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News: Biotestamento: Anestesisti (SIAARTI), È Medioevo !

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Biotestamento: Anestesisti (SIAARTI), È Medioevo !

La legge sul testamento biologico che sta per approdare in Aula alla Camera «è un passo indietro per il Paese. Era certamente meglio niente di questa legge». Lo spiega Giuseppe Gristina, della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), sottolineando come non si sia tenuto conto del fatto che «la scienza medica di questo Paese si era dichiarata contro questa legge» e che «è stato prodotto un corpo scientifico solidissimo che questa legge ignora». Quella che sta per essere discussa «è una legge dal sapore medievale che riporta indietro di cinquant’anni la qualità del rapporto medico-paziente» e «genera un vero e proprio danno». Senza possibilità di dichiarazioni vincolanti «tutto è lasciato in mano al medico» venendo meno al concetto di «alleanza terapeutica che ha alla base l’idea di decisioni condivise». Perché, si chiede Gristina, «se uno è cosciente può rifiutare di mangiare e bere, mentre se lo ha dichiarato prima e poi non è più cosciente non può farlo? È un’aberrazione». C’era bisogno «semmai, di una legge cornice che indirizzasse le scelte, non di un codice rigido adatto più alla santa inquisizione».

dalla Stampa Quotidiana 1 Marzo 2011

News: The Lancet: Studio Usa: Lo Smog Provoca Piu’ Infarti Che Non Alcool, Caffe’, Droghe.

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The Lancet: Studio Usa: Lo Smog Provoca Piu’ Infarti Che Non Alcool, Caffe’, Droghe.

L’inquinamento atmosferico provoca la stessa quantita’ di attacchi di cuore rispetto ad altri fattori di rischio come l’esercizio fisico, il consumo di alcol e di caffe’. Ma anche la rabbia, le emozioni positive, l’attivita’ sessuale, la cocaina o l’uso di marijuana e le infezioni respiratorie possono scatenare infarti in diversa misura. E’ quanto rivela uno studio che appare online su ‘The Lancet’ di questa settimana, a firma di esperti della Hasselt University di Diepenbeek e dell’Universita’ Cattolica di Lovanio, in Belgio. Gli autori hanno combinato i dati di 36 ricerche precedenti condotte su persone con un eta’ media che andava da 44 a 72 anni, a seconda dell’argomento indagato. Hanno poi calcolato il rischio relativo di infarto legato a ogni singolo fattore e la frazione di popolazione attribuibile (Paf) a ciascuno di essi, cioe’ la percentuale di attacchi di cuore totali causata dal singolo fattore. Dai risultati e’ emerso che lo smog aumenta il rischio di innescare un attacco di cuore del 5%, mentre la cocaina innalza il pericolo di ben 23 volte, il caffe’ di 1,5 volte e l’alcol di 3 volte. Tuttavia, poiche’ l’intera popolazione e’ esposta all’inquinamento atmosferico, mentre solo una piccola parte (lo 0,02%) utilizza cocaina, gli esperti hanno concluso che lo smog provoca attacchi di cuore molto piu’ della droga. La piu’ alta Paf e’ risultata quella riconducibile all’esposizione al traffico (tempo trascorso sulla strada o sui trasporti pubblici, elementi che espongono al rischio di infarto, 7,4%), seguita da quella dello sforzo fisico (6,2%), dell’alcol (5%), del caffe’ (5%), dello smog (4,8%), delle emozioni negative (3,9%), della rabbia (3%), di pasti pesanti (2,7%), delle emozioni positive (2,4 %), dell’attivita’ sessuale (2,2%), del consumo di cocaina (0,9%), del fumo di marijuana (0,8%) e delle infezioni respiratorie (0,6%). La Paf, in sintesi, ci da’ una misura di quanto gli infarti potrebbero essere evitati se quel fattore di rischio non fosse piu’ presente

Fonte:

Public Health Importance Of Triggers Of Myocardial Infarction: A Comparative Risk Assessment

