Archivio della categoria: Anestesia Generale

Antibioticoprofilassi Perioperatoria nell’Adulto: Linea Guida SNLG

Articolo Scientifico

Linee Guida

Antibioticoprofilassi Perioperatoria nell’Adulto: Linea Guida SNLG

Sistema Nazionale per le Linee Guida

Data di pubblicazione: settembre 2008

Data di aggiornamento: settembre 2011

A distanza di 5 anni dalla pubblicazione della linea guida «Antibioticoprofilassi perioperatoria nell’adulto», a cura dell’allora Programma Nazionale per le Linee Guida (PNLG), è stata redatta la seconda edizione aggiornata dotata di raccomandazioni di forza graduate che mira a proporre agli operatori sanitari criteri basati su un sistema evidence based integrato dall’esperienza clinica, per definire quando e come sia appropriato procedere alla somministrazione dell’antibioticoprofilassi nella chirurgia nell’adulto. L’elaborazione della linea guida rientra nelle attività programmate dal Sistema Nazionale per le Linee Guida (SNLG), nato da una convenzione stipulata tra il dipartimento della Programmazione sanitaria, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità. Lo scopo di questa convenzione è quello di produrre documenti di elevata qualità, che consentano l’erogazione di corrette prestazioni del Sistema Sanitario Nazionale. La necessità di procedere all’aggiornamento di questa linea guida è nata dall’esigenza di valutare studi di recente pubblicazione sull’antibioticoprofilassi perioperatoria per verificare se le prove di efficacia riscontrate potessero modificare le raccomandazioni formulate nella prima edizione.

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Timeoutintensiva.it, N° 16, Technè, Aprile 2011

News:Torino: E’ Nata Giulia, La Bimba Operata Al Cuore A 20 Settimane di Gestazione.

News

Torino: E’ Nata Giulia, La Bimba Operata Al Cuore A 20 Settimane Nel Ventre Materno.

Giulia, nata il 3 Agosto, che sta bene e pesa 2 chili e 710 grammi. Era stata operata lo scorso Maggio al cuore quando ancora era nella pancia della mamma. Fu il primo intervento del genere in Italia, effettuato all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Giulia, infatti, a sole 20 settimane, grazie al coraggio dei genitori Stefania e Pasquale e alla professionalità delle equipes di ginecologia emodinamica interventistica radiologia e anestesia e rianimazione del Regina Margherita di Torino, è stata operata al cuore quando era ancora nella pancia della mamma. Durante la gestazione, alla piccola era stata diagnosticata una cardiopatia complessa, caratterizzata da un vetricolo destro troppo piccolo, con importanti ricadute sulla vita futura della paziente. Il 13 maggio scorso, perciò, si tentò quello che in Italia non era mai stato fatto prima: un cateterismo emodinamico interventistico fetale attraverso la pancia della mamma, che è riuscito a dilatare la valvola polmonare e ha permesso la prosecuzione della gravidanza senza ulteriori complicazioni, con il vetricolo destro che ha continuato a crescere normalmente. L’operazione è stata condotta in maniera congiunta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti, responsabile del servizio di Cardiologia, e dal dottor Pietro Gaglioti, sotto controllo ecografico. Giulia è quindi nata il 3 agosto, e due giorni dopo la dottoressa Agnoletti ha eseguito un nuovo intervento sul cuore della neonata, ridilatando la valvola polmonare e tenendo aperto il Dotto di Botallo con uno “stent”. Ciò è servito a permettere a Giulia di crescere senza si spera l’ausilio di alcun farmaco. L’ospedale Regina Margherita sottolinea che “il miracolo” è stato possibile anche grazie al “fondamentale supporto delle equipe di anestesisti Evelina Gollo dell’ospedale Sant’Anna e Ingrid Distefano del Regina Margherita, degli infermieri e dei tecnici di Radiologia”.

Dalla Stampa Quotidiana

La storia del manichino Annie

La Storia del Manichino Annie

Il suo volto, uguale in tutto il mondo, è quello di una donna parigina del 1800

Tutti quelli che hanno fatto un corso di pronto soccorso, o rianimazione (Bls, Blsd, Acls etc) simulato su manichino, conoscono il suo volto: i manichini su cui esercitarsi hanno tutti la stessa faccia. Si tratta di una donna, il cui nome nessuno conosce, annegata a Parigi, nella Senna, alla fine del diciannovesimo secolo. Dopo il ritrovamento del suo cadavere, nessuno era in grado di identificarla, così le autorità hanno fatto un calco della faccia, per conservarne la memoria e permettere un riconoscimento postumo. Nessuno si presentò, ma la sua storia intanto era diventata una sorta di esercizio per artisti e scrittori della capitale francese, che avevano provato a ricostruire con l’immaginazione le circostanze della sua morte. E’ stato ipotizzato di tutto, anche  se molte storie giravano intorno allo stesso tema: un amore finito male, un suicido.

