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News: Italia – Consumo Cocaina. Dpa: Non E’ Vero Che E’ In Aumento

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Italia – Consumo Cocaina. Dpa: Non E’ Vero Che E’ In Aumento

Non c’e’ alcun aumento del consumo di cocaina in Italia. E’ quanto afferma il Dipartimento Politiche Antidroga in riferimento ai dati forniti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, il Cufrad.

‘Pubblicare nel 2011 dati vecchi di 5 anni – e’ detto in una nota – non ha alcuna utilità in quanto la manifestazione del presunto consumo osservato fa ormai, per fortuna, parte della storia. I dati pubblicati che, tra l’altro, fanno riferimento all’aumento del consumo di droghe, e in particolare cocaina, portano a conclusioni errate. Infatti, oltre al fatto che si fa riferimento a dati ormai non piú attuali (2005-2007), la fonte utilizzata sono i numeri dei soggetti che afferiscono ai SerT che, sono prevalentemente consumatori cronici’. ‘Risulta inopportuno – sottolinea Giovanni Serpelloni, capo del Dpa – che dichiarare un allarmistico aumento del consumo di cocaina facendo riferimento ad una lettura epidemiologica di una popolazione che, per quanto sicuramente consumatrice cronica, non rappresenta l’attualita’ del fenomeno dei consumatori nel loro complesso. Per contro questo dato puo’ essere interpretato positivamente come la presa di coscienza nel riconoscere la propria tossicodipendenza come una malattia anche attraverso una richiesta di cura da parte di queste persone’.

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News : Contro Le Malattie Virali Nasce Il “Global Virus Network”

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Contro Le Malattie Virali Nasce Il Global Virus Network

Esperti virologi di fama internazionale provenienti da oltre dodici nazioni diverse si sono incontrati ed hanno ratificato un accordo per dar vita ad un Global Virus Network, GVN, ovvero una nuova organizzazione con autorità globale dotata di risorse proprie e finalizzata all’identificazione, alla ricerca ed al controllo di malattie virali potenzialmente pandemiche e pericolose per l’umanità intera. Il meeting inaugurale si è tenuto nei giorni 1-3 marzo presso l’Ambasciata d’Italia a Washington DC, dove ogni partecipante ha firmato una Dichiarazione di Partecipazione e Supporto al programma del GVN.

Il GVN rappresenta un obiettivo perseguito da tempo dal Dr. Robert C. Gallo, co-fondatore del GVN, Direttore dell’Institute of Human Virology at the University of Maryland School of Medicine di Baltimora, USA, e ricercatore di fama mondiale sia per la scoperta dei primi retrovirus umani patogeni, tra cui HTLV-1 (agente causale di una forma di leucemia dell’adulto) e co-scopritore del virus HIV (causa della sindrome da immunodeficienza acquisita, AIDS) che per lo sviluppo del primo test diagnostico per l’infezione da HIV.

“Dal momento in cui è comparso lo HIV/AIDS”, ha detto il Dr. Gallo, “ho fortemente creduto che una rete di coordinamento e supporto dei migliori virologi mondiali avrebbe servito meglio l’interesse dell’intera umanità per fronteggiare gli esistenti e nuovi pericoli derivanti da malattie virali. Il GVN è la risposta a questa “mission”. Durante i due giorni del meeting, i partecipanti hanno affermato e ratificato i seguenti obiettivi del GVN:

1. Creare una rete di esperti delle più importanti patologie virali umane per affiancare gli esistenti programmi di sorveglianza epidemiologica e gli enti pubblici preposti al fine di controllare eventuali epidemie virali mediante una rapida e coordinata prima risposta ed un approccio basato sulla ricerca scientifica;

2. Costruire rapporti di collaborazione all’interno della rete al fine di studiare patologie a nota o sospetta eziologia virale che richiedano competenze specialistiche multidisciplinari;

3. Arginare la relativa mancanza attuale e futura di virologi medici mediante l’istituzione o l’implementazione di programmi di training tutoriale;

4. Informare gli enti governativi, le organizzazioni preposte alla salute pubblica e la popolazione in generale relativamente al pericolo di patologie virali nonché promuovere la ricerca ed il training per arginare questi pericoli potenziali.

Composta da rappresentati provenienti da oltre una dozzina di paesi ed ancora in fase di acquisizione di nuove adesioni, il GVN agirà come un’organizzazione di pronta risposta ad infezioni virali potenzialmente pericolose per l’uomo che opererà come una centrale operativa per educare, informare e disseminare informazioni critiche a governi, organizzazioni per la salute, medici ed alla popolazione generale. Di pari importanza, il GVN s’impegnerà per creare le condizioni atte a superare la critica carenza di virologi medici esperti a livello globale.