Dr. Tim S Nawrot PhD, Laura Perez PhD, Prof. Nino Künzli MD, Elke Munters MD, Prof. Benoit Nemery MD

The Lancet, Volume 377, Issue 9767, Pages 732 – 740, 26 February 2011


News: Nucleare e Salute: Sindrome Di Quirra: La Causa Dei Linfomi È L’ Uranio

News: Nucleare e Salute

Sindrome Di Quirra:

La Causa Dei Linfomi È L’ Uranio

La Procura di Lanusei (Sardegna) ha finalmente individuato una delle cause, probabilmente la principale, del picco di linfomi e neoplasie sorti tra la popolazione civile, i militari e gli animali dell’area del Salto di Quirra: si tratta dell’uranio. In particolare è l’uranio arricchito, utilizzato per scopi militari, a minare la salute di migliaia di sardi. L’area del poligono di tiro del Salto di Quirra ( da qui il nome Sindrome di Quirra) è da decenni zona militare in cui non solo l’esercito italiano, ma anche altri alleati, si esercitano sparando missili ed utilizzando, come ha scoperto la Procura, anche materiali radioattivi.

da: http://www.medicinalive.com/

Il sospetto è sorto qualche giorno fa, quando una pioggia abbondante ha scoperto alcuni resti di missili e radiobersagli sotterrati. Sono stati ritenuti radioattivi, ed un semplice approfondimento della ricerca ha portato alla luce cinque cassette contenenti uranio arricchito 5 volte più radioattivo del limite consentito dalla legge.

News: Palermo: Mostra Fotografica Alla Galleria X3: “Barfly Way”, Fotografie Di Luca Lo Iacono

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Palermo: Mostra Fotografica Alla Galleria X3: “Barfly Way”, Fotografie Di Luca Lo Iacono

a cura di Emilia Valenza

13/27 marzo 2011 – Galleria X3 – Palermo

La Mostra:

L’esposizione, a cura di Emilia Valenza, presenta un ciclo fotografico realizzato da Luca Lo Iacono nell’arco di tre anni (2000-2002) tra Palermo, Roma e Parigi. BarflyWay è un viaggio nella solitudine e nella incomunicabilità odierne. È il mondo visto attraverso la lente dell’emarginazione, il vetro di una bottiglia, che trasfigura e filtra la realtà degli spazi vuoti e l’intensità degli sguardi di cartone. Una bottiglia come punto di vista, un S.O.S. visivo per naufraghi moderni. La mostra presenta circa 30 scatti del ciclo BarflyWay. Scorci, luci, ombre e riflessi galleggiano sulla superficie dell’immagine fotografica proponendo un’atmosfera rarefatta, quasi liquida, ove i contorni degli oggetti appaiono indefiniti e leggeri.

Il Fotografo:

Luca Lo Iacono (Palermo, 1972) è professionista dal 1997, si occupa di creative imaging, fotografia pubblicitaria, arte, ritratto, operando tra fotografia tradizionale e digitale. Ha lavorato come direttore della fotografia per diversi film/video come ad esempio “Le ombre degli Angeli” di Igor Maltagliati, “PrimoMare” con Antonella Attili, “Time Killer” con Piera degli Esposti, Luigi Maria Burruano, Remo Remotti,Valentina Beotti, “Quel giorno in cui lo rapimmo” con Alessio Boni. Ha inoltre realizzato e ideato il documentario e reportage fotografico “I Ragazzi del ’99”, incentrato sugli ultimi reduci della leva giovanile della prima guerra mondiale. Vive a Roma, spostandosi spesso tra Palermo e Milano

http://www.lucaloiacono.com

La Galleria X3, a Palermo

La galleria X3 presenta la sua nuova programmazione espositiva. La galleria nasce agli inizi del 2010, su iniziativa di Ezio Ferreri, fotografo professionista, con l’obiettivo di promuovere e diffondere la fotografia contemporanea a Palermo e provincia.

