Archivio mensile:gennaio 2011

Spothlight

Eutanasia e Comunicazione

REC STOP & PLAY
Un corto diretto da:
EMANUELE PISANO
Febbraio 2010

Cortometraggio

Durata: 11 minutes 35 seconds
Studio: Fanusa

ha vinto la sezione 2010 Cortometraggi del “Taormina Film Festival”!

Trama:
Il bisogno di comunicare muove i fili di tre storie che s’intrecciano. Una detenuta in regime di semilibertà cede all’originale corteggiamento di un cliente della lavanderia in cui lavora. Un uomo si prende cura del figlio ventenne in stato vegetativo. Entrambe le vicende forniscono ad un giardiniere lo spunto per elaborare uno stratagemma che soddisfi un’innata e indispensabile esigenza di comunicazione.

Il Video, i Premi ricevuti, la Recensione e l’ Intervista con gli attori ed il regista

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Lavoro: Bando Europeo per Assunzioni
di Medici (anche Anestesisti e Intensivisti) negli Ospedali Inglesi

da Il Giornale di Enna

L’Eures ha diffuso il bando europeo riservato ai medici specialisti in anestesia, rianimazione, terapia intensiva, medicina d’urgenza e di pronto soccorso, chirurgia ortopedica e chirurgia generale con esperienza, ma anche ai giovani medici che si stanno specializzando in anestesia e rianimazione e terapia intensiva, medicina d’urgenza e di pronto soccorso, chirurgia ortopedica e chirurgia generale iscritti ad una scuola di specializzazione da almeno 2 anni e disponibili ad implementare la specializzazione in Gran Bretagna, presso strutture ospedaliere di riferimento europeo del Regno unito. Condizione indispensabile è la conoscenza fluente della lingua inglese. La società che gestisce il bando garantisce assistenza ai richiedenti e l’iscrizione presso l’Ordine dei medici britannico.
Nel bando, molto articolato, sono indicati gli ospedali presso i quali verranno assunti gli specialisti, le diverse durate dei contratti, che per alcune categorie possono essere a tempo indeterminato, e gli stipendi, che per gli specialisti con esperienza arrivano quasi a 7 mila sterline al mese. Specialisti e specializzandi interessati, possono rivolgersi a Michele Di Gregorio, referente Eures del centro per l’impiego di Nicosia, per la copia del bando e le informazioni sulle modalità di presentazione delle domande.

Il bando è pubblicato sul sito www.regione.sicilia.it/lavoro/uffici/eures.

da : Il Giornale di Enna 06/01/2011

L’Alba dell’Oblio: Corpo E Psiche: Dialogo tra Sordi ?

Dialogo tra Corpo e Psiche: il Balletto

Mente: Salve ! Da dove sei spuntato fuori ?

Corpo: Che – Tu di nuovo. Io sono Corpo. Puoi chiamarmi Soma se preferisci. E tu chi sei?

Mente: Chiamami Psiche. Psiche -Soma

Corpo: Soma-Psiche

Mente: Dobbiamo essere collegati !

Corpo: Mai ! Non per quanto mi riguardi.

Mente: Oh via ! Non sarebbe poi così male, no ?

Corpo: Peggio… Tipico di Mente- Tutte Parole e niente contenuto. E Tu da dove Ricevi i Tuoi Dolori ?

Mente: Presi in prestito… dal Passato… Strano- Il significato non trapassa da te a me, nè da me a te

Corpo: E’ il significato del dolore che ti mando…. le parole che io non ho mandato- possono anche passare, ma il senso va perduto

Mente: Non Farmi Ridere. Quando io soffro di angoscia, tu hai dolore. In effetti io ho dolore, rispetto al quale tu ignori tutto…

Soma: Bene Psiche, Non ammetto che vi sia tale persona all’ infuori della creazione della mia digestione

Psiche: A chi dunque stai parlando ?

Soma: Sto Parlando a me stesso…

Psiche: E’ L’unico linguaggio a cui presti orecchio, Tutto ciò che dici è dolore.

Soma: Rispetti solo il dolore e la sua mancanza. L’unica occasione in cui riesco a farti arrivare qualcosa e’ col discorso del dolore…

Psiche: Mi hai Nuovamente confuso. Dolore, piedi, tutto mischiato. Perchè non vuoi deciderti e scegliere ?

Soma: Lo faccio. Se tu rispettassi i miei “sentimenti”, e facessi quello che sento non saresti in questa confusione.

