanciò il tiopentale sodico. Anche se Hospira ha sempre precisato di non aver mai avallato l’utilizzo del farmaco nelle procedure impiegate per la pena di morte, il sistema di approvvigionamento delle carceri di massima sicurezza dei 37 Stati che compiono le esecuzioni capitali con il tiopentone sodico è entrato in crisi e di fatto si è verificata una moratoria.  Ma Reprieve, un’organizzazione non governativa britannica che si batte contro la pena di morte, ha scoperto e denunciato le «fonti alternative» di rifornimento del barbiturico in Inghilterra, Germania e Italia appunto.  La Gran Bretagna ha imposto lo stop all’esportazione negli Stati Uniti. Grazie all’azione congiunta dell’associazione italiana «Nessuno tocchi Caino»  sulla vicenda dello stabilimento di Liscate sono state presentate mozioni parlamentari e denunce penali. Così il Governo italiano è intervenuto e  il 21 gennaio scorso Hospira ha deciso  non solo di sospendere la produzione ma anche di uscire completamente dal mercato mondiale del barbiturico.

L’APPELLO - Andrea Canepa, anestesista rianimatore pediatrico dell’ospedale di Alessandria ha scritto una lettera al Corriere, chiedendo «la riabilitazione del tiopentone agli occhi dell’opinione pubblica».  E ne spiega i motivi.  «Io e decine dei miei colleghi usiamo il tiopentale  quotidianamente – spiega -.  Per l’induzione dell’anestesia nei bimbi più piccoli è il farmaco di routine. Nel trattamento delle forme più gravi dell’epilessia è ancora un farmaco fondamentale. Nei bimbi traumatizzati cranici che sviluppano un’ipertensione endocranica, possibile causa di morte e di lesioni cerebrali permanenti, è un farmaco consigliato univocamente dalla letteratura internazionale». In un documento ufficiale ”ASA Statement on Sodium Thiopental’s Removal From the Marketanche la Società americana di anestesiologia (ASA) ha espresso «estrema preoccupazione» per la carenza di tiopentale sodico.

La Società di Anestesia e Rianimazione Neonatale e Pediatrica Italiana (SARNePI)  sta decidendo di proporre un’azione comune non solo sul tiopentale, e L’Agenzia italiana del farmaco ha ben presente la situazione. In una nota, Aifa specifica che la carenza di Pentothal risale al maggio del 2010.  «Per le specifiche indicazioni in chirurgia pediatrica è ragionevole richiedere l’importazione dall’estero. In tali casi, l’Aifa garantisce che l’importazione avvenga nei tempi strettamente necessari perché sia assicurata la tempestiva disponibilità alle strutture che ne facciano richiesta».

dalla Stampa Quotidiana

Raccomandazioni SIAARTI Per L’ammissione E La Dimissione Dalla Terapia Intensiva E Per La Limitazione Dei Trattamenti In Terapia Intensiva

Articolo Scientifico Bilingue

Linee Guida

Raccomandazioni SIAARTI Per L’ammissione E La Dimissione Dalla Terapia Intensiva E Per La Limitazione Dei Trattamenti In Terapia Intensiva

SIAARTI Guidelines For Admission To And Discharge From Intensive Care Units And For The Limitation Of  Treatment In Intensive Care

