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Linee Guida Per La Comunicazione On Line In Tema Di Tutela E Promozione Della Salute

e-Health

Linee Guida Per La Comunicazione On Line In Tema Di Tutela E Promozione Della Salute

Roma, dicembre 2010

“… Partendo quindi dalla considerazione che l’informazione, la comunicazione

e l’educazione sanitaria via Internet sono dei processi tipicamente bidirezionali che comportano un elevato grado di interattività, la metodologia utilizzata per la stesura delle Linee guida per la costruzione del Canale ‘Cittadini’ del Ministero

della Salute e, più in generale per favorire una comunicazione on line in tema di salute da parte di qualunque istituzione pubblica, ha previsto unapproccio

‘misto’, che utilizza sia processi top-down (alimentati dall’alto, a partire dalle indicazioni degli esperti, dalla letteratura, dalle norme di settore, etc.) sia processi bottom-up (alimentati dal basso, a partire dai bisogni e dai giudizi dei cittadini e degli utenti di Internet e dalla ricostruzione dell’attuale livello di qualità dei siti del SSN)….”

Questo prodotto editoriale è stato realizzato nell’ambito del progetto ‘Potenziamento della comunicazione on line del Ministero della Salute e del SSN e progettazione di un canale telematico per i cittadini’ promosso e finanziato dal Ministero della Salute, Dipartimento della Prevenzione e Comunicazione, Direzione generale della Comunicazione e Relazioni istituzionali (Direttore Generale Daniela Rodorigo). Il Comitato di Direzione del progetto presso il Ministero è stato coordinato da Massimo Aquili con la collaborazione di Claudia Spicola e Cristina Giordani.

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News: Pronto Soccorso: Indagine Sulle Vere Criticità. Le Proposte Del Ministero Della Salute  

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Pronto Soccorso: Indagine Sulle Vere Criticità. Le Proposte Del Ministero Della Salute

Anaao e Assomed hanno affiancato Cittadinanzattiva-Tdm nello svolgimento di un’indagine sulla qualità e la sicurezza dei Pronto soccorso in Italia.

L’indagine del Tdm riguarda 70 pronto soccorso sui 100 giunti, per il 18,5% provenienti dal Nord, per il 31,5% dal Centro (escluso il Lazio), per il 35,7% dal Lazio e per il 18,5% dal Sud. E ad emergere, innanzitutto, è proprio “l’esiguo numero di personale, che si riduce nei giorni festivi e nelle ore notturne. Personale medico e paramedico competente ma non quantitativamente adeguato rispetto ai frequenti accessi”, rileva il Tdm. I tempi medi di attesa per l’accesso al triage variano da un da pochi minuti ad un massimo di 30 minuti, ma una volta attribuito il codice, i tempi si dilatano enormemente. Per i codici gialli (più gravi) possono raggiungere le 5 ore, per i codici verdi anche 12. Ma ci sono tanti altri aspetti da migliorare. Anche a livello strutturare. Su 24 pronto soccorsi, si sono trovati da un minino di due ad un massimo di 10 malati in piedi in attesa. Gli ambienti sono sovraffollati nel 40% dei casi, con barelle aggiunte (in media 5 per pronto soccorso monitorato,  mentre scarsi sono i posti letto di osservazione, che devono essere aggiunti nel 21,5% dei Pronto soccorso. Fuori dal Pronto soccorso, nel 24,3% dei casi, ci sono ambulanze ferme in attesa di riconsegna della barella in dotazione del mezzo di soccorso. Dentro, intanto, nel 37,7% dei casi i malati in attesa da oltre 6 ore per un ricovero/ assegnazione posto letto. Ma i tempi di attesa, in caso di assegnazione di posto e di necessità di osservazione breve, possono addirittura superare i 3 giorni. Bocciato anche l’esame della privacy: nella maggior parte dei Pronto soccorso le persone vengono chiamate per nome o non vi sono spazi adeguati per garantire la riservatezza. Scarsa la comunicazione.

Secondo Assomed Anaao e Cittadinanza Attiva TDM il Pronto Soccorso esplode perché “il territorio non riesce a rispondere alla domanda di salute e di emergenza così come servirebbe. I posti letto attualmente disponibili sono comunque pochi rispetto alla reale necessità dimostrata dagli accessi. E vi è sopratutto una reale mancanza di personale:”

Intanto sembra sia andato bene l’incontro tra il ministro della Salute e i sindacati medici della dipendenza e delle convenzioni convocato per discutere la riforma del sistema di emergenza-urgenza. Obiettivo principale lo spostamento sul territorio dell’assistenza per i codici bianchi e verdi. I medici hanno condiviso il target ministeriale sottolineando, però, come vi sia l’esigenza di maggiori risorse di personale. Inoltre, i camici bianchi hanno insistito sul fatto che bisognerà procedere in un’ottica di sistema per far luce sulle cause reali del caos nei Pronto Soccorso e scioglierne i nodi a 360°.

IL comunicato dei sindacati:

“RIDURRE I CODICI BIANCHI E ADEGUARE GLI ORGANICI”

“Le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica e della medicina convenzionata hanno condiviso le linee di intervento esposte dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio nell’incontro che si è svolto oggi in merito alla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza. In modo particolare è stato condiviso l’obiettivo di ridurre l’afflusso dei codici bianchi e verdi attraverso una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, ma anche la necessità di lavorare in un’ottica di sistema.

Il vero problema dei Pronto soccorso oggi è l’eccesso di domanda di ricovero soprattutto nell’area medica per cause epidemiologiche e demografiche cui si è accompagnata negli anni una progressiva riduzione del numero dei posti letto per acuti e di personale dedicato, specie nelle Regioni soggette ai piani di rientro”.

Anaao-Assomed – Fimmg – Cimo-Asmd – Aaroi-Emac – Fp Cgil Medici – Cisl Medici – Fassid – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Federazione Medici – Smi – Sumai – Snami – Fimp



News: Fazio Annuncia La Chiusura Di Tre Ospedali Psichiatrici Giudiziari

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OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari)

Il Ministro della Salute Fazio Annuncia La Chiusura Di Tre Ospedali Psichiatrici Giudiziari

Dopo la Denuncia della Commissione d’ Inchiesta del Senato della Repubblica sulla realtà degli OPG in Italia ed Il Video realizzato, è’ in fase di attuazione il piano per la chiusura di tre dei sei Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) italiani, previsto dal Dpcm del primo aprile 2008. Lo ha detto nel corso del question time il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, rispondendo a un’interrogazione dell’on. Anna Teresa Formisano. ”La prima fase, gia’ avviata – ha spiegato Fazio – stabilisce che la responsabilita’ degli Opg sia assunta interamente dalle regioni in cui gli istituti hanno sede e che contestualmente i dipartimenti di salute mentale di competenza stendano un programma operativo che prevede le dimissioni degli internati e il ritorno nel carcere di provenienza di quelli che hanno accusato disturbi psichici durante l’esecuzione della pena”. La seconda, prevede la distribuzione degli internati in modo che, ha rilevato il ministro, ”ogni Opg si possa configurare come sede e territorio per il ricovero di internati provenienti dalle regioni limitrofe”, nell’ottica, ha sottolineato di arrivare a spostare gli internati sul territorio”. La terza fase, e’ legata ai fondi: ”Stanziati finora 5 milioni di euro dal ministero della Salute e 10 milioni dal ministero della Giustizia”. ”C’e’ – ha concluso Fazio – un’apposita commissione che si occupa dei tempi di trasferimento”, perche’ il cambiamento ”deve essere graduale”.

da Medicina Live