Archivio mensile:gennaio 2013

Premio Ucare Per La Narrazione 2012: Il Responsabile Editoriale di Timeoutintensiva nella Terna dei Vincitori. Video.

Racconti a Margine

Premio Ucare Per La Narrazione 2012: Il Responsabile Editoriale di Timeoutintensiva nella Terna dei Vincitori. Video.

di Redazione

Ad aggiudicarsi il primo premio, è stato il racconto “Tsunami” della giovane geriatra Serena Sarra. 
Il secondo premio è stato conquistato da “Lettoundici”, della specializzanda romana Chiara Fiorentino. 
Il terzo premio è andato a “L’ECG delle vocali”, scritto dal palermitano Salvatore Vasta, specialista in Anestesia e Rianimazione, e Direttore Editoriale della Rivista online Timeoutintensiva.

Nella stupenda cornice delle sale di Palazzo Visconti a Milano, esempio tra i più ricchi ed elaborati del rococò Milanese, Mercoledì 28 Novembre 2012, si è svolta la Premiazione dei Tre Racconti vincitori del Premio Nazionale Ucare per la Narrazione 2012 indetto dalla Fondazione Giancarlo Quarta Onlus, dedicato a medici scrittori che hanno affrontato il tema della “Cura” attraverso la narrazione.
A condurre la serata di premiazione, oltre a Lucia Giudetti Quarta e Alan Pampallona, rispettivamente Presidente e Managing director di FGQ Onlus, il famoso giornalista e scrittore Corrado Augias, Presidente della Giuria, composta inoltre da: Rodolfo Colarizi, Scrittore, Giornalista Medico Scientifico, Stefano Dalla Valle, Medico, Letterato, Pino Farinotti, Scrittore, Critico Cinematografico, Nerina Fiumanò, Scrittrice, Sceneggiatrice, Vladimiro Polchi, Giornalista, Scrittore, Autore Televisivo e Teatrale, Franca Porciani, Giornalista Medico Scientifico, Scrittrice, Marco Venturino, Medico, Scrittore
Un momento toccante è stata la lettura di brani dei tre racconti da parte dell’attrice Marina Senesi che ha saputo interpretare, attraverso una lettura degli stessi partecipata e a tratti commovente, lo spirito che ognuno di essi evocava.
Nel Video che potete visionare qui sul Blog, Marina Senesi Legge Il Racconto del Dr. Salvatore Vasta, “l’ ECG delle Vocali”.

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Timeoutintensiva.it, N°23, Racconti a Margine, Dicembre 2012


Dalla “Criticità” Al “Processo”. Il Ruolo Delle Emozioni Nel Percorso Di Donazione D’Organi.

Trapianti

Donazione D’Organi

Dalla “Criticità” Al “Processo”. Il Ruolo Delle Emozioni Nel Percorso Di Donazione.

Gaetano Trabucco1, Maddalena Marcanti1, Francesco Procaccio 2 (1. S.S.O. Servizio di Psicologia Clinica O.C.M. – D.I.O.G.O., Azienda Ospedaliera di Verona. 2. U.O. Anestesia e Reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica, O.C.M. – Azienda Ospedaliera di Verona)

Pubblicato su: Trapianti 2009; XIII: 135-143. Per Gentile Concessione.

Abstract

Nel processo di donazione l’attenzione è focalizzata sul momento della comunicazione di morte e sulla successiva proposta di donazione; in questo approccio, le emozioni spesso sono considerate un ostacolo, in quanto possono complicare l’intera procedura. Per tale ragione, usualmente, si tende a distinguere chi comunica la morte da chi fa la proposta di donazione, enfatizzando le abilità comunicative di quest’ultimo. Nel processo di donazione, tuttavia, se le emozioni dei familiari e quelle degli operatori vengono correttamente gestite all’interno di una buona relazione terapeutica, che inizi già al momento del ricovero, esse divengono una risorsa importante che facilita l’intero processo. Uno studio su 118 familiari di pazienti deceduti in Terapia Intensiva Neurochirurgica, presso l’Ospedale Generale di Verona, condotto in collaborazione col Servizio di Psicologia Clinica, ha mostrato che informazioni sistematiche, una relazione d’aiuto efficace, una presa in carico precoce già al momento del ricovero e una buona comunicazione con tutti i familiari, compresi quelli dei potenziali donatori, producono una serie di vantaggi. Questo approccio, infatti, migliora la consapevolezza e la comprensione degli obiettivi delle cure, facilita la proposta di donazione e la decisione di donare; inoltre consente a tutti gli operatori sanitari, compresi quelli non “esperti in comunicazione”, di contribuire alla gestione del processo utilizzando le risorse di cui ciascuno dispone. Tutto ciò rende meno importante la distinzione tra chi comunica il decesso e chi fa la proposta di donazione.

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Timeoutintensiva.it, N°23, Focus, Dicembre 2012

Palermo: Omaggio a Vincenzo Consolo. Ritratto di una lezione civile.