Minerva Anestesiol 2003;69:101-18

Nella medicina intensiva si devono costantemente prendere difficili decisioni sulla linea di confine fra la vita e la morte. Non raramente queste decisioni devono essere assunte in tempi rapidi e senza disporre di tutte le informazioni importanti riguardanti il paziente. Le seguenti raccomandazioni hanno lo scopo di aiutare gli intensivisti a prendere decisioni che riguardano la gestione dei pazienti in Terapia Intensiva (TI). Esse rappresentano uno schema di riferimento bioetico, stilato in modo consensuale dall’omonimo Gruppo di studio sorto dalla Commissione di Bioetica della SIAARTI, per facilitare il processo decisionale nella medicina intensiva. Queste raccomandazioni devono essere considerate come principi generali e non come specifiche istruzioni. Pertanto, rappresentano una cornice concettuale intesa a favorire la gestione dei problemi di bioetica clinica e non a limitare la potestà decisionale del singolo intensivista, il quale mantiene la libertà e la correlata responsabilità personale nelle decisioni adottate nei singoli casi clinici. Esse sono coerenti con i principi etici generali che regolano la cura dei pazienti in condizioni critiche e che sono riportati nelle seguenti dichiarazioni e codici deontologici: Dichiarazione di Helsinki, Ethical Principles in Intensive Care (World Federation of Society of Intensive and Critical Care Medicine), Codice di Deontologia Medica (3-10-98), Convenzione Europea di Oviedo sui Diritti Umani e la Biomedicina, oltre che nei numerosi documenti di consenso stilati dalle Commissioni Etiche delle principali società scientifiche internazionali… Continua qui

In intensive care medicine, difficult decisions must constantly be taken concerning the boundary between life and death; it is not unusual for these decisions to be required

very rapidly and without the medical staff being in possession of all important informations

concerning the patient. The guidelines that follow aim to help the intensive care specialist to take decisions concerning the management of patients in intensive care units (ICU). They comprise a bioethical frame of reference, drawn up in a consensual fashion by the Study Group of the same name, originating out of the Bioethical Com-mission of the SIAARTI, to facilitate decision-making processes in intensive care medicine. These guidelines should be considered as general principles rather than specific instructions; for this reason, they consist of a conceptual framework that aims to help in the management of problems in clinical bioethics and not to limit the decision-making power of individual specialists, who remain in possession of the freedom and the related personal responsibility for decisions taken in individual clinical cases. They are consistent with the general ethical principles that regulate care for patients in critical conditions, and that are contained in the following declarations and codes of conduct: the Helsinki Declaration, Ethical Principles in Intensive Care (World Federation of Societies of Intensive and Critical Care Medicine), Medical Code of Conduct (3-10-98), European Convention on Human Rights and Biomedicine and in several consensus statements drawn up by the Ethical Commissions of the most important international scientific societies… Click here to read

Timeoutintensiva.it, N°13, Technè, Maggio 2010

News: L’Efficacia Delle Staminali Nel Recupero Della Contrattilita’ Dopo L’infarto

Ricerca

Articolo Scientifico

L’Efficacia Delle Staminali Nel Recupero Della Contrattilita’ Dopo L’infarto

Un recente trial sull’innesto di cellule staminali in caso di infarto mette in luce la possibile riduzione del danno a carico del tessuto cardiaco. La sperimentazione, ad opera dell’Interdisciplinary Stem Cell Institute dell’Università di Miami diretta da Joshua M. Hare, che è anche autore dello studio, ha evidenziato anche la capacità delle staminali di ridurre le dimensioni del cuore stesso, contrastando in tal modo l’ipertrofia cardiaca e delle pareti ventricolari. La ricerca, che ha coinvolto otto pazienti con età media di 57 anni, è stata pubblicata sulla rivista Circulation Research: Journal of the American Heart Association. Ai volontari sono state iniettate cellule staminali ricavate dal midollo osseo. Le dimensioni del cuore sono diminuite in media del 15-20%, ovvero circa il triplo di quanto si ottiene con le terapie mediche in vigore finora, e il tessuto cicatrizziale del 18,3%. Tali effetti sono legati a una riduzione del tessuto cicatrizziale e sono stati osservasti per tutta la durata dello studio. Le staminali hanno la capacità di rallentare il processo degenerativo che, dopo un infarto, colpisce in maniera inesorabile il cuore, indebolendolo fino a costringerlo alla crisi finale.

