Archivio della categoria: ANTIBIOTICO-RESISTENZA

Oggi 13 Settembre è la Giornata Mondiale della Sepsi

Giornata Mondiale della Sepsi

Si stima che ogni anno circa 20 milioni di pazienti ne vengano colpiti.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

Cos’è la Sepsi.

Si stima che ogni anno in tutto il  mondo circa 20-30 milioni di pazienti ne vengano colpiti, con oltre 6 milioni di casi di sepsi neonatale e della prima infanzia e oltre 100.000 casi di sepsi materna, e che si verifichi un decesso per sepsi ogni pochi secondi.
Si calcola inoltre che i decessi per sepsi superino attualmente la somma di quelli causati dai tumori all‘intestino e al seno. Le cause sono diverse, ma comprendono l’invecchiamento della popolazione, il crescente utilizzo di interventi ad alto rischio in tutte le fasce di età e lo sviluppo di alcuni tipi di infezioni più virulente e resistenti ai farmaci. Nel mondo in via di sviluppo, la malnutrizione, la povertà, il mancato accesso ai vaccini e alle terapie in tempo utile contribuiscono a causare la morte.

Nonostante la sua notevole incidenza, la sepsi è praticamente sconosciuta al pubblico. La sepsi si genera quando la risposta del corpo ad un’infezione lesiona i tessuti e gli organi. Può comportare shock, insufficienza di più organi e morte, specialmente se non riconosciuta precocemente e trattata prontamente. La sepsi resta la causa primaria di morte da infezione, nonostante i progressi della medicina moderna tra cui vaccini, antibiotici e terapie di emergenza, con tassi di mortalità fra il 30 e il 60%.

La giornata, a livello internazionale, è promossa dalla Sepsis Global Alliance fondazione con sede in Inghilterra e viene patrocinata da molte società scientifiche internazionali interessate al problema della sepsi . Viene proposto il motto ”stop sepsis save lives”. Il Coordinatore a livello mondiale è il Prof. Konrad Reinhart Anestesista dell’Università di Jena.

A Firenze sono previste due giornate di studio il 12 e il 13 (quella del 13 diretta anche alla cittadinanza) organizzate dal Centro per la gestione del Rischio clinico della Regione Toscana  e dalla Scuola di Specializzazione in Anestesia e Terapia Intensiva dell’Univeristà di Firenze – Azienda Careggi. L’evento è promosso anche dall’Agenzia Regionale Sanità e dalla Fondazione per la Sicurezza in Sanità

Per saperne di Più:

Quotidianosanita.it

World Sepsis Alliance

Global Sepsis Alliance

Globalizzazione E Malattie Infettive: Tra Passato E Futuro

Articolo Scientifico

Globalizzazione E Malattie Infettive: Tra Passato E Futuro

di Gaetano Scotto

Clinica Malattie Infettive, Azienda Ospedaliero-Universitaria, OORR, Foggia, Italy

“Globalizzazione e Malattie Infettive: termini che, ad un primo esame, sembrano essere storica-mente antitetici ma che, ad una lettura più attenta, presentano molti punti in comune e, nella loro evoluzione, una reciproca influenza, come cercheremo di dimostrare in questo articolo.”

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Timeoutintensiva, N°19, Focus, Dicembre 2011

Allarme Dell’OMS: Troppe Resistenze Agli Antibiotici ! Aumenta La Pericolosità di Morte Nel Contrarre Infezioni. Video

Antibiotico Resistenza

Allarme Dell’OMS: Troppe Resistenze Agli Antibiotici ! Aumenta La Pericolosità di Morte Nel Contrarre Infezioni. VIDEO.

Sono oltre 25 mila le persone che muoiono ogni anno nell’Unione Europea per infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, la maggior parte delle quali contratte in ospedale. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in occasione del World Health Day, celebrato il 18 Novembre nella sede della Fao.

Con lo slogan “Nessuna azione oggi, nessuna cura domani. Difendi la tua difesa”, l’OMS Europa ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul rischio che gli antibiotici salvavita perdano il loro potere curativo, e che punta a ridurre ignoranza e irresponsabilità. “Siamo ad un punto critico in cui la resistenza agli antibiotici sta raggiungendo livelli senza precedenti e nuovi antibiotici non saranno prodotti in tempo – rileva Zsuzsanna Jakab, direttore regionale OMS Europa.”

In un editoriale del 17 Novembre l’ OMS basato anche sui dati di un articolo uscito sulla rivista PlosMedicine, definendo lo studio serio e preoccupante.

