Archivio mensile:febbraio 2011

Articolo Scientifico: Commento all’articolo di Adrian Owen, Detecting Awareness in the Vegetative State di N. Latronico

Articolo Scientifico:

Commento all’articolo di Adrian Owen, Detecting Awareness in the Vegetative State (1)

del Prof. Nicola Latronico

L’articolo di Adrian Owen e colleghi, di recente pubblicato su Science (1) ha ricevuto notevole interesse da parte dei media per le sue possibili implicazioni etiche.

Coma e stato vegetativo sono argomenti di pubblico interesse, anche se esiste notevole confusione circa l’uso dei due termini spesso considerati sinonimi. Il coma ha una durata limitata, 6-8 settimane al massimo; è una vie en route verso altri destini: la ripresa della coscienza, la morte, lo stato vegetativo. L’apertura degli occhi, la ripresa cioè di uno stato di veglia, segna il passaggio dalla condizione di coma a quella di stato vegetativo. In quest’ultimo il paziente è totalmente incosciente di sé e dell’ambiente che lo circonda, ha appunto gli occhi aperti (non costantemente), mantiene una serie di funzioni automatiche (respira, deglutisce, digerisce, assimila), può avere movimenti che non sono mai tuttavia intenzionali, può emettere suoni, mai tuttavia parole di senso compiuto. Il problema se un paziente in uno stato vegetativo così definito –di veglia senza consapevolezza- possa realmente essere identificato con certezza si pone da molti anni… Continua qui

Approfondimenti:
(1) Detecting awareness in the vegetative state.
Owen AM, Coleman MR, Boly M, Davis MH, Laureys S, Pickard JD.
Science 2006;313:1402.
Lo trovi Cliccando qui

Timeoutintensiva N°4, Focus, Dicembre 2007

News: Stato Vegetativo E Di Minima Coscienza: Apre Il Primo Centro Pubblico Per L’Assistenza

News:

Stato Vegetativo E Di Minima Coscienza:

Apre Il Primo Centro Pubblico Per L’Assistenza

5 Febbraio 2011

Apre a Roma lunedì 7 febbraio la prima struttura italiana interamente pubblica dedicata all’assistenza e alla terapia di pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza. Un nuovo reparto che raggiunge i 40 posti letto ed offre ai ricoverati nuove e maggiori terapie ed indagini diagnostiche fondamentali, come la Tac, a disposizione 24 ore su 24, una risonanza magnetica nucleare con consulenza specialistica, possibilità di dialisi, etc. Continua qui

da http://www.medicinalive.com/

Recensioni: Books: Ventimila Leghe Sotto I Mari di J. Verne

Books:

Recensioni

20.000 leghe sotto i mari

di Jules Verne

2005 Biblioteca EINAUDI

3 aprile 2009

Ventimila leghe sotto i mari (nell’originale francese Vingt mille lieues sous les mers) è uno dei romanzi anticipatori della fantascienza più conosciuti di Jules Verne (1828-1905). L’edizione originale, pubblicata nel 1870 da Hetzel, conteneva alcune illustrazioni di Alphonse de Neuville e Edouard Riou. Ventimila leghe sotto i mari costituisce il secondo capitolo di una trilogia che inizia con I figli del capitano Grant e si conclude con L’Isola misteriosa… Continua… La Recensione, gli Approfondimenti, I disegni dell’epoca, le Copertine originali puoi trovarli Cliccando qui

Il Trailer

Di stanza nel 1860 con la sua base segreta nell’isola di Vulcania il Capitano Nemo, ex galeotto, costruisce un avvenieristico sottomarino con il quale ha dichiarato lotta alle potenze mondiali che ogni giorno mercificano le risorse, producono nuovi strumenti di morte e riducono gli uomini in schiavitù. Il suo occasionale compagno di viaggio lo scienziato professor Aronnax vorrebbe invece che egli condividesse con il suo prossimo, e quindi ponesse pacificamente al servizio del mondo, il suo inesauribile genio e l’immenso bagaglio di conoscenze scientifiche e tecnologiche da lui in tanti anni cumulate, e che inoltre gli hanno permesso di farsi custode di una nuova forma di energia senza precedenti;… ma Nemo invece imperterrito proseguirà fino alla fine nella sua guerra personale contro i potenti della Terra…

