Oggi, 21 Marzo, Primo Giorno di Primavera, è la Giornata Internazionale della Poesia
Oggi 21 Marzo 2011, non solo si festeggia con eventi in tutt’ Italia, la Giornata Internazionale della poesia, ma questa data coincide con l’Ingresso della Primavera, ed anche con il giorno di nascita di una dei Maggiori Poeti Italiani, Alda Merini. Così viene facile festeggiare questo giorno con un video in ricordo della poetessa ed una sua poesia.
“Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.”
Alda Merini
Al mondo si è presentata così, come solo lei sapeva fare: con la poesia. Nata il primo giorno di primavera del 1931, ricorre oggi l’anniversario della nascita di una delle più grandi poetesse che la nostra epoca abbia avuto: Alda Merini. Scomparsa il primo novembre del 2009, Alda Merini ha lasciato dietro di sé una vita intensamente vissuta e testimoniata dalle sue ormai celebri poesie, di cui fu scrittrice molto prolifica. A darle i natali fu la città di Milano dove, nonostante i molti spostamenti che dovette affrontare fin dall’infanzia e i successi ricoveri in manicomio, la poetessa vi tornerà sempre per poi soggiornarvi fino all’ultimo giorno della sua vita. Una Milano che rivive molto spesso anche nelle sue poesie, dove il capoluogo meneghino e le sue ambientazioni diventano lo sfondo ideale dei componimenti. Donna dominata da tensioni contrastanti, Alda Merini non ebbe una vita facile: costituita da un’esteriorità dura e a tratti ruvida, la poetessa era però contraddistinta da uno spirito fragile. Scopriamo così leggendo la sua biografia, di un infanzia sotto i bombardamenti prima e caratterizzata dalla povertà poi. Del matrimonio del 1953 con Ettore Carniti, contro il quale una sera si scaglia violentemente: episodio che ebbe la nefasta conseguenza del suo primo internamento in manicomio. La vita di Alda Merini, infatti, sarà costantemente caratterizzata da persistenti ombre e fantasmi che, accompagnandola in gran parte dell’esistenza, ne causeranno svariati anni passati tra le mura di un manicomio, al Paolo Pini di Milano e a quello di Taranto. Una vita buia negli attimi abitati dai fantasmi, ma anche una vita piena e prolifica, durante i quali Alda Merini afferra la penna e cattura gli attimi e i pensieri in visioni poetiche intrise di realtà. Perché Alda Merini viveva di attimi, e questo traspare anche nella sua produzione poetica, capace di sprigionare forza ed energia sotto forma di illuminazione. Una vita in versi che ci rimane oggi in ricordo della ‘piccola ape furibonda‘ che ha intensamente vissuto fino al suo ultimo giorno.
da Sapere.it