Archivio della categoria: Morte

Morte E Morire: Le Emozioni Vissute Dagli Infermieri In Pronto Soccorso

Nurse Science

Morte E Morire: Le Emozioni Vissute Dagli Infermieri In Pronto Soccorso

di Elsa Labelli,  Laura Bertossi,  Cristiano Cortello

in Scenario (Aniarti) 2011;28 (3):31-3

La realtà improvvisa e scioccante della morte non è mai lontana dalla vita quotidiana dei Pronto Soccorso. In tutti i casi, l’evento luttuoso provoca spesso un’ansia acuta, il rischio di una crisi d’identità, il senso d’insicurezza, la disperazione e la rabbia. Tale aspetto nella pratica infermieristica ha portato a stressanti e insostenibili esperienze, lasciando nel professionista un’eredità d’inadeguatezza, disagio e insoddisfazione, rappresentando una minaccia per la competenza professionale.

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Timeoutintensiva.it, N°23, Nurse Scoence, Dicembre 2012

Gaza: Crisi Umanitaria e Sanitaria in Attesa della Tregua. Stasera Il Cessate Il Fuoco ? Colpito Ospedale.

Medicina di Guerra

Gaza: Crisi Umanitaria e Sanitaria in Attesa della Tregua. Stasera Il Cessate Il Fuoco ? Colpito Ospedale.

Ultim’ora: Sembra che Stasera ci sarà un Cessate il Fuoco in attesa della tregua. Noi ce lo auguriamo.

L’Ultimo Bilancio della Situazione Sanitaria a Gaza City conseguente all’Attacco Israeliano sembrerebbe di 120 morti e 900 feriti, in maggioranza bambini, donne e anziani. E’ stato inoltre colpito l’ospedale europeo di Kan Younes, che ha provocato la fuga di pazienti e operatori sanitari. “La situazione è grave”, afferma il presidente dell’Amsi, Foad Aodi. “Mancano sacche di sangue, farmaci e soprattutto elettricità e benzina, essenziali per permettere gli interventi chirurgici. Ci sono molti in attesa di un intervento chirurgico, specie bambini.”
Nei giorni scorsi era giunta notizia che le Terapie Intensive della Striscia di Gaza erano piene e che si effettuavano trasferimenti verso le Terapie Intensive dell’Egitto.
Intanto continuano i bombardamenti in attesa che la diplomazia possa instaurare una tregua, che però con le elezioni vicine in Israele e parte della popolazione israeliana favorevole all’intervento, sembra difficile. Tanto che oggi Israele pur diminuendo l’intensità dei bombardamenti per i negoziati in corso in Egitto, ha informato la popolazione di Gaza con messaggi inviati in arabo attraverso volantini e sms, subito prima di una nuova ondata di raid, di spostarsi verso il centro citta’ evacuando la parte Sud della stessa. Migliaia di famiglie hanno così raggiunto, nel centro di Gaza, un ‘quadrilatero’ indicato loro dall’esercito israeliano come zona protetta. Persone a bordo di camion e anche a dorso di asini, con materassi su cui trascorrere la notte. 
Stretti tra intervento e tregua, la tensione a Gaza City è altissima e la popolazione è stremata ed impaurita, oltre che in lutto per i tanti morti.

Ultim’ora: Sembra che Stasera ci sarà un cessate il Fuoco. Noi ce lo auguriamo.

Per la Pace Sempre, Senza Se e Senza Ma !


Fonti:
Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi)

Il Sole 24 Ore on line


Quando il “Mercato” Genera Mostri: Ecco a Voi Il Bambolotto per Confortare I Genitori In Lutto.

Macabre Curiosità

Ecco a Voi Il Bambolotto Conforta Genitori In Lutto !

Il sonno della ragione è vero genera mostri. Specie in questo mondo guidato dai feticci del mercato, dove una “mente” senza alcun tipo di “pietas” ha ideato il Bambolotto “Allevia Dolore” che vedete nella foto. Un Bambolotto messo in commercio in Inghilterra al prezzo di 1000 € (si avete capito bene, “appena” mille euro) dedicato ai genitori che hanno perso un bambino prematuro o di pochi mesi. Questa mostruosità, secondo gli inventori, dovrebbe aiutare i genitori affranti dal dolore della perdita ad elaborare meglio il lutto. Come ? I genitori che hanno appena perso il loro bambino “prematuro” vanno al negozio, comprano il bambolotto insieme a tutto il necessario d’emergenza per rianimarlo, -pinze, forbici, siringhe, guanti, tubo per l’ossigeno, occorrente per prendergli una vena (?!?) etc-, tanto da evitare di farlo morire; e al modico prezzo ripeto di 1000 € se lo portano a casa. E così passano le loro giornate a casa nel tentativo di “salvarlo”, tanto da diluire il dolore e il senso di colpa della perdita che ogni lutto porta con se e, rianimando rianimando il “bambolotto”, alleviano il loro dolore e “salvano una vita”. Così… per alleggerirsi del dolore di non averlo loro stessi rianimato il loro bambino (?!?). Magari intanto consumando tutte le loro lacrime. Del resto, tutti coloro che perdono un bimbo appena nato o prematuro, come sappiamo, sono rianimatori pediatrici di lungo corso e quindi loro sì, che possono far “rinascere” il loro prematuro. Non sono cattivi dottori. Loro salvano vite !!! Specie quelle dei propri cari !

