Archivio mensile:febbraio 2011

Errori In Anestesia. Impegnarsi Per Rendere Il Volo Il Più Sicuro Possibile

Articolo Scientifico Bilingue

Errori In Anestesia. Impegnarsi Per Rendere Il Volo Il Più Sicuro Possibile

Errors In Anesthesia. Striving To Make The Flight As Safe As Possible

Marco Luchetti, Cesare Moretti, Giuseppe Marraro

“Se ti annoi, (…) pensa di essere il pilota dell’anima, di dover sorvolare il deserto del sonno senza causare dolore, e poi atterrare senza scossoni, senza sbalzi e senza vuoti d’aria. Ma dovrai anche badare a non volare troppo alto per non lasciar sfuggire l’anima per sbaglio verso l’aldilà”.

Abraham B. Yehoshua – Ritorno dall’India

Introduzione

Cosa hanno in comune gli anestesisticon i piloti di aereo? Un recente lavoro di Reason, suggerisce che, in effetti, la pratica dell’anestesia ha più somiglianze fondamentali con il volo che con le altre branche dellamedicina. Al di là degli aspetti poetici mirabilmente espressi da Yehoshua, le due pratiche hanno in comune diverse caratteristiche…. Continua qui

Introduction

What do anesthesiologists have in common with flight crews? The paper by Reason suggests that, actually, the practice of anesthesia has more similarities to flight than to other branches of medicine. In fact, apart from the poetical aspects admirably well expressed by Yehoshua, flight and anesthesia share several characteristics… Read more

Timeoutintensiva.it, N°8, Dicembre 2008


Linee-Guida Sul Trauma Cranico Pediatrico Grave

Articolo Scientifico

Linee-Guida Sul Trauma Cranico Pediatrico Grave

Gruppo Di Studio Siaarti- Sarnepi Di Neuroanestesia E Neurorianimazione

Gruppo Di Lavoro In Neuroanestesia E Neurorianimazione Pediatrica

Nell’ambito del gruppo di studio SIAARTI di neuroanestesia e neurorianimazione si è avvertita l’esigenza di produrre L.G. sul trauma cranico grave in ambito pediatrico. Il trauma cranico pediatrico (TCP) è fra le prime cause di morte ed invalidità grave per questa fascia di popolazione. Allo stesso tempo presenta aspetti peculiari che richiederebbero una competenza specifica del personale sanitario al fine di ottimizzarne la gestione migliorandone l’outcome. Nel 1990 la Società Pediatrica Canadese ha elaborato una classificazione del TCP in base alla gravità delle lesioni, suddividendo la popolazione colpita in 3 gruppi… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N°7, Technè,  Ottobre 2008


News: Terremoto: Nuova Zelanda: Salvata 26 Ore Dopo Il Sisma. Video

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Terremoto: Nuova Zelanda: Salvata 26 Ore Dopo Il Sisma

E’ il giorno del bilancio del terribile terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda, il giorno in cui si contano i morti, al momento oltre 75, e i dispersi, oltre 300. Si scava a mani nude per tentare di trarre in salvo i sopravvissuti sepolti sotto le macerie di Christchurch, seconda città neozelandese. La città è senza elettricità e numerose scosse di assestamento hanno reso difficili i lavori di soccorso.
Una donna, Anna Bodkin, è stata estratta viva dalle macerie dopo 26 ore dal sisma di magnitudo 6.3: un miracolo che ha ridato forza e speranza ai soccorritori.

News: Binge Drinking: Fenomeno In Crescita Nei Giovani

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Binge Drinking: Fenomeno In Crescita Nei Giovani

In una recente relazione inviata dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ai presidenti di Camera e Senato, emergono dati allarmanti in materia di alcol. Dai dati emerge un Italia costituita da 4 astemi su 10 e dal forte aumento del binge drinking.
Che cos’è? Il consumo periodico di bevande alcoliche fuori dai pasti. Ad essere colpiti da questo vizio sono i giovani italiani. Questa cattiva abitudini riguarda in particolare il 15,8% di chi ha poco più di undici anni.
I giovani bevitori assidui sono 475.000 (hanno meno di 16 anni). Si parla dunque del 18,5% dei ragazzi e 15,5% delle ragazze. Il fenomeno del binge drinking ha colpito in particolare gli uomini italiani tra i 18 e i 24 anni (21,6%) e 25-44 anni (17,4%). Ma anche nelle donne quest’abitudine è molto diffusa. Tra i 18 e i 24 anni abbiano una percentuale del 7,9, fra le giovani di 11-15 anni è più diffusa dei loro coetanei maschi.
Se invece guardiamo gli uomini e donne più adulti la media si abbassa nettamente: 12,4% per i maschi e del 3,1% per le donne. Insomma le nuove generazioni già da piccolissimi (11 anni) fanno uso abituale di alcol in particolare il sabato sera.

ridotto dalla Stampa Quotidiana