Psiche: Chi è responsabile- i tuoi sentimenti o le tue idee? Tutto ciò che mi possiede è tuo: liquido amniotico, luce odori, gusto rumore, mi trovo avvolta in tutto questo.

Soma:E’ quello che avviene dal non penetrare, ci si rompe su e giù

Psiche:E’ quello che capita del penetrare dentro o fuori- Sono confusa

Ragazzo: Lasciamo la cosa a loro. (Chiama…) Ragazzi…. Ragazze….

Tratto da: Memorie del Futuro, Wilfred R. Bion, L’alba dell’Oblio, Raffaele Cortina Editore

Terapie Intensive Aperte ai Familiari

“Controllo ogni tanto ciò che c’è di nuovo in rete sulle terapie intensive aperte, e la mia impressione è che l’argomento non solo sia presente, ma stia piano piano assumendo lo spazio e i toni che merita. In questi due anni e mezzo, da quando sono stata male, sono passata da un pervasivo sentimento di gratitudine per chi mi ha salvato, alla stima per la professionalità del reparto a cui attribuisco il maggior merito, e poi ancora alla voglia di informarmi sulle terapie intensive, per arrivare, da questa estate, alla convinzione, ferma, che la piena apertura di un reparto come una terapia intensiva sia un diritto per tutti i cittadini di uno stato socialmente avanzato come quello italiano. Che sia un diritto, se ci pensate, è intuitivo. Può capitare che qualcuno di noi si ritrovi a diventare utente di quel sistema a cui ha contribuito nella misura prevista dal nostro Stato. Ma l’accoglienza è raramente quella che si dovrebbe riservare a un contributore. L’utente (il malato, il paziente, ….) “appartiene” sì alla comunità, ma prima ancora e molto di più, alla sua famiglia, alla sua cerchia di amici e conoscenti. Questo sta alla base della nostra società (e di molte altre). Aggiungo ancora un’altra considerazione: in terapia intensiva si finisce quando esistono fondati dubbi sulla possibilità che un individuo muoia. Ecco il punto. Come può una struttura (quella di cui ciascuno di noi è in parte azionista. come ho ricordato), impossessarsi, se pure con le migliori intenzioni, di un individuo in pericolo di vita, stabilire quanto e quando i legittimi proprietari (mi si passi il termine) possono vederlo, farsi tramite, interlocutrice, mediatrice, di una possibile morte che non le appartiene, perché appartiene ad altri che stanno fuori dalla porta? Non so se sono chiara. Voglio dire che mi pare sempre più inconcepibile che dei medici e degli infermieri che impediscono o limitano a dei parenti la possibilità di stare vicino al proprio malato si presentino poi ad un colloquio per spiegare quanto è in pericolo di vita quell’individuo (individuo che ha anche buone probabilità di morire fuori dall’orario di visita), o a quale tipo di vita andrà incontro, che i parenti scopriranno pienamente solo al momento delle dimissioni e non giorno per giorno, momento per momento. La scelta di quanto e quando stare vicino ai nostri malati non può che essere degli utenti. Ma alla stragrande maggioranza dei malati e dei parenti in Italia questo non può capitare. E allora mi pare un dovere parlarne, informare, far nascere un movimento di opinione, anche modesto, ma tenace, che non lasci l’argomento soltanto nelle mani degli operatori sanitari, perché è un argomento di tutti noi cittadini. E allora da oggi chiedo a chi leggerà queste righe, di riflettere sulla questione dell’apertura dei reparti, soprattutto delle terapie intensive. Di informarsi, di parlarne con altre persone. Di considerarla un diritto, quell’apertura. Un diritto delicato, che può richiedere tempo e attenzione (anche da parte nostra) perché lo si possa esercitare ovunque. Ma pur sempre un diritto da non dimenticare.”

da luciafontanella.com

Lucia Fontanella (Lucetta Fontanella) insegna Didattica dell’Italiano presso il Dipartimento di Scienze del Linguaggio e Letterature moderne e comparate della Facoltà di Lettere, Università di Torino. Alcuni anni fa è stata ricoverata presso una delle Terapie Intensive di Torino, una tra le poche “aperte ai familiari”, per una grave malattia. Guarita, lei che si occupa di “comunicazione”, ha preso a cuore il problema delle terapie intensive aperte e collabora con il Giviti per portare avanti questo progetto. Ha istituito un Blog, da noi linkato, da cui è tratto l’intervento che abbiamo riportato

lucia.fontanella@unito.it