Nel 1958, la Laerdal Company ha scelto proprio il suo volto per i manichini usati durante gli esercizi di rianimazione. Il proprietario della società infatti riteneva che le prove sarebbero state più efficaci se svolte su un volto e un corpo credibili e a dimensioni naturali. In questo modo, la donna ha avuto di nuovo un nome, anche se probabilmente non quello che aveva in vita. Per tutti e per sempre è diventata Resusci Annie.

Dalla Newsletter del Sabato – 18 Giugno 2011 – del Gruppo Facebook Associazione i.Change ONLUS

Protocollo Operativo Per L’ Esecuzione Dell’ Esame Di Risonanza Magnetica In Eta’ Neonatale E Pediatrica

Articolo Scientifico

Protocollo Operativo Per L’ Esecuzione Dell’ Esame Di Risonanza Magnetica In Eta’ Neonatale E Pediatrica

Dr.ssa G. Lazzaro

U.O. II Anestesia e Rianimazione

AORNAS Civico Palermo

Gennaio 2011

OBIETTIVI  DEL  PROTOCOLLO

Il presente protocollo è stato redatto congiuntamente dall’U.O. di Radiologia e dall’ U.O. della II Anestesia e Rianimazione con lo scopo di:

  • Garantire che l’esecuzione dell’ esame di Risonanza Magnetica (RM) nei pazienti di età neonatale e pediatrica venga eseguito in condizioni che assicurino sia l’ottimizzazione della qualità delle immagini sia la sicurezza clinica e il comfort del piccolo paziente  e dei genitori che lo accompagnano i quali dovranno sottoscrivere il loro consenso “informato” all’ espletamento della procedura.
  • Ottimizzare e armonizzare i comportamenti assistenziali tra le figure professionali coinvolte ( Medici, Infermieri, Personale Ausiliario) riducendo i tempi di attesa, facilitando il percorso intraospedaliero dei pazienti, contenendo i costi e minimizzando il rischio clinico nella consapevolezza che il lavoro di gruppo sviluppa una forza esponenziale rispetto allo sforzo del singolo.
  • Garantire che la tecnica anestesiologica scelta per una procedura che si svolge al di fuori della sala operatoria, condivisa , implementata dal 2003 ad oggi e opportunamente revisionata sulla base del numero di procedure annualmente eseguite e registrate in apposito database (utile anche alla trasmissione dei flussi informativi aziendali) unitamente alle eventuali complicanze segnalate,  venga uniformemente applicata dai Medici Anestesisti che eseguono la procedura, in modo da minimizzare l’esposizione del piccolo paziente al rischio clinico.

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Timeotintensiva.it, N° 16, Focus,  Aprile 2011

Obesità, Raddoppia Rischio Complicazioni Respiratorie Sotto Anestesia Generale

Obesità, Raddoppia Rischio Complicazioni Respiratorie Sotto Anestesia Generale

I pazienti obesi hanno il doppio delle probabilità di sviluppare complicazioni alle vie respiratorie sotto anestesia  generale rispetto ai soggetti non obesi. A dirlo è un recente studio britannico che dimostra, oltre al rischio più alto che insorgano problemi respiratori, come un semplice strumento in unità di terapia intensiva, il capnografo, potrebbe ridurre la mortalità e i danni cerebrali diretta conseguenza delle complicazioni respiratorie in anestesia generale.
Lo studio, pubblicato in due parti sulla versione online del British Journal of Anaesthesia, è il risultato di un anno di lavoro di un’équipe di ricerca del Royal College of Anaesthetists (RCoA) e della Difficult Airway Society e sarà presentato proprio oggi al meeting della RCoA.
Oltre al rischio due volte maggiore per i pazienti obesi di sviluppare seri problemi delle vie respiratorie durante l’anestesia, lo studio ha anche scoperto che i pazienti con obesità grave sono quattro volte più esposti a questa eventualità. Inoltre, i pazienti obesi avevano più probabilità di morire se sopraggiungevano complicazioni delle vie aeree in terapia intensiva. Alcuni pazienti obesi sono morti per complicazioni dovute all’anestesia generale, per interventi chirurgici che avrebbero potuto essere eseguiti in anestesia locale (in cui solo una parte del corpo del paziente viene anestetizzata).