Lo studio riporta infatti, che le due più comuni antibiotico-resistenze alle infezioni del sangue – Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) ed Escherichia coli resistente – hanno causato 8215 morti in eccesso (5503 e 2712, rispettivamente) in 31 paesi europei nel 2007. Essi hanno inoltre rappresentato oltre 260 000 infezioni del sangue, e più di 370 000 giorni extra in ospedale, al costo di 62 milioni di € . Inoltre la Tubercolosi multi-resistente (MDR-TB) si sta diffondendo a un ritmo allarmante nella regione. Allo stato attuale, il tasso di successo del trattamento per le persone con MDR-TB è solo del 57,4%, con molti pazienti che vanno incontro ad una cessazione del trattamento e / o a morte.

A questo c’è da aggiungere che Mancano nuovi antibiotici perché la ricerca sugli antibiotici è in crisi: la mancanza di nuovi farmaci e la comparsa di infezioni resistenti avvicina quindi la possibilità che si diffondano infezioni incurabili. Infatti gli sforzi compiuti sinora per trovare altri farmaci non sono andati a buon fine. Si pensava che gli studi genetici avrebbero permesso di trovare nuove medicine, ma così non è stato. Inoltre, le fusioni tra le case farmaceutiche hanno ridotto la diversità delle linee di ricerca, mentre molte aziende si sono ritirate dal settore. Infine, la crisi economica ha colpito anche i fondi alla ricerca accademica.

Così l’OMS Europa ha lanciato il piano d’azione europeo sulla resistenza agli antibiotici 2011-2015 – che comprende una serie di importanti azioni strategiche per la mitigazione, la prevenzione ed il controllo.

Queste includono:

-promuovere il coordinamento nazionale per attuare i piani strategici di azione e di sviluppo delle funzioni di regolamentazione e di orientamento;

-promuovere l’uso prudente degli antibiotici in tutti i settori pertinenti;

-rafforzare i sistemi di sorveglianza per monitorare l’uso di antibiotici e la presenza di batteri resistenti nel campo della salute umana ed animale, tra cui la catena alimentare.

-creare la consapevolezza di un uso prudente degli antibiotici e della scarsità di nuovi farmaci antibiotici che entrano nel mercato.

Nella Regione Europea medici e scienziati, rileva l’OMS, temono che un uso imprudente degli antibiotici, con conseguente insorgenza e diffusione di malattie dovute a batteri antibiotico-resistenti, ci riconduca ad un’era ‘pre-antibiotica’, in cui anche le infezioni comuni possono mettere in pericolo la vita umana perché non rispondono alle terapie.

Fonti:

OMS Europa:

Antibiotic resistance: what is not measured, is not done. Surveillance to be strengthened throughout Europe . Copenhagen, 17 November 2011

PlosMedicine

Mortality and Hospital Stay Associated with Resistant Staphylococcus aureus and Escherichia coli Bacteremia: Estimating the Burden of Antibiotic Resistance in Europe

Marlieke E. A. de Kraker, Peter G. Davey, Hajo Grundmann, on behalf of the BURDEN study group. ”PLoS Medicine”, 2011, 8 (10) e10011048


Come Ridurre La Trasmissione Dello Stafilococco Aureo Meticillino Resistente (Mrsa) ?

Editoriale

Come Ridurre La Trasmissione Dello Stafilococco Aureo Meticillino Resistente (Mrsa) negli Ospedali per acuti e nelle Terapie Intensive?

Sono Usciti recentemente sulla rivista New England Journal of Medicine due interessanti articoli scientifici sul come ridurre la trasmissione dello stafilococco aureo meticillino resistente (mrsa) negli Ospedali per Acuti e nelle Unità di Terapia Intensiva, ma con risultati contrastanti:

- Nel primo, svolto in tutti gli Ospedali dei Veterans Affaires per acuti negli USA, sono state implementate delle misure per cercare di ridurre la trasmissione dello stafilococco aureo meticillino resistente (MRSA). Queste misure comprendevano la determinazione del germe a livello nasale di tutti i pazienti, precauzioni igieniche durante la visita e la manipolazione di pazienti carriers, il lavaggio sistematico delle mani dopo ogni visita medica e un programma di insegnamento rivolto a tutto il personale che veniva in contatto con pazienti portatori di MRSA. Durante i due anni precedenti il programma di controllo dell’infezione da MRSA, non si erano registrate differenze nella frequezna mensile di infezioni da MRSA nei vari centri VA. Dopo l’implementazione del programma, e per un periodo di quasi tre anni, la frequenza mensile di infezioni da MRSA diminuì significativamente sia per le unità di terapia intensiva che per i reparti di cure non intensive.

