Archivio tag: Haiti

Haiti: OMS: Dopo Il Terremoto, I Casi Di Colera Continuano ad Aumentare

News

Haiti: OMS: Dopo Il Terremoto, I Casi Di Colera Continuano ad Aumentare

Quello che una volta era un Paradiso Turistico, anche se molto povero, oggi, a distanza di un anno e mezzo dal terremoto, è ancora un Inferno. A confermarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) che, nell’ultimo studio sulla situazione epidemica del colera, ha rilevato che, dopo un primo calo di contagi, il numero dei malati ha ripreso a salire. Sarebbero circa 18 mila i nuovi casi, specialmente concentrati nella zona tutta intorno alla Capitale Port-au-Prince, rilevati in poco più di un mese, e così i buoni risultati ottenuti negli scorsi mesi sono stati nuovamente azzerati. I dati sono stati confermati dall’ONG Medici Senza Frontiere che ad aprile aveva rilevato un calo fino a 400 contagi a settimana (ottimi numeri visto che all’inizio dell’emergenza i casi a settimana erano migliaia), ma che a metà maggio ha dovuto registrare un nuovo incremento.

Quest’altalenanza però potrebbe essere positiva in quanto la curva degli ammalati non sale continuamente ma in alcune settimane scende, ed anche vertiginosamente, fino a volte a dimezzarsi.

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno nella vicenda, possiamo affermare che, nonostante le condizioni igieniche precarie, le organizzazioni umanitarie sono riuscite nell’impresa di salvare migliaia di vite in quanto il colera è una malattia che, seppur terribile, può essere sconfitta se trattata subito. E gli ultimi dati sui decessi parlano di un tasso di mortalità di appena lo 0,4% dei malati. Haiti resta però ancore una destinazione turistica off-limits con danni serissimi anche per l’economia povera del paese.

Fonti ed Approfondimenti:

WHO (OMS) : Haiti: Increased reports of cholera cases


Emergenza Haiti: Colera e Caschi blu. La Testimonianza

da: http://it.peacereporter.net

“È impressionante. Vedi la gente per strada che d’improvviso si ferma colta da dissenteria acutissima e poi cade a terra morta”. Il racconto di un inviato della Croce Rossa italiana a Port au Prince

Emerico Laccetti lavora per la Croce Rossa Italiana e da tempo si trova a Port au Prince, Haiti. Da lì, racconta a PeaceReporter il dramma del colera, che è andato ad aggiungersi alle tante tragedie che stanno devastando l’isola a un anno dal tragico terremoto che l’ha piegata.

“La situazione è grave. Il colera si sta diffondendo a macchia d’olio. È un problema grosso. Nato nella periferia nord della Repubblica haitiana si è diffuso in buona parte del paese, raggiungendo Port au Prince. È impressionante. Vedi la gente per strada che d’improvviso si ferma colta da dissenteria acutissima e poi cade a terra morta. La fortuna è che in questo periodo non piove, così l’acqua non si mette a spargere tutte queste schifezze contribuendo a diffondere ulteriormente il contagio.

La prossima settimana sapremo se il colera sarà ormai sotto controllo o in balia degli eventi. Le vittime salgono ogni giorno. A salvarsi per ora sono le zone interne e il sud. Qui la gente vive appesa a un rigagnolo d’acqua, portata da un fantomatico fiume, e con questa ci fanno tutto, la bevono, ci cucinano, ci lavano il bucato. E il colera si moltiplica. La maggioranza delle persone poi vive accampata in tende di fortuna fatte di lenzuola e poco più. Sono distese che si perdono a vista d’occhio. E questo certo non aiuta. Purtroppo dal terremoto di un anno fa la situazione è questa. Senza nessun rispetto per le minime norme igieniche. Non esistono nemmeno le fognature. Ce n’è una rudimentale qui a Port au Prince che però scarica tutto in mare, senza nessun tipo di filtro.

Le peggiori conseguenze si abbattono sui bambini, molti dei quali sono rimasti orfani dal terremoto, quindi senza controlli. E loro sono le principali vittime del colera perché toccano ovunque, mettono le mani in bocca, si stropicciano. Ed è la fine. Ed è anche poco facile che qui la gente si metta in mente la prevenzione. È una cultura che non appartiene loro. E del vaccino che dire? Innazitutto, che va somministrato su pazienti sani. Quindi, pensare di sedare l’emergenza con il vaccino è inutile. L’unica cosa è cercare di limitare i danni.

Nella nostra zona, cerchiamo di disinfettare chi entra. Prendiamo seri provvedimenti per evitare che qualcuno si trasformi in untore. E a proposito dell’untore, il fatto che qui a Haiti il colera non ci sia mai stato ha scatenato una caccia all’untore individuato fra gli stranieri presenti sul posto. In particolare è stato accusato un casco blu nepalese. Sono dicerie. Noi come croce rossa non sappiamo niente ufficialmente, non ci sono prove o dati che avallino questa ipotesi, ma la gente è convinta. E questo ha provocato una guerriglia che nottetempo si dipana in molte zone. Tutti contro i caschi blu. Ci sono stati anche tre morti, ma va tutto ridimensionato. Si deve tener conto che con il terremoto son venute giù anche le carceri, quindi molti delinquenti sono in giro e certo non contribuiscono a sedare gli animi. Anzi, sono in prima linea nel caos. E’ tutto molto complesso.


da: http://it.peacereporter.net

Ci sono sparatorie, roba seria. E certo la presenza dei soldati Onu non placa gli animi. In più si deve tener conto che il 28 e il 29 ci saranno le elezioni e questo incrementa la tensione.

Noi come Croce rossa siamo ben visti, ma corriamo ugualmente il rischio di poter essere assimilati nella loro mentalità agli untori.”

L’ultimo bilancio uficiale delle vittime del colera ad Haiti è di 3.333 morti. I casi registrati sono 148.787.

da: http://it.peacereporter.net e Internazionale

18/11/2010