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OMS: Oggi 28 Luglio 2011 È La Giornata Mondiale Contro L’Epatite

L’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità,  Lancia l’Allarme Epatite

Cinque tipi di virus responsabili di milioni di malattie e morti in tutto il mondo.

Più di 170 milioni di persone nel mondo  convivono con il virus dell’epatite C cronica e sono a rischio di cirrosi o cancro al fegato, mentre oltre 350mila ogni anno muoiono per malattie causate da questo virus, contro il quale non esiste un vaccino. Per affrontare questo problema e aumentare l’informazione, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/WHO) ha deciso di organizzare la Giornata Mondiale dell’Epatite che si celebra oggi 28 luglio. Secondo i dati dell’Oms, nel mondo si registrano 1,4 milioni di casi di epatite A l’anno e oltre 350 milioni di persone vivono con il virus dell’Epatite B, mentre si stima che oltre sei milioni di individui si infettino ogni anno con il virus B o C. Un’epidemia contro la quale servono maggiori misure di prevenzione e di screening, oltre all’ampliamento della copertura del vaccino contro l’Epatite B.

L’Italia, purtroppo, detiene il primato europeo per la prevalenza delle malattie epatiche da virus con una preoccupante incidenza sulla mortalità e numeri allarmanti: epatiti, cirrosi, tumori al fegato sono la causa di circa 20mila decessi all’anno e si stima che siano oltre un milione gli italiani affetti da epatite C e circa 500mila i malati di Epatite B cronica.

Per approfondimenti:

-Su Fegato.com potrete approfondire i vari aspetti dell’ Epatite e sarà attivato uno speciale servizio ‘Esperto risponde’ dedicato alle Epatiti: gli utenti potranno scrivere per avere una risposta ai loro dubbi.

- Qui il link al sito dell’ OMS che si rivolge alla campagna di allarme e sensibilizazione sul problema epatite

- Il Booklet della Campagna del WHO-OMS liberamente Scaricabile

Haiti: OMS: Dopo Il Terremoto, I Casi Di Colera Continuano ad Aumentare

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Haiti: OMS: Dopo Il Terremoto, I Casi Di Colera Continuano ad Aumentare

Quello che una volta era un Paradiso Turistico, anche se molto povero, oggi, a distanza di un anno e mezzo dal terremoto, è ancora un Inferno. A confermarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) che, nell’ultimo studio sulla situazione epidemica del colera, ha rilevato che, dopo un primo calo di contagi, il numero dei malati ha ripreso a salire. Sarebbero circa 18 mila i nuovi casi, specialmente concentrati nella zona tutta intorno alla Capitale Port-au-Prince, rilevati in poco più di un mese, e così i buoni risultati ottenuti negli scorsi mesi sono stati nuovamente azzerati. I dati sono stati confermati dall’ONG Medici Senza Frontiere che ad aprile aveva rilevato un calo fino a 400 contagi a settimana (ottimi numeri visto che all’inizio dell’emergenza i casi a settimana erano migliaia), ma che a metà maggio ha dovuto registrare un nuovo incremento.

Quest’altalenanza però potrebbe essere positiva in quanto la curva degli ammalati non sale continuamente ma in alcune settimane scende, ed anche vertiginosamente, fino a volte a dimezzarsi.

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno nella vicenda, possiamo affermare che, nonostante le condizioni igieniche precarie, le organizzazioni umanitarie sono riuscite nell’impresa di salvare migliaia di vite in quanto il colera è una malattia che, seppur terribile, può essere sconfitta se trattata subito. E gli ultimi dati sui decessi parlano di un tasso di mortalità di appena lo 0,4% dei malati. Haiti resta però ancore una destinazione turistica off-limits con danni serissimi anche per l’economia povera del paese.

Fonti ed Approfondimenti:

WHO (OMS) : Haiti: Increased reports of cholera cases