- Nel secondo lavoro è stata valutata l’efficacia di un programma simile, in 18 unità di Terapia intensiva per un periodo di sei mesi. In questo studio non si è evidenziata alcuna differenza tra prima e dopo l’implementazione del programma, sia per le infezioni da MRSA che per quelle da enterococco vancomicino resistente.

I risultati positivi nel primo e negativi ottenuti nel secondo studio recensito, possono dipendere dal fatto che, in questo ultimo caso, il programma di controllo dell’infezione era limitato solo ai reparti di cure intensive e non riguardava altri reparti ospedalieri, come nel primo lavoro, oltre al follow up che è stato di soli sei mesi,  forse troppo pochi per permettere alle misure prevenitive di esplicare pienamente la loro efficacia. E’ noto infatti che ci vuole tempo affinchè diventino un’ abitudine consolidata le modificazioni dei comportamenti del personale sanitario.

Credo che per una valutazioni più approfondita si richiederanno studi multicentrici che coinvolgano medici, farmacisti, infermieri, microbiologi, ricercatori… La creazione di solide prove per guidare l’uso di antimicrobici in unità di terapia intensiva può essere un esempio importante per il sistema sanitario di apprendimento sull’azione di cura, come emerge anchhe dalla discussione che su NEJM nè è scaturita.

Savas

Vi riportiamo i link ai due Lavori:

1 – Original Article

Veterans Affairs Initiative to Prevent Methicillin-Resistant Staphylococcus aureus Infections

Rajiv Jain, M.D., Stephen M. Kralovic, M.D., M.P.H., Martin E. Evans, M.D., Meredith Ambrose, M.H.A., Loretta A. Simbartl, M.S., D. Scott Obrosky, M.S., Marta L. Render, M.D., Ron W. Freyberg, M.S., John A. Jernigan, M.D., Robert R. Muder, M.D., LaToya J. Miller, M.P.H., and Gary A. Roselle, M.D.

N Engl J Med 2011; 364:1419-1430 April 14, 2011

2 – Original Article

Intervention to Reduce Transmission of Resistant Bacteria in Intensive Care

W. Charles Huskins, M.D., Charmaine M. Huckabee, M.S., Naomi P. O’Grady, M.D., Patrick Murray, Ph.D., Heather Kopetskie, M.S., Louise Zimmer, M.A., M.P.H., Mary Ellen Walker, M.S.N., Ronda L. Sinkowitz-Cochran, M.P.H., John A. Jernigan, M.D., Matthew Samore, M.D., Dennis Wallace, Ph.D., and Donald A. Goldmann, M.D. for the STAR*ICU Trial Investigators

N Engl J Med 2011; 364:1407-1418 April 14, 2011

Analisi Delle Linee Guida Esistenti Per Il Trattamento Delle Infezioni Della Cute E Dei Tessuti Molli

Articolo Scientifico

Linee Guida

Analisi Delle Linee Guida Esistenti Per Il Trattamento Delle Infezioni Della Cute E Dei Tessuti Molli

Analysis of current guidelines for the treatment of skin and soft tissue infections

Silvano Esposito, Sebastiano Leone, Silvana Noviello, Filomena Ianniello

Dipartimento di Malattie Infettive, Seconda Università di Napoli, Italy

Le Infezioni in Medicina, Suppl. 4, 58-63, 2009

Le infezioni della cute e dei tessuti molli (SSTIs, skin and soft tissues infections) costituiscono un insieme di patologie di frequente osservazione medica, che possono palesarsi con caratteristiche diverse per quanto attiene alla sede, alla localizzazione, alle caratteristiche cliniche e all’agente eziologico responsabile. La gravità del processo infettivo varia in relazione alla profondità dei piani interessati [1]. Nella maggior parte dei casi, la gravità delle SSTIs è di modesta entità, e il rischio di mortalità ad esse correlate è minimo; solo una piccola quota di infezioni è invece gravata da un rischio di mortalità elevata, in funzione della maggiore complessità clinica. La gestione delle SSTIs dovrà dunque ispirarsi a criteri diversi, secondo le diverse circostanze cliniche, indirizzandosi verso un trattamento semplice ed economico nel caso di infezioni lievi e riservando trattamenti aggressivi e istituiti con la massima tempestività alle infezioni gravi. Lo scopo di questa rassegna è quello di analizzare le linee guida (LG) esistenti sull’argomento per agevolare l’iter decisionale del medico nei confronti del singolo paziente…

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Timeoutintensiva.it, N°16, Technè, Aprile 2011