(http://www.ezioferreri.it/index1.html)

L’attività ha avuto inizio con la mostra “Metropolis/ Sao Paulo” di Ezio Ferrerinell’aprile 2010, seguita dalla mostra “Face” di Fabiano Avancini nell’ottobre dello stesso anno. Scopo della galleria X3 è quello di sviluppare la cultura fotografica attraverso una continua attività di mostre, incontri, presentazioni, seminari, stage etc. al fine di contribuire alla comprensione dei linguaggi propri della fotografia contemporanea e alla conoscenza degli autori. Galleria X3 intende altresì promuovere scambi culturali tra la realtà locale e i settori dell’arte nazionale e internazionale.

Precisazioni e Contatti

Mostra Fotografica: “Barfly Way“,  autore: Luca Lo Iacono

curatore: Emilia Valenza, quando: domenica 13 marzo 2010 18.30

dove: Galleria X3, indirizzo: via Catania, 35

orari: 10 -13 / 17-19,30, date: 13 – 27 marzo 2010

contatti: press@galleriax3.org

http://www.galleriax3.org/

News: Libia: Nell’Ospedale Di Bengasi

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Libia: Nell’Ospedale Di Bengasi

Bengasi, 26-02-2011

C’e’ tensione nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bengasi. Ci sono ricoverati diversi sostenitori di Muammar Gheddafi feriti nella battaglia dei giorni scorsi. Tra di loro c’e’ anche “un mercenario, venuto dal Ciad”, dice un’infermiera. Ma lo dice a bassa voce, indicandolo con circospezione. Teme che se si sparge la voce, qualcuno possa venire a prenderlo. Il dottor Issa al Fathi, direttore del pronto soccorso e’ piu’ prudente. ”Non sappiamo bene chi sia. Di certo combatteva per il nostro leader”, afferma, poi si corregge, “per il nostro ex leader”. E aggiunge: “e’ ferito ad una gamba, non sarebbe neanche necessario tenerlo qui, ma e’ piu’ prudente, come e’ piu’ prudente tenere qui gli altri soldati”. Alcuni di loro sono feriti gravemente,  “sono in fin di vita. Ma noi facciamo tutto il possibile per salvarli. Siamo medici, non facciamo differenze tra i pazienti”, dice il dottor al Fathi con pudore, abbassando lo sguardo. Nella camera mortuaria invece nessuna prudenza: i corpi di due combattenti neri “sono certamente di due mercenari africani”, dice un addetto, aprendo una cella frigorifera e mostrando i cadaveri. Attorno alla cella, in terra, ci sono un decina di sacchi verdi con cadaveri. Sono di manifestanti, ma anche di soldati, dice un’infermiere: “Questi sono soldati che si sono rifiutati di obbedire all’ordine di sparare sulla folla e quindi sono stati uccisi e bruciati”, afferma aprendo la zip di due dei sacchi, dentro ci sono dei resti praticamente irriconoscibili.

Il dottor al Fathi ha fretta. Ha molto da fare, anche se l’emergenza dei primi giorni “della rivoluzione del 17 febbraio” si e’ un po’ ridimensionata. “In tre giorni – dice – abbiamo accolto 1.400 feriti, e 500 cadaveri. Ora continuano ad arrivare dei feriti per arma da taglio. Qualche caso ogni giorno. Frutto di risse con qualche sostenitore pro-Gheddafi che ancora c’e’ in giro”. L’emergenza e’ ridimensionata, ma non le carenze dell’ospedale, a cui e’ stato cambiato anche il nome, ora di chiama “dei Martiri”, come informa una tavola con la nuova dicitura inchiodata sul muro accanto al cancello di ingresso; dove sono sono state affisse anche diverse foto di “scomparsi”. Per lo piu’ ragazzi, sorridenti. “Abbiamo bisogno di medicinali, antibiotici, anestetico, filo da sutura”, dice il dottore. ”Tutti continuano a mostrare una grande solidiarieta’ con chi ha combattuto – dice con un gran sorriso e alzando le dita nel segno della vittoria – per dare vita alla Nuova Libia”.

ridotto da http://www.rainews24.rai.it/