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Recensioni: Books: Cosa Sognano I Pesci Rossi di M. Venturino

Recensioni

Books

Cosa Sognano I Pesci Rossi

di Marco Venturino

2005 Mondadori

con un Intervista rilasciata dall’autore a bol.it

A dispetto del titolo un po’ surreale “Cosa sognano i pesci rossi” è un’opera prima di grande rilevanza, capace di smuovere nel profondo l’animo del lettore perché riesce a conciliare la riflessione “alta” sulla vita e la morte, con la descrizione della più spiccia e talvolta degradante quotidianità. A prendere alternativamente la parola nel romanzo di Marco Venturino, direttore della divisione di Terapia intensiva all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, sono due coetanei quarantacinquenni. Il primo è Pierluigi Tunesi, amministratore delegato di una grande azienda che dopo un’operazione malriuscita viene ricoverato d’urgenza nel reparto di Terapia intensiva. Immobilizzato e reso muto da una tracheotomia, Tunesi si trova davanti il disincantato medico Luca Gaboardi. Sono loro, rispettivamente, “il pesce rosso”, chiuso nel suo acquario di silenzio, e la “faccia verde” che si china su di lui per aiutarlo nella misura in cui il suo essere medico e uomo gli permette. Lo sconvolgente romanzo di Venturino dà per la prima volta parola all’umanità dei medici, alla loro impotenza di fronte al dolore altrui, alla difficoltà di lavorare in un luogo che, come lo stesso autore dichiara al pubblico intervenuto alla sua conferenza, “è una trincea”. Venturino ha fotografato la realtà così com’è, senza filtro alcuno, descrivendo con profonda pietas e grande efficacia tanto la sofferenza della malattia, quanto la muta perseveranza di chi, medico o malato, crede e lotta per la vita. Il suo è un romanzo che, sfidando il tabù della morte, risveglia l’attenzione nei confronti del dolore, dando così luogo ad una necessaria presa di coscienza… Continua a leggere Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N° 1, Books,  Dicembre 2006



Storia Dell’ Evoluzione Delle Camere Iperbariche

Editoriale

Storia Dell’ Evoluzione Delle Camere Iperbariche

di Giancarlo Banali

Non c’e dubbio che le prime camere di decompressione sono apparse nell’uso corrente per il trattamentom della embolie  di palombari c cassocisti che pur con metodi e scopi diversi lavoravano nele stesse, condizioni disagiate e respiravano aria eompressa.

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Timeoutintensiva.it, N° 3, Technè, Luglio 2007

Ossigeno Terapia Iperbarica, Associata Al Blocco Del Plesso Lombare Nella Sindrome Da Schiacciamento. Case Report.

Articolo Scientifico

Ossigeno Terapia Iperbarica, Associata Al Blocco Del Plesso Lombare Nella Sindrome Da Schiacciamento. Case Report.

P. Castaldi*, A. Rotini*, C. Iesu*, G. Angius**, P. Isoni**, P. Caddori**, J. Parodo**

(*) Servizio Anestesia Rianimazione e Medicina Iperbarica P.O. Marino – A.S.L. n° 8 –

Cagliari

(**) Università degli Studi di Cagliari – Scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione

Introduzione

Le linee guida nazionali ed internazionali riconoscono l’efficacia del trattamento con ossigeno iperbarico nella sindrome da schiacciamento . Tale condizione si manifesta clinicamente a seguito di un evento traumatico con un importante edema tissutale e progressiva sofferenza ischemica dei tessuti. Si accompagna spesso ad intensa sintomatologia dolorosa, talvolta sono presenti aree di ipoestesia e anestesia per le lesioni nervose con compromissione della funzione motoria. L’Ossigeno iperbarico agisce migliorando l’apporto di O2 ai tessuti, stimolando la neoangiogenesi, incrementando la capacità di killing dei leucociti, previene e controlla le infezioni da anaerobi o da germi misti. Inoltre l’ossigeno iperbarico stimola e sostiene i processi riparativi fisiologici. Tuttavia l’elevato tenore di ossigeno che si ottiene con i trattamenti iperbarici, può produrre anche una vasocostrizione iperossica che, se da un lato riduce l’edema locale, dall’altro può provocare una riduzione eccessiva dell’apporto ematico con un paradossale aggravamento dell’ischemia. Il blocco del sistema simpatico segmentale con la relativa vasodilatazione può aumentare il flusso di sangue nei tessuti sofferenti e ridurre la vasocostrizione reattiva da iperossia, migliorando la ossigenazione tissutale… Per continuare a leggere Clicca qui

Caso clinico

Timeoutintensiva.it, N°7, Technè,  Ottobre 2008


Oti e Sepsi: La Modulazione Della Risposta Infiammatoria Nella Sepsi. Quale Futuro Per L’Applicazione Clinica Dell’Ossigenoterapia Iperbarica?

Articolo Scientifico

Oti e Sepsi: La Modulazione Della Risposta Infiammatoria Nella Sepsi.

Quale Futuro Per L’applicazione Clinica Dell’Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) ?

Giovanni De Martino, Antonio Pisano

Dipartimento Assistenziale di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva, Terapia Iperbarica e Terapia Antalgica. Università “Federico II” – Napoli

Da almeno vent’anni è stato chiarito che l’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI), ancorché effi cace strumento per migliorare l’ossigenazione tissutale o, meglio, per compensare un defi cit nella capacità di trasporto dell’O2, rappresenta un intenso potenziamento delle difese antimicrobiche dell’organismo mediante un’aumentata formazione di specie reattive dell’ossigeno correlata alle tensioni di O2 superatmosferiche. Più recentemente è stato evidenziato come l’ossigeno iperbarico sia in grado di agire come un vero e proprio trasduttore di segnale, modulando il rilascio di ossido nitrico e l’espressione di citochine, fattori di crescita, molecole di adesione intercellulare e… Continua qui


Timeoutintensiva.it, N°8, Technè, Dicembre 2008


Linee Guida Per Le Attività Di Psicologia In Cardiologia Riabilitativa E Preventiva

Articolo Scientifico

Linee Guida Per Le Attività Di Psicologia In Cardiologia Riabilitativa E Preventiva
Guidelines For Psychology Activities In Cardiac Rehabilitation And Prevention
Task Force per le Attività di Psicologia in Cardiologia Riabilitativa e Preventiva, Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva (GICR)

CONTESTO DI RIFERIMENTO CARDIOLOGICO
L’evoluzione e la rilevanza del ruolo della cardiologia riabilitativa nei percorsi assistenziali delle malattie cardiovascolari hanno favorito lo sviluppo di conoscenze, di esperienze e di specifiche competenze tecnico-scientifiche, organizzative e culturali da parte delle diverse figure professionali che operano insieme al cardiologo nella gestione
dei programmi riabilitativi. In coerenza con l’affermarsi di tali competenze, il Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva (GICR) ha promosso negli ultimi anni una serie di iniziative volte alla valorizzazione delle esperienze acquisite e del contributo delle varie competenze disciplinari e professionali che si integrano nel trattamento
riabilitativo del cardiopatico…. Per continuare a leggere Clicca Qui

Timeoutintensiva.it, N°8,  Technè, Dicembre 2008