Psicoanalisi e Formazione: Il Gruppo Come Strumento Di Formazione, articolo della Dr.ssa Daniela Moggi

Articolo Scientifico

Psicoanalisi e Formazione: Il Gruppo Come Strumento Di Formazione

articolo della Dr.ssa Daniela Moggi

Psicoanalista, membro della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalitical Association (IPA). Didatta Training Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo (IIPG). Direttore della Scuola di Specializzazione dell’IIPG di Palermo .

Innanzitutto vorrei fare qualche cenno a proposito di “formazione “. Sempre più spesso vengono proposte a varie categorie professionali iniziative che si propongono come “formazione”. Il più delle volte, a ben vedere, al centro del progetto non è la formazione ma l’informazione: lo schema, cioè, è quello di soggetti che forniscono ad altri soggetti, nella migliore delle ipotesi, nuove informazioni che non erano disponibili prima, in sintesi lo schema dell’aggiornamento proposto come formazione. Quando la formazione non è solo, informazione allora può proporsi come dare nuova forma. Di solito ci è più facile pensare che questo accada quando si formano nuove categorie professionali: ma a chi viene data la nuova forma ? al soggetto formando o alle informazioni precedenti in possesso del soggetto?… Per Continuare a Leggere Clicca qui

Timeoutintensiva, N° 11/12, Cover, Dicembre 2009

Un pensiero su “Psicoanalisi e Formazione: Il Gruppo Come Strumento Di Formazione, articolo della Dr.ssa Daniela Moggi

  1. Carla Bosisio

    Che bell’articolo ! Ho lavorato in una comunità per minori come educatrice e ho trascorso parecchie notti insonni.Alla fine di ogni giornata avevo mille dubbi,la paura di sbagliare nel mio agire,la paura di esser involontaria causa di sofferenza per bambini o adolescenti mi obbligava moralmente a mille interrogativi.Il direttore mi diceva che ero un’educatrice finita…;la psicologa dei bambini ascoltava i miei dubbi ma ogni volta,dopo che avevo raccontato il comportamento tenuto in un momento “difficile” di un bambino ,mi rispondeva che andava bene quello che avevo fatto.Avvertivo che loro mi apprezzavano ma non comprendevo perchè non mi davano dei pareri precisi.All’epoca pensavo che l’interesse del minore era il centro di tutto…,volevo consigli e ricevevo solo rassicurazioni.Ora,dopo aver letto questo articolo ho finalmente capito.Era giusto interrogarmi sempre,era giusto pensare…ma è anche vero che,in alcune occasioni ,mi sentivo onnipotente.Non volevo veder i “bimbi ” soffrire nemmeno di fronte ad un lutto famigliare.Volevo l’impossibile !

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