Eventi

Omaggio a Vincenzo Consolo. Ritratto di una lezione civile

Palermo lunedì 21 gennaio ore 18.00

In occasione del primo anniversario della morte di Vincenzo Consolo, si terrà a Palermo, lunedì 21 gennaio 2013 alle ore 18:00, alla “Bottega dei saperi e dei sapori della Legalità” di Piazza Politeama uno speciale evento in memoria del grande scrittore siciliano, dal titolo: “Ritratto di una lezione civile. Omaggio a Vincenzo Consolo”, promosso in collaborazione con Libera Palermo e il Centro Studi “Pio La Torre”.
Durante la manifestazione sarà inaugurata la mostra omonima di ritratti di Consolo, opera dell’illustratore palermitano Giuseppe Lo Bocchiaro, e verrà  presentato in anteprima assoluta il libro di Concetto Prestifilippo “Parole contro il potere. Vincenzo Consolo, ritratti e lezioni civili” , edito da Navarra Editore nella collana Fiori di Campo.

“Palermo: uno sguardo a fuoco”: La Fotografia Quale Strumento Di Cura Nel Reinserimento Sociale

Progetti Sanitari

“Palermo: uno sguardo a fuoco”: La Fotografia Quale Strumento Di Cura Nel Reinserimento Sociale

Ha Preso Il Via Il Progetto Dell’Asp Destinato A 25 Soggetti Con Dipendeze Patologiche

La fotografia quale “strumento” di reinserimento sociale di soggetti con dipendenze patologiche. E’ l’obiettivo del progetto (PSN linea progettuale 2010) denominato “Palermo: uno sguardo a fuoco” realizzato dall’Asp di Palermo in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo (Unità di Ricerche Dipendenze Patologiche Dipartimento di Psicologia) che sarà impegnata nella ricerca scientifica.

Sono 25 i pazienti tossicodipendenti in fase di “remissione” in cura nei SerT dell’Azienda sanitaria selezionati e coinvolti in un percorso terapeutico-formativo della durata di un anno, finalizzato sia ad accrescere competenze tecniche e strumentali nel settore fotografico, sia a potenziare e valorizzare le potenzialità soggettive degli utenti coinvolti.

“Nella maggior parte dei casi – ha sottolineato il Commissario Straordinario dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta – il soggetto con dipendenze patologiche ha difficoltà ad impegnarsi in un progetto a lungo termine anche per uno scarso senso di autostima.           Il progetto che ha preso il via nei giorni scorsi ha un duplice obiettivo: ridurre i comportamenti a rischio dei pazienti e fornire competenze professionali utili per il loro futuro e per il reinserimento nel tessuto sociale”.

Per la realizzazione del progetto sono state selezionate, attraverso un bando pubblico, due Associazioni Partner-Collaboratori: una con comprovata esperienza nel settore fotografico e l’altra nel campo dell’assistenza socio-sanitaria.

“Il progetto ha preso il via nei giorni scorsi con un primo incontro ufficiale tra utenti e operatori – ha spiegato Gaetana Nuccia Cammara, Assistente Sociale in servizio presso l’Unità Operativa Complessa Dipendenze patologiche, SerT Pa1 dell’Asp, e Responsabile del Progetto – da lunedì scorso sono iniziate le sedute del laboratorio corporeo ‘Rivelarsi attraverso il movimento’, fase propedeutica al percorso terapeutico-formativo in cui la fotografia diventerà anche strumento di autorappresentazione del sé”.

Nell’iniziativa sono coinvolti esperti in specifici settori fotografici tra cui Cristina Nunez, artista spagnola di livello internazionale.  “Cristina – ha concluso la Cammara -  anche grazie alla fotografia si è lasciata alle spalle un passato difficile come eroinomane e prostituta. Oggi le sue opere sono famose e apprezzate. Tiene corsi sull’autoritratto come efficace strumento per l’auto-terapia”.

Palermo 10 dicembre 2012

(Comunicato Stampa ASP Palermo)

Palermo 10 dicembre 2012

Psicologia dell’Emergenza: Dolore e Limite Come Occasioni di Crescita

Cover Timeoutintensiva N°23

Psicologia dell’Emergenza: Dolore e Limite Come Occasioni di Crescita

di Giuseppe Sammartano

Psicologo-Psicoterapeuta-Gruppoanalista. Direttore UOC Servizio di Psicologia – ASP 9 di Trapani

“… E’ di un qualche interesse osservare, tuttavia, che nell’etimo del termine (emergenza, n.d.r.) – dal latino ex-mergere, venir fuori, venir su – sono assenti conno-tazioni ombrose o inquietanti, giacché l’alea semantica dell’emergere può riferirsi tanto ad eventi considerati indesiderabili quanto a situazioni che sono o possono essere fonte di gioia: emerge un bambino, con il suo nascere. Emerge un amore, da un incontro. Emerge un talento dalla massa o un’idea dal caos indistinto dei pensieri senza pensatore.
Emergenza, dunque, come estrema necessità d’aiuto nella perdita, nel lutto, nel dolore. Come gioia epifanica, o elevazione dell’anima, nella festa autentica del nuovo che lacera il mondo e ad esso si impone.
La psicologia dell’emergenza o, più precisamente, le psicologie (plurali) dell’emergenza si richiamano a questo secondo ordine di significati che intende integrare, senza contraddirlo, il primo. Collegandosi ad essi come in un gioco amoroso, non sostituendolo.”… Continua

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