Archivio della categoria: Racconti a margine

Orme di Passi sulla Sabbia

Racconti a Margine

Orme di Passi sulla Sabbia

di S. Vasta

36_impronte“Stacco’ il piede dalla sabbia al fondo ed il passo successivo non senti che acqua sotto di se e intorno e comincio’ goffamente a nuotare, fasciata in quel vestito bianco lungo che l’avvolgeva e le impacciava i movimenti. Tento’ di immergersi per arrivare al fondo, senza prendere aria e perdere i sensi nella risalita, ma non ci riuscì e allora continuo’ a nuotare, in quel delirio di eccitazione e paura, di cui aveva piena la testa e bevve tossì e bevve ancora e tossì forte, perché acqua le era andata di traverso in gola; così comincio’ a girarle la testa, a vedere tutto confuso, come appannato e bevve ancora, ma quando cerco’ di respirare non ci riuscì e il terrore la prese, tento di girarsi per tornare indietro e sulla spiaggia in fondo vide come un’ombra, qualcuno o qualcosa che camminava o forse nuotava verso di lei: allora alzo’ una mano come richiamo d’aiuto e tento’ di tornare a riva, ma la bocca le si riempi di mare e non riuscì neanche in questo. Il cuore andava a  mille, il vestito la tirava giù, beveva e sputava ma ora beveva e soffocava e vide buio il nulla e svenne, andando lentamente al fondo.”… Continua…

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Timeoutintensiva, N°28, Racconti a Margine, Dicembre 2014

Racconti a Margine: “Stesse Stelle” di Giramondo

Racconti a Margine

“Stesse Stelle”

di Giramondo

34_altre-stelle-199x300“A notte inoltrata mi suona il telefono: è il pronto soccorso dell’ospedale dove lavoro.
 Mi riferiscono che è arrivato un ragazzino di 10 anni con un trauma cranico per un incidente stradale di 2 ore prima.
 Qui fa sempre molto caldo; il mezzo di locomozione più comune e più economico è il ciclomotore; sopra un sedile di motorino viaggiano sempre dalle 3 alle 6 persone, bambini e neonati compresi.
 Caschi, sconosciuti; velocità, almeno 70 km orari…”

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Il Racconto è Tratto da Nottidiguardia.it

Timeoutintensiva.it, N°27, Racconti a Margine, Giugno 2014.

Racconti a Margine: Father and Daughter, Un Racconto per Immagini

Racconti a Margine

“Father and Daughter” (Padre e Figlia)

Father and daughterPiù che un Corto Animato è uno splendido racconto per immagini e per questo ve lo proponiamo.
“Padre e figlia” è un cortometraggio animato realizzato nel 2000 da Michaël Dudok De Wit. Ha vinto il premio Oscar 2000 per il film corto di animazione olandese One Film. Ha anche ricevuto più di 20 premi e 1 nomination ed è considerato il maggior successo nella serie di opere di Michaël.

 

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Timeoutintensiva, N° 27, Racconti a Margine, Giugno 2014

“L’Uomo Nero” di Sergej Aleksandrovič Esenin. Video.

Racconti a Margine

“L’uomo nero” di Sergej Aleksandrovič Esenin. Video.

Video: Estratto da “Bene! Quattro modi diversi di morire in versi” – poesie di Blok, Pasternak, Esenin e Majakovskij – 1977, di Carmelo Bene.

“…La mia testa non è più capace
di ciondolarsi sul collo.
Un uomo nero,
nero, nero,
un uomo nero
si siede sul mio letto,
un uomo nero
non mi lascia dormire per tutta la notte.
L’uomo nero
scorre il dito su un libro turpe
e, con canto nasale sopra di me,
come un monaco su un morto,
mi legge la vita
di un certo mascalzone e furfante,
cacciando nell’anima angoscia e paura.
L’uomo nero
nero, nero…”

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Timeoutintensiva.it, N°25, Racconti a Margine, Settembre 2013

Contro la Guerra: “La Guerra delle Campane” di Gianni Rodari

Le Idee

Un Racconto

Contro la Guerra: “La Guerra delle Campane”

di Gianni Rodari

C’era una volta una guerra, una grande e terribile guerra, che faceva morire molti soldati da una parte e dall’altra. Noi stavamo di qua e i nostri nemici stavano di là, e ci sparavano addosso giorno e notte, ma la guerra era tanto lunga che a un certo punto ci venne a mancare il bronzo per i cannoni, non avevamo più ferro per le baionette, eccetera.
Il nostro comandante, lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone, ordinò di tirar giù tutte le campane dai campanili e di fonderle tutte insieme per fabbricare un grossissimo cannone: uno solo, ma grosso abbastanza da vincere tutta la guerra con un sol colpo.
A sollevare quel cannone ci vollero centomila gru; per trasportarlo al fronte ci vollero novantasette treni. Lo Stragenerale si fregava le mani per la contentezza e diceva: – Quando il mio cannone sparerà i nemici scapperanno fin sulla luna.
Ecco il gran momento. Il cannonissimo era puntato sui nemici. Noi ci eravamo riempiti le orecchie di ovatta, perché il frastuono poteva romperci i timpani e la tromba di Eustachio.
Lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone ordinò: – Fuoco!
Un artigliere premette un pulsante. E d’improvviso, da un capo all’altro del fronte, si udì un gigantesco scampanio: Din! Don ! Dan!
Noi ci levammo l’ovatta dalle orecchie per sentir meglio. – Din! Don! Dan! – tuonava il cannonissimo. E centomila echi ripetevano per monti e per valli: – Din! Don! Dan! – Fuoco! – gridò lo Stragenerale per la seconda volta: Fuoco, perbacco!
L’artigliere premette nuovamente il pulsante e di nuovo un festoso concerto di campane si diffuse di trincea in trincea. Pareva che suonasse insieme tutte le campane della nostra patria. Lo Stragenerale si strappava i capelli per la rabbia e continuò a strapparseli fin che gliene rimase uno solo.

Poi ci fu un momento di silenzio. Ed ecco che dall’altra parte del fronte, come per un segnale, rispose un allegro, assordante: – Din! Don! Dan!

Perché dovete sapere che anche il comandante dei nemici, il Mortesciallo Von Bombonen Sparonen Pestafrakasson, aveva avuto l’idea di fabbricare un cannonissimo con le campane del suo paese.
- Din! Dan! – tuonava adesso il nostro cannone. – Don ! – rispondeva quello dei nemici. E i soldati dei due eserciti balzavano dalle trincee, si correvano incontro, ballavano e gridavano: – Le campane, le campane! È festa! È scoppiata la pace!

Lo Stragenerale e il Mortesciallo salirono sulle loro automobili e corsero lontano, e consumarono tutta la benzina, ma il suono delle campane li inseguiva ancora.”

#GuerraSiria