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Convincere il Paziente: Persuasione Etica o Manipolazione Paternalistica ?

Focus

Convincere il Paziente: Persuasione Etica o Manipolazione Paternalistica ?

Antonio Caltabellotta, Presidente Fondazione GIMBE
Evidence 2013;5(6):e1000048

Il rispetto per l’autonomia decisionale del paziente ha generato l’idea errata che cambiare le opinioni degli altri comporta sempre una violazione etica, in quanto forma di coercizione o paternalismo. In realtà, la persuasione non è necessariamente paternalistica o coercitiva e oggi rappresenta una componente essenziale della moderna pratica clinica. Infatti, se da un lato il paziente può effettuare scelte autonome sulla propria salute, il medico deve sempre metterlo in condizioni di scegliere, condividendo le migliori evidenze scientifiche.

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Timeoutintensiva.it, N°25, Focus, Settembre 2013

La Comunicazione Nelle Cure Palliative

Articolo Scientifico

La Comunicazione Nelle Cure Palliative

Dr. Luigi Valera, consigliere nazionale S.I.P.O. (Società di Psico-Oncologia)

Nella tribù degli Yaka del Congo, il guaritore

viene definito traghettatore e l’immagine della

malattia è quella di una piroga che va alla deriva

o che si è rovesciata.

(Devisch , 1993)

Il guaritore, così come dice la metafora, mette in comunicazione ambiti distinti: salute e malattia, vita e morte, umano e invisibile, interno ed esterno, mostrandosi anche come grande conoscitore della psiche umana, delle sue leggi e dei modi in cui si esprimono le sue fratture. Il guaritore e la sua medicina sembrano sapere perfettamente che il corpo è il luogo critico di sutura fra l’inconscio e il soggetto sociale, che esso è propriamente parlando una macchina-ventriloquo del sociale. La rigida separazione tra salute e malattia che divengono opposti, uno in positivo e l’altro in negativo, impedisce ogni segno di relazione tra l’uno e l’altro, negando quindi un rapporto dialettico che faccia diventare la salute un momento di coscienza dell’appropriazione del corpo come superamento della malattia in quanto esperienza e la malattia una fase della vita, un’occasione di appropriazione di sé, del proprio corpo, delle proprie esperienze e quindi della salute. Di conseguenza anche le Cure Palliative non dovrebbero essere segregate solo alle fase terminale di malattia, ma dovrebbero supportare ed accompagnare l’aspetto antalgico e la risoluzione dei sintomi sin al loro insorgere, indipendentemente dalla gravità… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 15, Technè, Gennaio 2011