Fonti:

Abstract

Intramyocardial Stem Cell Injection in Patients With Ischemic Cardiomyopathy

Functional Recovery and Reverse Remodeling

Adam R. Williams, Barry Trachtenberg, Darcy L. Velazquez, Ian McNiece, Peter Altman, Didier Rouy, Adam M. Mendizabal, Pradip M. Pattany, Gustavo A. Lopera, Joel Fishman, Juan P. Zambrano, Alan W. Heldman Joshua M. Hare

Circulation Research. 2011

Caso Clinico/Case Report Transfusion-Related Acute Lung Injury (Trali)

Articolo Scientifico Bilingue

Caso Clinico/Case Report Transfusion-Related Acute Lung Injury (Trali)

Giovanni Benigni, Maurizio Greco, Livio Cocco, Fernanda Cirillo, Monica De Caro, R.E.Sergio Landi, Rosanna Lomuto, Erminio Pace, Marianna Raffa

Viene descritto il caso clinico di una paziente con una grave sindrome respiratoria insorta entro poche ore dal ricorso ad abbondanti trasfusioni di emocomponenti, quali Plasma Fresco Congelato (PFC) ed Emazie Concentrate (EC). Tale sindrome viene didatticamente definita come Transfusion-Related Acute Lung Injury (TRALI) ed è caratterizzata da dispnea, ipossia, ipotensione arteriosa, edema polmonare bilaterale non cardiogeno e febbre. I sintomi descritti sono strettamente correlati all’accumularsi di liquido nel tessuto polmonare, e la loro gravità dipende dal grado di ipossia determinatosi nel paziente. Attraverso la descrizione del nostro caso clinico e la revisione della letteratura esistente vogliamo chiarire al lettore i criteri di diagnosi e di trattamento della TRALI.

Abstract. – We relate about a case of a patient with a severe lung injury following a recent transfusion of a great deal of blood products, like Fresh Frozen Plasma (FFP) and packed red blood cells (PRC).
This syndrome is commonly definited as a Transfusion-Related Acute Lung Injury (TRALI) and is clinically characterized by dispnea, hypoxemia, hypotension, a sudden bilateral non cardiogenic pulmonary edema and fever. The clinical manifestation of TRALI is strictly related to the amount of lung’s fluid overload, and it’s severity depends from the entity of patient’s Hypoxemia. The description of our clinical case and the following review about the recent advances in our Knowledge of the TRALI can guide the reader to a best recognition and clinical management of this adverse syndrome.

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Timeoutintensiva.it, N°8, Technè, Dicembre 2008

Prevenzione E Trattamento Delle Infezioni Correlate Al Catetere Venoso Centrale

Articolo Scientifico

Prevenzione E Trattamento Delle Infezioni Correlate Al Catetere Venoso Centrale

Documento di Consenso Regionale
Versione n. 3.2 – Aprile 2007
Progetto CORIST: COntrollo Rischio Infettivo in Sanità Toscana

Nell’ambito del Progetto CORIST (COntrollo Rischio Infettivo in Sanità in Toscana), coordinato dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS), Osservatorio Qualità, nel periodo 2003-2005, l’attenzione alla procedura di utilizzo del CVC è stata identificata come un’area prioritaria di sorveglianza e intervento sulla base sia delle indicazioni di letteratura, sia dei risultati di una prima indagine regionale di prevalenza, sia delle esplicite indicazioni degli operatori impegnati, nelle diverse Aziende, in attività di controllo delle Infezioni Correlate a Pratiche Assistenziali (ICPA). Questo documento è il prodotto del lavoro, delle conoscenze, dell’esperienza e delle opinioni di un gruppo interdisciplinare di professionisti che hanno collaborato con l’ARS, tra luglio 2005 e dicembre 2006, con l’obiettivo di rendere disponibile a tutti gli operatori della Toscana uno strumento comune per la pratica assistenziale, sia in ospedale sia sul territorio… Per leggere l’intero articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°8, Student Corner, Dicembre 2008