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Racconti a Margine: Andavo a Cento all’Ora… di S. Vasta

Racconti a Margine:

Andavo a Cento all’Ora…

di S. Vasta

Dicembre 2007

andavo a cento all’ora
per trovare la bimba mia
ye ye ye ye, ye ye ye ye !
………………………..
ma si brucio’ il motore
nel mezzo della via
………………………..
G. Morandi, Alexia

Era lì, ma io l’avevo vista poco prima all’ alba prendere una aereo,  seguendone il decollo dalla terrazza del terminal. << Ma no, ma guarda bene non è lei, che pensiero…>>. Per un atttimo la paura ed il senso della perdita più la somiglianza tra le due, avevano fatto tornare mia figlia, che era appena partita per la sua università del nord, lì su quel letto, ciocche bionde nelle mani di chi le stava tagliando, naso affilato, occhi chiusi in sedazione. Ne vedevo a tratti solo il volto, tra l’agitazione dei tanti che le giravano intorno assistendola, spingendomi fuori e poi tirandomi dentro, come un’onda di risacca col suo va e vieni, mentre io cercavo di forzare quella marea umana per guardarla meglio; fermare con uno scatto una flebo nella sua caduta, me la portò vicino agli occhi in tutto il suo sfacelo; per un’attimo, gurdandola, mi assalirono dubbi su un’identità altra ed ormai altrove, ma che le assomigliava come una goccia d’acqua; ed il ripetermi << no, non può essere lei…>> in un’angoscia atemporale che ormai si stava affievolendo, fu interrotto da una voce alla mia destra, urlo quasi afono di chi ha passato una notte priva di sonno e di silenzi, una voce tesa come una corda di violino ma rauca, bitonale, spesa all’esaurimento nel rincorrere l’attesa di un ok all’ intervento operatorio, da parte delle equipe chirurgiche dell’ ospedale impegnate in altri gravi traumi in sala operatoria; una messa in coda obbligata, mal sopportata dal mio collega tra le mille telefonate del caso…

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Timeoutintensiva.it, N. 5, Racconti a margine, Marzo 2008