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“Di Chi È Il Mio Corpo?”, A Canicattini Bagni (Siragusa) Si Discuterà Di Eutanasia E Testamento Biologico. Tra Gli Ospiti Beppino Englaro.

Fine Vita

Dibattito

“Di Chi È Il Mio Corpo?”, A Canicattini Bagni (Siragusa) l’ 11 Settembre 2011 Si Discuterà Di Eutanasia E Testamento Biologico. Tra Gli Ospiti Beppino Englaro.

Vignetta Tratta Da Le Monde

A Canicattini Bagni (SR) domani 11 settembre 2011 si svolgerà l’evento “Di chi è il mio corpo?” organizzato dall’associazione culturale Physis e con il patrocinio del Comune, presso l’aula consiliare del Municipio, ingresso via P. Iolanda, alle ore 18,30.

“A luglio – si legge nella nota dell’associazione – la Camera dei deputati ha licenziato un disegno di legge sul testamento biologico. Il testo prevede, tra le altre cose, che l’alimentazione e l’idratazione non possano essere sospese. Dietro i dibattiti parlamentari, i referti medici, le sentenze dei giudici, le parole difficili e quelle impronunciabili, ci sono però delle storie, delle persone, delle volontà, dei corpi. Piergiorgio Welby e Eluana Englaro sono due dei nomi che hanno fatto irruzione in un dibattito sempre sopito, rimandato, insabbiato. Sono due dei nomi che nel vuoto della legge e nello stato di necessità in cui erano costretti hanno urlato forte richiamando il paese intero”.

Parteciperanno: MINA WELBY, dirigente associazione Luca Coscioni; BEPPINO ENGLARO, socio Consulta di Bioetica di Milano; SALVATORE AMATO, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica; DOTT. MAURILIO CARPINTERI, responsabile del Centro di Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Siracusa.

News: 9 febbraio 2011, Giornata Della Vita: La Risposta di Beppino Englaro a Fulvio De Nigris

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9 febbraio 2011, Giornata Della Vita: La Risposta di Beppino Englaro a Fulvio De Nigris

Avevamo ripreso anche noi, in un post precedente, la lettera aperta con cui Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma dell’associazione bolognese Gli Amici di Luca, si era rivolto direttamente a Beppino Englaro, spiegando perché l’istituzione della Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi per il 9 febbraio – data coincidente con quella della scomparsa, nel 2009, di Eluana Englaro – pur non essendo probabilmente «da tutti considerata rispettosa», potrà diventare comunque un’importante occasione per trovare un ragionevole punto di comprensione tra le varie posizioni, salvaguardando i diritti di tante famiglie che necessitano di sostegno. Oggi diamo spazio alla risposta dello stesso Beppino Englaro

Scrive Beppino Englaro:

“Caro dottor De Nigris, la ringrazio per la sua lettera che considero una manifestazione sincera di rispetto per la vicenda di mia figlia Eluana.
Sono sempre più convinto che la perdita di un figlio lasci noi genitori in uno stato di prostrazione e di sofferenza che non ha eguali. Mi sembra doveroso però precisare ancora una volta che in tutti questi anni la mia battaglia non è mai stata contro qualcuno, ma per qualcuno, “in difesa” di qualcuno. Né mai - neppure lontanamente - ho pensato che le scelte della nostra famiglia potessero sovrapporsi alle scelte di altre famiglie e forse – a essere sinceri – mi è toccato in sorte un compito davvero arduo: quello di far valere i desideri e i diritti di una persona, mia figlia, percepita davvero come una minoranza in questo Paese. La “minoranza” delle persone che la pensano in modo diverso.
Per questo sarò sempre al fianco di tutte quelle minoranze, i malati, le persone con grave disagio, che non hanno mezzi e strumenti per far valere le loro scelte e i loro diritti. Non ci sono “eserciti da armare”. Le Sentenze della Corte di Cassazione hanno semplicemente ribadito ciò che noi tutti sapevamo e che era già scritto nella nostra Costituzione: non si può imporre il proprio punto di vista ad altri. Per questo, ritengo la decisione di fissare la data della “Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi” proprio al 9 febbraio inopportuna, ma soprattutto indelicata.
Nel ringraziarla per la sua lettera, mi auguro che questo Paese abbia davvero lo slancio per far valere le ragioni di tutti.
Credo di aver già detto e fatto molto. Per me - come lei comprenderà - il 9 febbraio sarà la giornata del silenzio.”.

«Caro Englaro – ha scritto Fulvio De Nigris, dopo avere ricevuto questo messaggio – la ringrazio molto per la sua risposta e per le sue parole che denotano una vicinanza alle persone in stato vegetativo. Trovo in questo un segno di apertura, che spero anche i media vorranno raccogliere, per stemperare contrapposizioni che non debbono esistere, nel desiderio di cogliere sempre il senso della vita, di far fronte ai diritti violati, di riconoscere una normalità che va rispettata nelle intenzioni di chi assiste e di chi cura. Rispetto e comprendo la sua “Giornata del silenzio” per il 9 febbraio, credo che lei comprenderà le migliaia di famiglie che per un giorno si sentiranno al centro dell’attenzione, visibili nella loro sofferenza, nei loro bisogni e nelle loro rivendicazioni. So, per esperienza, che il dolore della perdita di un figlio non si rimargina mai, ma spero sinceramente che quella ferita rappresentata dalla vicenda di sua figlia possa aiutarci a conoscere meglio ed accettare un mondo diverso e sfaccettato».

Il Post Sulla Giornata della Vita lo trovi Cliccando qui
Il Post della Lettera che F. De Nigris aveva scritto a Englaro lo trovi Cliccando qui