No, non pensate sia una follia. Questa triste notizia è apparsa su “The Sun”, giornale sensazionalistico Inglese, il più venduto sembra in quel paese, dal titolo “The sickest doll ever”,  che in questo caso, pur dando la notizia, ha fatto pubblicità negativa al bambolotto; infatti e per fortuna, la notizia della messa in vendita di questo “Gadget”, che non mi pento di definire “torturatore”, sta suscitando un tale vespaio che spero presto sarà tolto dal commercio. O forse, al contrario, in questo mondo ormai fatto di sentimenti plastificati ed addormentati, presto avremo anche il papà o la mamma morti, da rianimare a grandezza naturale e perchè no il nonno e magari anche il cane o il gatto. Fino a considerare la morte ed il lutto non più sentimenti che fanno parte della nostra vita, ma anch’essi fatti solo di plastica da comprare e con cui gingillarsi per soffrire di meno.

Ripensandoci bene, qui non si tratta di una mostruosità generata dalla assoluta mancanza di ragione, ma di un oggetto pensato da una mente plastificata, nociva per se e per gli altri.

Cliccando Qui Trovate l’Articolo del “The Sun”

«Così ci hai chiesto di essere addormentato»: La Morte Dolce del Cardinal Martini.

Le Idee

La lettera al cardinal Martini della nipote Giulia: «Siamo stati assieme, nelle ultime 24 ore, tenendoti la mano»

Ne pubblichiamo ampi stralci.

Ma Prima Una Riflessione…

  • “Abbiamo aspettato che le polemiche scoppiate sul caso “In morte del Cardinale Martini”, su alimentazione e idratazione forzata si/no,  scemassero, che la partita “è stata eutanasia si/no” “Come Welbi si/Come Welbi no” si interrompesse per mancanza di premio o di scopo e, quasi fosse un match inevitabile ormai tra squadre contrapposte senza altre idee, la disputa ci lasciasse con le sue tante spropositate affermazioni dall’una e dall’altra parte, per dare spazio ad una testimonianza, la lettera scritta dalla nipote del Cardinale, che se si sa leggere e “sentire” col cuore, fa comprendere più di mille inutili parole e definizioni come per un paziente morente l’ultima scelta debba necessariamente essere se accetta o meno i trattamenti “salvavita” per continuare a “vivere” artificialmente o se rifiuta, e sedato va incontro alla propria morte oramai inevitabile. In questo caso in piena libertà il paziente ha scelto una “Dolce Morte” e non un prolungare una vita che si stava spegnendo con inutili accanimenti o forzature terapeutiche che si vorrebbero imporre per decreto legge. Dopo avere letto questa lettera pochi dubbi restano su come ognuno di noi, nell’ultimo trapasso,  dovrebbe essere lasciato libero di scegliere come morire di concerto con i medici che lo curano. E’ soltanto nostra, infatti, di concerto con i curanti, l’ultima scelta, non imponibile per legge o per decreto come tanti vorrebbero.

  • La vita inizia e finisce e la fine dovrebbe essere il meno dolorosa possibile e nel prendersene cura i terapeuti dovrebbero sempre rispettare le decisioni del paziente, le uniche che dovrebbero orientarci.”

  • Savas

Lettera (un estratto n.d.r.) scritta da Giulia Facchini Martini per la morte dello zio, Il Carinale Martini, e pubblicata il 4 settembre 2012 sul Corriere della Sera.

“Caro zio,

zietto come mi piaceva chiamarti negli ultimi anni quando la malattia ha fugato il tuo naturale pudore verso la manife-stazione dei sentimenti, questo è il mio ultimo, intimo saluto.

Quando venerdì il tuo feretro è arrivato in Duomo la prima persona, tra i fedeli presenti, che ti è venuta incontro era un giovane in carrozzina, mi è parso affetto da Sla.

D’improvviso sono stata colta da una profondissima commozione, un’onda che saliva dal più profondo e mi diceva: «Lo devi fare per lui» e per tutti quei tantissimi uomini e donne che avevano iniziato a sfilare per darti l’estremo saluto, visibilmente carichi dei loro dolori e protesi verso la speranza.

Lo sento, Tu vorresti che parlassimo dell’agonia, della fatica di andare incontro alla morte, dell’importanza della buona morte.

Morire è certo per noi tutti un passaggio ineludibile, come d’altro canto il nascere e, come la gravidanza dà, ogni giorno, piccoli nuovi segni della formazione di una vita, anche la morte si annuncia spesso da lontano. Anche tu la sentivi avvicinare e ce lo ripetevi, tanto che per questo, a volte, ti prendevamo affettuosamente in giro.