Timeoutintensiva, N°9, Books, Aprile 2009

News: Morto Giovanni Bollea. Scrisse
 “Le Madri Non Sbagliano Mai”

“Oggi si è perso il valore essenziale dell’amore verso gli altri, bisogna tornare a valorizzarlo”. Con queste parole e con il rincrescimento, anzi «la colpa, di non aver migliorato il pensiero degli adolescenti», tre anni fa, all’età di 95 anni, Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria infantile aveva accettato in Campidoglio a Roma uno dei tanti premi della sua prestigiosa carriera cominciata nel 1938. Nato a Cigliano Vercellese il 6 dicembre 1913, Bollea si era laureato in medicina nel 1938, specializzandosi poi in malattie mentali. Nel dopoguerra, dopo aver frequentato un corso di specializzazione a Losanna, è tornato in Italia e ha rivoluzionato la neuropsichiatria infantile italiana introducendo per la prima volta la psicoanalisi, la psicoterapia di gruppo e il lavoro d’equipe nella storica clinica universitaria di Roma della Sapienza, dove la porta di entrata reca il suo nome, e della quale era professore emerito. Bollea, oltre ad aver fondato e diretto l’Istituto di neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli, a Roma, è stato il primo presidente della Società italiana di neuropsichiatria infantile, nonchè promotore di innumerevoli iniziative a favore dell’infanzia.

Una sensibilità particolare lo caratterizzava, nell’approccio all‘infanzia, che chi lo ha conosciuto ricorda nella dolcezza del tono della sua voce, e che gli altri possono evincere dai numerosi libri che Bollea ha pubblicato. Uno fra tutti, “Le madri non sbagliano mai”,  un vademecum importante per chi si trova (la maggior parte di noi) a fare il genitore. Con pacatezza e semplicità in questo testo, il neuropsichiatra si rivolge a loro, madri e padri spiegando, a volte anche con ironia, quali sono le regole fondamentali del”mestiere” della genitorialità: l’amore, l’ascolto, il dialogo e soprattutto l’esempio quotidiano. Nel 2003 ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze dell’Educazione, presso l’Università di Urbino e nel 2004 il premio alla carriera al Congresso Mondiale di Psichiatria Infantile, solo per citare un paio dei riconoscimenti nazionali ed internazionali che lo hanno caratterizzato. E’ stato anche promotore di tante iniziative legate al mondo dell’infanzia: ha fatto parte del Comitato d’Onore del “Premio Unicef-dalla parte dei bambini”.

La camera ardente sarà allestita presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, a partire dalle ore 10,00 di Martedì 8 Febbraio.

dalla stampa quotidiana

Musica: Recensioni: Chopin Nocturnes nell’ esecuzione di Maurizio Pollini

Musica: Recensioni

CHOPIN nocturnes

Maurizio Pollini

Deutsche Grammophon CD

“The greatest of all living Chopin interpreters records the composer’s best-loved works for the first time!” Questo recita l’etichetta appiccicata sulla custodia del doppio cd dei Notturni eseguiti da Maurizio Pollini. Anche questa volta non è diverso, al punto che sembra di poter cogliere un unico filo conduttore che lega i Preludi gli Studi e le Polacche degli anni ‘70 a questi Notturni, attraverso le Sonate, le Ballate e gli Scherzi, incisi negli anni 80 e 90. Un filo conduttore costituito soprattutto da un approccio all’opera di Chopin le cui caratteristiche principali sono da ricercarsi in un vigore che spoglia queste composizioni di qualsiasi sdolcinatezza inutile. Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 2, Music, Aprile 2007