I Paesi membri della rete di esperti sono Argentina, Australia, Canada, Cina, Germania, India, Irlanda, Israele, Italia, Russia – in collaborazione con Azerbaijan, Bielorussia, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania, Uzbekistan e Ucraina -, Spagna, Sud Africa, Svezia, Inghilterra e Stati Uniti.

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News: Oggi È La Giornata Mondiale Del Rene.

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Oggi È La Giornata Mondiale Del Rene.

Un lavoro silenzioso ma importante, quello svolto dai reni. Eppure quanto ne sappiamo di questi organi vitali e cosa facciamo per tutelarli e proteggerli dalle malattie? Un’occasione preziosa per informarsi ed effettuare un controllo gratuito la si avrà il prossimo 10 marzo, data in cui ricorre la Giornata mondiale del rene, iniziativa giunta ormai alla sua sesta edizione. Obiettivo della campagna, nelle oltre cento nazioni aderenti, sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle patologie renali, veicolando una corretta informazione su questi organi e sulla loro salute, spesso lacunosa, con conseguenze deleterie per i pazienti. I dati sulla conoscenza delle patologie a carico del rene sono a dir poco preoccupanti. Basti pensare che in Italia, benché il 10% delle popolazione adulta sia a rischio di malattia renale cronica, il 60% delle persone non sa perché i reni si ammalano. Nel mondo, stando alle stime più recenti, sarebbero circa due milioni e mezzo i pazienti in dialisi, solo l’Italia ne conta cinquantamila. La Fondazione Italiana del Rene e la Società Italiana di Nefrologia faranno tappa nelle scuole, nelle piazze e nei reparti di nefrologia, nell’ambito dell’iniziativa Nefrologie Aperte, effettuando test per la misurazione della pressione e l’esame delle urine, ma anche distribuendo materiale informativo. Per arginare il danno renale, è fondamentale tenere sotto controllo diabete e pressione arteriosa, scongiurando al contempo il rischio di insorgenza di malattie cardiache. Testimonial della campagna italiana per i reni quest’anno è il calciatore Gianni Rivera, che ha registrato uno spot video ed audio che verrà trasmesso sugli autobus, al cinema, in metropolitana, alla radio ed in tv. Per saperne di più sulla piazza o l’ospedale più vicino a voi per sottoporsi agli esami gratuiti, consultate il sito dedicato alla Giornata mondiale del rene al Link:

www.fondazioneitalianadelrene.org.

Potete inoltre scaricare il Booklet sugli eventi della Giornata Cliccando qui

News: Libia: Msf Ha Consegnato 22 Tonnellate Di Medicine E Altro Materiale

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Libia: Msf Ha Consegnato 22 Tonnellate Di Medicine E Altro Materiale

A Bengasi 1.800 feriti in 5 giorni, difficile accesso a ovest

Medici Senza Frontiere (Msf) da fine febbraio, cioè da quando le equipe dell’ong sono entrate in Libia attraverso la frontiera con l’Egitto, ha consegnato alla farmacia centrale di Bengasi ventidue tonnellate di materiale medico, che comprende farmaci, kit per le ustioni, materiale di sutura, fissatori esterni, fasciature. L’organizzazione fa sapere in un comunicato che medici di diverse località in Libia hanno richiesto il supporto di Msf, ma l’accesso alle zone più ad ovest resta ancora molto difficile. Msf sta inoltre considerando tutte le opzioni per trasportare altre medicine e materiali medici via terra e anche via mare. Nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Ajdabiya, nell’est della Libia, Msf è presente con un infermiere di sala operatoria che assiste i medici della struttura, come da loro richiesto dopo che i nuovi scontri a Ras La Nuf hanno provocato altri feriti. Contemporaneamente le equipe di Msf stanno portando materiali e stanno valutando la situazione in varie strutture mediche di Bengasi e in alcune località della Libia orientale. A Bengasi, le strutture mediche hanno dovuto far fronte a più di 1.800 feriti in solo cinque giorni di violenza a febbraio. Il 3 marzo, le equipe di Msf hanno visitato l’ospedale della città di Ajdabiya, a 160 chilometri da Bengasi, vicino a Brega, dove sono avvenuti gli scontri. Le equipe di Msf stanno tentano di entrare a Brega e in altre località della Libia al centro degli scontri. Dal 23 febbraio un’equipe di Msf è presente al confine fra Tunisia e Libia ed è pronta a inviare materiale medico non appena si aprirà la frontiera. Circa 94mila persone nei giorni scorsi sono fuggite dalla Libia attraverso il confine con la Tunisia. Dal 3 marzo è diminuito il flusso di persone che attraversano la frontiera, secondo Msf: da 8-14mila persone al giorno si è passati a una media di circa 2.500.
L’organizzazione ha avviato inoltre un programma di assistenza psicologica, dato che molte persone sono state testimoni o hanno subito varie forme di violenza quando si trovavano in Libia e hanno grande incertezza sul proprio futuro. A quanto viene riferito, i feriti non sono autorizzati a uscire dalla Libia, ci sono pochissimi casi di persone ferite che hanno potuto attraversare la frontiera con la Tunisia e le equipe mediche e le forniture di materiali sono bloccate sul lato tunisino. Msf sta pertanto cercando in ogni modo di trasportare, in Libia, i materiali e le medicine richieste dai medici locali.