Poi le difficoltà fisiche sono aumentate, deglutivi con fatica e quindi mangiavi sempre meno e spesso catarro e muchi, che non riuscivi più a espellere per la tua malattia, ti rendevano impegnativa la respirazione. Avevi paura, non della morte in sé, ma dell’atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede.

Ne avevamo parlato insieme a marzo e io, che come avvocato mi occupo anche della protezione dei soggetti deboli, ti avevo invitato a esprimere in modo chiaro ed esplicito i tuoi desideri sulle cure che avresti voluto ricevere. E così è stato. Avevi paura, paura soprattutto di perdere il controllo del tuo corpo, di morire soffocato. Se tu potessi usare oggi parole umane, credo ci diresti di parlare con il malato della sua morte, di condividere i suoi timori, di ascoltare i suoi desideri senza paura o ipocrisia.

Con la consapevolezza condivisa che il momento si avvicinava, quando non ce l’hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato. Così una dottoressa con due occhi chiari e limpidi, una esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato.

Seppure fisicamente non cosciente – ma il tuo spirito l’ho percepito ben presente e recettivo - l’agonia non è stata né facile, né breve. Ciò nonostante, è stato un tempo che io ho sentito necessario, per te e per noi che ti stavamo accanto, proprio come è ineludibile il tempo del travaglio per una nuova vita.

È di questo tempo dell’agonia che tanto ci spaventa, che sono certa tu vorresti dire e provo umilmente a dire per te. La chiave di volta – sia per te che per noi – è stata l’abbandono della pretesa di guarigione o di prosecuzione della vita nonostante tutto. Tu diresti «la resa alla volontà di Dio».

A parte le cure palliative di cui non ho competenza per dire è l’atmosfera intorno al moribondo che, come avevo già avuto modo di sperimentare, è fondamentale…

In alcuni momenti, mentre il tuo respiro si faceva, con il passare delle ore, più corto e difficile e la pressione sanguigna scendeva vertiginosamente, ho sperato per te che te ne andassi; ma nella notte, alzando gli occhi sopra il tuo letto, ho incontrato il crocefisso che mi ha ricordato come neppure il Gesù uomo ha avuto lo sconto sulla sua agonia…

Si stava compiendo qualcosa di tanto naturale ed ineludibile quanto solenne e misterioso a cui non solo tu, ma nessuno di coloro che ti erano più vicini, poteva sottrarsi… Quando è arrivato l’ultimo respiro ho percepito, e non è la prima volta che mi accade assistendo un moribondo, che qualcosa si staccava dal corpo, che lì sul letto rimaneva soltanto l’involucro fisico. Lo spirito, la vera essenza, rimaneva forte, presente seppure non visibile agli occhi. Grazie Zio per averci permesso di essere con te nel momento finale…”

Giulia Facchini Martini


4 settembre 2012

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Oggi 13 Settembre è la Giornata Mondiale della Sepsi

Giornata Mondiale della Sepsi

Si stima che ogni anno circa 20 milioni di pazienti ne vengano colpiti.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

Cos’è la Sepsi.

Si stima che ogni anno in tutto il  mondo circa 20-30 milioni di pazienti ne vengano colpiti, con oltre 6 milioni di casi di sepsi neonatale e della prima infanzia e oltre 100.000 casi di sepsi materna, e che si verifichi un decesso per sepsi ogni pochi secondi.
Si calcola inoltre che i decessi per sepsi superino attualmente la somma di quelli causati dai tumori all‘intestino e al seno. Le cause sono diverse, ma comprendono l’invecchiamento della popolazione, il crescente utilizzo di interventi ad alto rischio in tutte le fasce di età e lo sviluppo di alcuni tipi di infezioni più virulente e resistenti ai farmaci. Nel mondo in via di sviluppo, la malnutrizione, la povertà, il mancato accesso ai vaccini e alle terapie in tempo utile contribuiscono a causare la morte.

Nonostante la sua notevole incidenza, la sepsi è praticamente sconosciuta al pubblico. La sepsi si genera quando la risposta del corpo ad un’infezione lesiona i tessuti e gli organi. Può comportare shock, insufficienza di più organi e morte, specialmente se non riconosciuta precocemente e trattata prontamente. La sepsi resta la causa primaria di morte da infezione, nonostante i progressi della medicina moderna tra cui vaccini, antibiotici e terapie di emergenza, con tassi di mortalità fra il 30 e il 60%.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

A Firenze sono previste due giornate di studio il 12 e il 13 (quella del 13 diretta anche alla cittadinanza) organizzate dal Centro per la gestione del Rischio clinico della Regione Toscana  e dalla Scuola di Specializzazione in Anestesia e Terapia Intensiva dell’Univeristà di Firenze – Azienda Careggi. L’evento è promosso anche dall’Agenzia Regionale Sanità e dalla Fondazione per la Sicurezza in Sanità

Per saperne di Più:

Quotidianosanita.it

World Sepsis Alliance

Global Sepsis Alliance