News: Ossigeno Terapia Iperbarica nel Trapianto di Fegato: Sperimentazione in Piemonte su Adulti e Bambini.

News

Ossigeno Terapia Iperbarica nel Trapianto di Fegato: Sperimentazione in Piemonte su Adulti e Bambini.

Una possibilità in piu’ nel post trapianto di fegato arriva dalla ossigenoterapia in camera iperbarica . Il Caso di Tommaso, un bimbo di 9 mesi.

La camera iperbarica della «Otip», struttura Piemontese privata accreditata

L’Ossigenoterapia Iperbarica è una terapia incruenta, attuata mediante respirazione di O2 puro a pressione superiore a quella ambientale, in Camere Iperbariche pressurizzate. Conosciuta per lo più dalla stragrande maggioranza dei lettori per la cura delle Malattie da Decompressione dei subacquei e per le Intossicaziuoni da CO, essa ha diversi usi in medicina: l’ossigenoterapia è una cura efficace per alcuni tipi di infezione causate da germi anaerobi (che sopravvivono e proliferano in ambienti privi di ossigeno) come ad esempio la gangrena gassosa da Clostridi. La camera iperbarica viene, inoltre, introdotta come supporto per ferite o piaghe dovute a insufficienze vascolari arteriose o venose o causate dal diabete. I benefici dell’ossigenoterapia sono indicati anche per le sindromi da schiacciamento e per lesioni degli arti ad alto rischio di amputazione, per i ritardi nel consolidamento delle fratture, per le infezioni ossee, nei trapianti di porzioni di pelle o reimpianti in cui si hanno complicazioni alla circolazione o infezioni. Una sperimentazione è recentemente iniziata nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato, siano essi bambini od adulti, alle Molinette, per merito del professor Mauro Salizzoni. Recentemente ciò è avvenuto per Tommaso, un bimbo ligure di 9 mesi, affetto da atresia delle vie biliari, che aveva già subito un altro trapianto di fegato che però non era andato a buon fine. Dopo il secondo intervento le sue condizioni si sono rivelate buone, ma il professor Salizzoni ha preferito sottoporre il bimbo a Terapia Iperbarica. Si tratta di una sperimentazione tra le prime al mondo. Sui 15 bambini trattati a livello internazionale, 3 sono stati curati su indicazione del professor Salizzoni e della sua équipe (dottori Alessandro Ricchiuti e Andrea Brunati). Gli unici tre in tutta Italia. Idem per gli adulti, dove il record è ancora più accentuato: 10 dei 15 pazienti trattati nel mondo con la camera iperbarica dopo il trapianto del fegato, sono stati seguiti a Torino. «E’ una terapia molto utile – spiega il primario-, perché favorisce l’ossigenazione del fegato e rende più efficace la perfusione arteriosa, ma mancano i fondi per una migliore sperimentazione». Gli Organi Trapiantati infatti sono più suscettibili al danno da ischemia/riperfusione, ed al rigetto cellulare acuto (ACR), che colpisce circa il 30 % dei pazienti dopo il trapianto. Prove recenti suggeriscono una correlazione tra la gravità del danno da ischemia/riperfusione, ed il rigetto cellulare acuto. Limitare la gravità del danno da ischemia/riperfusione ed del rigetto cellulare acuto è imperativo e la terapia con Ossigeno iperbarico (HBO) ha dimostrato di ridurre tali complicanze agendo anche come modulatore umorale e cellulare e aiutando la risposta immunitaria. Le 20 sedute di trattamento, comunque, su Tommaso hanno funzionato positivamente. Ma per continuare la Sperimentazione mancano i fondi.

“Un trapianto di fegato”, osserva il Direttore della struttura Iperbarica Otip di Torino, ” dove il bimbo è stato trattato costa in media 700-800 mila euro. Per un trattamento di 20 sedute di ossigenazione si spendono 2 mila euro. E poiché non sempre il primo trapianto è risolutivo, la camera iperbarica può essere utile, per evitare una nuova operazione. In un periodo di esigenza di tagli alla spesa pubblica se ne dovrebbe tenere conto”.

Per Approfondimenti:

Hyperbaric oxygen therapy and liver transplantation
Vijayaragavan Muralidharan and Chris Christophi
HPB (Oxford). 2007; 9(3): 174–182.

Altri Articoli sulla Ossigeno Terapia Iperbarica Pubblicati in Questo Blog Li Trovate al Link:

http://blog.timeoutintensiva.it/category/ossigeno-terapia-iperbarica/

Cenni Teorici Sul Concetto Di Qualità Percepita In Sanità

Articolo Scientifico

Cenni Teorici Sul Concetto Di Qualità Percepita In Sanità

Theoric Hints On The Quality Perception In Health Care Services Concept.

A. Coluccia, F. Ferretti, R. Cioffi

Università di Siena, Centro Interdipartimentale di Soddisfazione dell’Utenza e Qualità Percepita nei Servizi Sanitari

Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia , Psicologia  © PIME, Pavia 2009; Vol. 31, N. 3: B31-B41 – http://gimle.fsm.it ISSN 1592-7830

Abstract

La questione della qualità è un tema centrale nella gestione dei servizi sanitari. In questo articolo verranno riassunti i più importanti approcci teorici, fornendo una definizione generale di “qualità” e cercando una possibile generica relazione tra i concetti di “qualità percepita” e di “soddisfazione dell’utenza”. Infine, prenderemo in esame alcuni problemi metodologici, riguardanti le indagini sulla percezione della qualità nei servizi sanitari. Attraverso l’analisi di alcuni esempi, metteremo a confronto due metodologie provenienti dalle Università di Siena (Italia) e dal Picker Institute di Oxford (Regno Unito).