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News: Cassazione: Dimissioni Ospedaliere Vincolate Alle Condizioni Del Paziente, Non Da Linee Guida

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Cassazione: Dimissioni Ospedaliere Vincolate Alle Condizioni Del Paziente, Non Da Linee Guida

La sentenza riguarda il caso di un paziente morto il giorno in cui fu dimesso. Il medico, condannato per omicidio colposo in primo grado per dimissioni “frettolose”, era stato assolto dalla Corte d’Appello. Ora, però, dovrà tornare davanti ai giudici. Lo ha stabilito la IV Sezione penale della Corte di Cassazione sottolineando che la dimissione doveva essere decisa in base alle condizioni del paziente e non nel mero rispetto delle linee guida.   03 MAR – “Nel praticare la professione medica, il medico deve, con scienza e coscienza, perseguire un unico fine: la cura del malato (…) senza farsi condizionare da esigenze di diversa natura, da disposizioni, considerazioni, valutazioni, direttive che non siano pertinenti rispetto ai compiti affidatigli dalla legge e alle conseguenti relative responsabilità”. Con questa motivazione la IV Sezione penale della Corte di Cassazione ha rinviato un medico di fronte al giudice, accogliendo il ricorso della Procura della Repubblica e dei familiari di un uomo deceduto il giorno stesso in cui fu dimesso dall’ospedale di Busto Arsizio (ecco il testo integrale della sentenza, anticipata dal Sole 24 Ore). La colpa del medico sarebbe quella di aver dimesso il paziente dopo 9 giorni da un intervento cardiaco, come previsto dalle linee guida, ma sottovalutando la gravità delle sue condizioni di salute, che poche ore dopo le dimissioni hanno portato all’arresto cardiaco. Secondo i periti, infatti, se l’uomo non fosse stato dimesso sarebbe sopravvissuto per le rapide cure che avrebbe ricevuto in reparto. Il medico era stato quindi accusato di omicidio colposo. Condannato in primo grado, aveva però successivamente ottenuto l’assoluzione da parte della Corte d’Appello di Milano. La Cassazione, però, ha deciso l’annullamento della sentenza e il rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello.

Secondo i giudici della Cassazione, infatti, “nulla si conosce dei contenuti di tali ‘linee guida’, né dell’autorità dalle quali provengono, né del loro livello di scientificità, né delle finalità che con esse si intende perseguire, né è dato di conoscere se le stesse rappresentino un’ulteriore garanzia per il paziente ovvero, come sembra di capire dalla lettura delle sentenze in atti, altro non siano che strumenti per garantire l’economicità della gestione della struttura ospedaliera”. “Se le linee guida richiamate dai giudici (…) e addotte dall’imputato a giustificazione della decisione di dimettere (…) dovessero rispondere solo a logiche mercantili – si legge nella sentenza della Cassazione -, il rispetto delle stesse a scapito del malato non potrebbe costituire per il medico una sorta di salvacondotto, capace di metterlo al riparo da qualsiasi responsabilità penale e civile, o anche solo morale”. Il medico infatti, affermano i giudici, “risponde anche a un preciso codice deontologico” e “non è tenuto al rispetto di quelle direttive, laddove esse siano in contrasto con le esigenze di cura del paziente, e non può andare esente da colpa ove se ne lasci condizionare, rinunciando al proprio compito e degradando la propria professionalità e la propria missione a livello ragioneristico”.

03 marzo 2011

da http://www.quotidianosanita.it/