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Manovra. Via Blocco Turn Over In Sanità Regioni In “Rosso”. Ripristinato Il Prelievo Per I Redditi Sopra I 90.000 Euro Ma Solo Nel Pubblico

Manovra, Settembre 2011

Via Blocco Turn Over In Sanità Regioni In “Rosso”. Ripristinato Il Prelievo Per I Redditi Sopra I 90.000 Euro Ma Solo Nel Pubblico

Ecco il testo dell’emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato, e recepito nel maxi-emendamento del Governo, che prevede la deroga del blocco del turn over per il personale del Ssn nelle Regioni con i piani di rientro che abbiano adempiuto agli obiettivi di piano. La manovra bis estende così a tutto il personale del Ssn la deroga che nella manovra di luglio era prevista solo per i dirigenti di struttura complessa.

Ecco il testo dell’ Emendamento:

“23-bis. Per le regioni sottoposte ai piani di rientro per le quali in attuazione dell’articolo 1, comma 174, quinto periodo, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (Finanziaria 2005), è stato applicato il blocco automatico del turnover del personale del servizio sanitario regionale, con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, su richiesta della regione interessata, può essere disposta la deroga al predetto blocco del turn over, previo accertamento, in sede congiunta, da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, di cui rispettivamente agli articoli 9 e 12 dell’intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, sentita l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), della necessità di procedere alla suddetta deroga al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, del conseguimento di risparmi derivanti dalla corrispondente riduzione di prestazioni di lavoro straordinario o in regime di autoconvenzionamento, nonché della compatibilità con la ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio sanitario, come programmati nel piano di rientro, ovvero nel programma operativo e fermo restando la previsione del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio.”

Il maxiemendamento presentato oggi al Senato introduce inoltre e nuovamente, il cosiddetto contributo di solidarietà, il 3% di prelievo per tutti i redditi oltre i 300 mila euro, ma non riassorbe, anzi lo reinserisce con un apposito comma, quello del 5% per i dirigenti pubblici con retribuzione superiore ai 90mila euro, che colpisce principalmente i medici

A questo proposito Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici, ha emesso su questo punto un comunicato stampa:

Manovra, nuovo comma discrimina nuovamente i medici pubblici per il prelievo su stipendi

“Con il maxiemendamento presentato oggi al Senato l’asticella dei redditi per il contributo di solidarietà è stata alzata per tutti a 300mila euro con il 3% di taglio invece con un nuovo comma è stato ripristinato il prelievo sugli stipendi per i medici e i dirigenti pubblici a 90mila euro con il taglio del 5%.

Oltre 10mila medici pubblici si ritroveranno quindi a pagare il 5% sulla retribuzione che supera i 90mila euro insieme alle 34mila persone che invece pagheranno il 3% deducibile al di sopra dei 300 mila euro di reddito.

Siamo tornati alla inaccettabile discriminazione per la quale il contributo di solidarietà del 5% sulle retribuzioni oltre i 90mila euro e del 10% sopra i 150mila viene pagato, anche a parità di stipendio, solo da chi lavora nei servizi pubblici, mentre il prelievo sui redditi valido per tutti scatta oltre i 300mila euro e nella misura del 3%.

Una ulteriore discriminazione che colpisce i medici pubblici (e non i privati con eguale retribuzione), già falcidiati dal blocco del contratto e delle retribuzioni, dal differimento del TFR, dalla mobilità selvaggia e dalla rottamazione estesa fino al 2014, in un servizio sanitario nazionale devastato da tagli e ticket.

Ieri abbiamo scioperato con tanti medici nei cortei e il segretario generale Susanna Camusso ha già annunciato che la CGIL partendo dalla incostituzionalità di questo provvedimento difenderà con i ricorsi i medici pubblici.

Domani a Roma nella intersindacale che vede insieme tutte le sigle rappresentative dei medici già promotrici dell’appello www.cambiamolamanovra.it siamo pronti ad assumere ulteriori iniziative unitarie di mobilitazione.

Roma, 7 settembre 2011

Per Approfondimenti:

Quotidiano Sanità