Abstract

The issue of quality is a core topic in healthcare services management. In this article we try to summarize the most relevant theoretical approaches, providing a general definition of “quality” and trying a possible generic relationship between the concepts of “perceived quality” and “client satisfaction”. Finally, we examine some methodological problems, concerning surveys on quality perception in healthcare services. Through the analysis of some examples, we will compare two methodologies, coming from the University of Siena (Italy) and from the Picker Institute Europe in Oxford (United Kingdom).

Per Continuare a Leggere L’articolo… Cliccate qui

Timeoutintensiva.it, N° 16, Technè, Aprile 2011

Terapia Con Ossido Nitrico Inalatorio Negli Adulti – Opinioni E Prove

Articolo Scientifico

Terapia Con Ossido Nitrico Inalatorio Negli Adulti – Opinioni E Prove

L. M. Bigatello H. Thomas Stelfox D. Hess

Intensive Care Med (2006) 3:156-158 Ed. Italiana

La scoperta della biologia dell’ossido nitrico (NO) può essere considerata come uno dei più importanti sviluppi dei nostri giorni nel campo della fisiologia umana. Precedentemente poco considerato e solo come inquinante atmosferico, l’NO è ora noto per essere un essenziale mediatore di vari sistemi omeostatici, incluso la regolazione del tono vasomotore, la neurotrasmissione e la difesa immunitaria [1]. Nel breve periodo che ha seguito la sua identificazione come fattore endoteliale di rilasciamento [2, 3] sono stati scritti migliaia di lavori sull’NO, intere giornate scientifiche gli sono state dedicate e gli è stato addirittura assegnato un premio (“Molecule of the Year” di Science [4]), e ai suoi scopritori, nel 1998 il Premio Nobel. Allo stesso tempo è stata studiata l’applicazione clinica degli unici effetti dell’NO inalato ma i dati sull’NO inalato nello scenario clinico sono confusi. La terapia con NO diminuisce la necessità di ossigenazione extra corporea con polmoni a membrana nei pazienti pediatrici con insufficienza respiratoria ipossiemica, beneficio indiscutibile [5, 6]. Negli adulti, però, la terapia con O2 non ha dimostrato benefici persistenti nel trattamento di varie condizioni caratterizzate da ipossiemia e vasocostrizione polmonare. Ciò che noi conosciamo in questo momento degli effetti della terapia con NO nell’adulto può essere facilmente riassunto…

Per continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N° 16, Technè, Aprile 2011

Analisi Delle Linee Guida Esistenti Per Il Trattamento Delle Infezioni Della Cute E Dei Tessuti Molli

Articolo Scientifico

Linee Guida

Analisi Delle Linee Guida Esistenti Per Il Trattamento Delle Infezioni Della Cute E Dei Tessuti Molli

Analysis of current guidelines for the treatment of skin and soft tissue infections

Silvano Esposito, Sebastiano Leone, Silvana Noviello, Filomena Ianniello

Dipartimento di Malattie Infettive, Seconda Università di Napoli, Italy

Le Infezioni in Medicina, Suppl. 4, 58-63, 2009

Le infezioni della cute e dei tessuti molli (SSTIs, skin and soft tissues infections) costituiscono un insieme di patologie di frequente osservazione medica, che possono palesarsi con caratteristiche diverse per quanto attiene alla sede, alla localizzazione, alle caratteristiche cliniche e all’agente eziologico responsabile. La gravità del processo infettivo varia in relazione alla profondità dei piani interessati [1]. Nella maggior parte dei casi, la gravità delle SSTIs è di modesta entità, e il rischio di mortalità ad esse correlate è minimo; solo una piccola quota di infezioni è invece gravata da un rischio di mortalità elevata, in funzione della maggiore complessità clinica. La gestione delle SSTIs dovrà dunque ispirarsi a criteri diversi, secondo le diverse circostanze cliniche, indirizzandosi verso un trattamento semplice ed economico nel caso di infezioni lievi e riservando trattamenti aggressivi e istituiti con la massima tempestività alle infezioni gravi. Lo scopo di questa rassegna è quello di analizzare le linee guida (LG) esistenti sull’argomento per agevolare l’iter decisionale del medico nei confronti del singolo paziente…

Per Continuare a Leggere Clicca Qui

Timeoutintensiva.it, N°16, Technè, Aprile 2011

Variazioni Respiratorie Del Diametro Della Vena Cava Inferiore Come Guida Al Rimpiazzo Volemico

Articolo Scientifico

Variazioni Respiratorie Del Diametro Della Vena Cava Inferiore Come Guida Al Rimpiazzo Volemico

M. Feissel F. Michard J.P. Faller J.-L. Teboul

Intensive Care Med (2005) 1:70-73 Ed. Italiana

Abstract

Scopo: studiare se la variazione del diametro della vena cava che si verifica durante gli atti respiratori (ΔDIVC) possa essere correlata alla risposta alla terapia infusionale idrica in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica.

Disegno sperimentale: studio clinico prospettico.

Sede: UTI medica di un ospedale non universitario.

Pazienti: pazienti con shock settico in ventilazione meccanica (n = 39) Interventi: carico idrico con 8 ml/kg di idroetilamido al 6% in 20 minuti.

Misurazioni e risultati: la gittata cardiaca e il ΔDIVC sono stati misurati mediante ecografia prima e subito dopo carico di volume standardizzato….

Conclusioni: l’analisi del ΔDIVC è un metodo semplice e non invasivo per valutare la risposta alla terapia di rimpiazzo volemico in pazienti con shock settico ventilati meccanicamente.

Per Leggere L’intero Articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°16, Technè, Aprile 2011