Archivio della categoria: Medicina Narrativa

Racconti a Margine: Quando Un Medico Si Ammala di G. Geraci

Racconti a Margine

Quando Un Medico Si Ammala

racconto di Giorgio Geraci

Psichiatra-Psicoterapeuta

Quando un medico si ammala si incrina un mito, e non soltanto per i suoi pazienti. A me è successo così, improvvisamente. Una mattina ti svegli e sei malato, punto! Ma non perdi la qualifica di medico … sei medico e paziente, curante da un lato e curato dall’altro!  Sono uno psichiatra, psicoterapeuta gruppo analista che si è imbattuto, a fine 2007,  nella malattia. Con malati e malattie, “di fuori”, ho vissuto i miei ultimi trentacinque anni, quotidianamente. E’ stata una scelta di vita nel momento in cui ho deciso che avrei fatto il medico! In quest’altro modo la malattia ha permeato la mia vita anche “di dentro”. Penso che la malattia non arrivi improvvisamente, penso che sia proprio come  la vecchiaia, arriva piano piano, facendosi spazio poco per volta fino ad esplodere con un: “eccomi qua”!                                                   Non sempre riusciamo a cogliere le sfumature di cambiamento che provengono da tutti i pori del nostro corpo. Siamo distratti, oppure ci ostiniamo a perseguire ed imporci un modello di vita non sempre aderente al nostro sentire… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N°5, Spotlight, Marzo 2008

Medicina e Fotografia: “Ricominciare a Vivere”, Mostra Fotografica Itinerante

Medicina e Fotografia:

Magnum Photos

“Ricominciare a Vivere”, Mostra Fotografica Itinerante. The Global Forum/Magnum

In Ricominciare a vivere otto fotografi della Magnum hanno ritratto persone in nove paesi in tutto il mondo, prima di iniziare la terapia antiretrovirale contro l’AIDS e poi quattro mesi dopo. Ecco i volti, le voci e le storie che rappresentano questi milioni di persone che sarebbero ormai morte se non fosse stato per la disponibilità gratuita dei farmaci antiretrovirali. Persone che convivono con l’HIV, che lavorano, si occupano dei figli e provano le gioie e i dolori della vita. Ma ci sono anche le storie di coloro per i quali la terapia è giunta troppo tardi. Continua qui

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Timeoutintensiva.it, N°11/12, Dicembre 2009

Racconti a Margine: Andavo a Cento all’Ora… di S. Vasta

Racconti a Margine:

Andavo a Cento all’Ora…

di S. Vasta

Dicembre 2007

andavo a cento all’ora
per trovare la bimba mia
ye ye ye ye, ye ye ye ye !
………………………..
ma si brucio’ il motore
nel mezzo della via
………………………..
G. Morandi, Alexia

Era lì, ma io l’avevo vista poco prima all’ alba prendere una aereo,  seguendone il decollo dalla terrazza del terminal. << Ma no, ma guarda bene non è lei, che pensiero…>>. Per un atttimo la paura ed il senso della perdita più la somiglianza tra le due, avevano fatto tornare mia figlia, che era appena partita per la sua università del nord, lì su quel letto, ciocche bionde nelle mani di chi le stava tagliando, naso affilato, occhi chiusi in sedazione. Ne vedevo a tratti solo il volto, tra l’agitazione dei tanti che le giravano intorno assistendola, spingendomi fuori e poi tirandomi dentro, come un’onda di risacca col suo va e vieni, mentre io cercavo di forzare quella marea umana per guardarla meglio; fermare con uno scatto una flebo nella sua caduta, me la portò vicino agli occhi in tutto il suo sfacelo; per un’attimo, gurdandola, mi assalirono dubbi su un’identità altra ed ormai altrove, ma che le assomigliava come una goccia d’acqua; ed il ripetermi << no, non può essere lei…>> in un’angoscia atemporale che ormai si stava affievolendo, fu interrotto da una voce alla mia destra, urlo quasi afono di chi ha passato una notte priva di sonno e di silenzi, una voce tesa come una corda di violino ma rauca, bitonale, spesa all’esaurimento nel rincorrere l’attesa di un ok all’ intervento operatorio, da parte delle equipe chirurgiche dell’ ospedale impegnate in altri gravi traumi in sala operatoria; una messa in coda obbligata, mal sopportata dal mio collega tra le mille telefonate del caso…

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Timeoutintensiva.it, N. 5, Racconti a margine, Marzo 2008

Racconti a Margine: “I Pirati” di G. Alia

Racconti a Margine

“I Pirati”

di G. Alia

…sono in mezzo al buio della notte, e ad un tratto si fa ancora più buio…sto annegando? No, non vedo pesci, non sono in fondo al mare e poi non ho freddo… guarda lì, ma cos’è ? Ah, una grossa sciabola… ho capito: i pirati, sono stato rapito dai pirati! Mi hanno stordito e mi hanno portato nel loro covo buio. Ma perché proprio io? La mia famiglia non è ricca, non è possibile chiedere un riscatto…ed allora perché mi hanno rapito? Eccoli che arrivano, loro, i pirati ed io chiedo di parlare con i miei genitori, spiego ai pirati che la mia famiglia non potrà mai pagare un riscatto …niente, non rispondono, fanno finta di non sentire… o non capiscono…forse parlano un’altra lingua. Gli chiedo dell’acqua: questa almeno me la daranno, penso, ho tanta sete e nessuno vuole darmi dell’acqua, allora davvero non capiscono la mia lingua… sono disperato… Ahi !, qualcuno mi punge un braccio: ho capito, forse è una coltellata, forse mi uccidono perché la mia famiglia non può pagare il riscatto…” Continua Qui

Timeoutintensiva.it, N°3, Racconti a Margine, Luglio 2007

Racconti a Margine: Ti ho Guardato Fino a Non Vederti

Racconti a Margine:
Ti ho Guardato Fino a Non Vederti

di M.F. Sapuppo

Se tra la memoria e il ricordo è artefice il tempo, allora il loro tempo è stato
eccessivo per potere entrare dentro un ricordo.
Loro sono quelli che noi chiamiamo cronici, ma di cui per pudore in cartella scriviamo lungodegenti…

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Timeoutintensiva.it, N° 1, Racconti a Margine, Dicembre 2006