Il Cambiamento del Concetto di Morte Valutato Secondo il Significato Psicologico del Tempo
M.F. Sapuppo*, R. Barbiera*, D. Bongiorno** et Alii
*II Rianimazione ARNAS Ospedale Civico Palermo
**Dipartimento Salute Mentale 1 ASL 6 Via R. Riolo Palermo
A.P.I.C.E. Selected papers. Trieste 16-20/11/2001
Forse sarebbe giusto dire che i tempi sono tre, cioè un presente che riguarda le cose passate, un presente che riguarda le cose presenti, un presente che riguarda le cose future. E questi tre tempi sono nella mente, non altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l’attesa….” Così scriveva Sant’ Agostino nelle Confessioni, ed è da queste considerazioni che ha preso avvio la nostra riflessione sul concetto di morte e “del tempo della morte e del morire” in Terapia Intensiva… Continua qui
News: Un Gioco Virtuale per Alleviare il Dolore dei Gravi Ustionati
Il dolore causato da ustioni gravi, o dalle successive operazioni di medicazione, fisioterapia e cambio delle bende, può essere attenuato attraverso la realtà virtuale.
Due docenti dell’università di Washington hanno messo a punto un gioco in grado di immergere i pazienti in un mondo virtuale tutto ghiacciato, distraendoli così dal dolore. Un’idea apparentemente semplice, che tuttavia è frutto di anni di studio sui processi cerebrali alla base della percezione del dolore.”Il dolore ha una forte componente psichica”, ha dichiarato Hunter Hoffman, uno dei professori che hanno realizzato il sistema. Inoltre a determinare le sensazioni di dolore concorrerebbero anche altri fattori quali le emozioni, l’ambiente circostante ed eventuali distrazioni. E usare terapie specifiche per la sfera psichica sembra essere una mossa vincente, stando alle prime sperimentazioni.
Pensato per attrarre il più possibile l’attenzione della persona ustionata, il gioco si chiama SnowWorld, ed è ambientato in un canyon tutto ghiacciato. La scelta del ghiaccio non è casuale ma risponde al tentativo di contrastare con il ricordo del fuoco, che ha provocato la fonte del dolore. Il gioco è volutamente molto semplice: bisogna tirare palle di neve contro pupazzi di neve e non farsi colpire dalle loro. Per farlo, però, i pazienti devono indossare una sorta di elmetto speciale, dotato di una visiera in grado di proiettare le immagini e un paio di cuffie per coprire i rumori circostanti.
Il cervello, è in grado di elaborare una limitata quantità di informazioni per volta, perciò se ci si concentrata sul gioco – sostengono i ricercatori – rimane poca attenzione a disposizione per elaborare anche le informazioni relative al dolore. Ora un numero crescente di cliniche per grandi ustionati in tutto il mondo è interessata a SnowWorld, dalle Hawaii alla Danimarca all’Olanda.
La notizia è apparsa sul sito della Bbc e ora sta facendo il giro del mondo.
The National sono newyorchesi ma sembrano Inglesi, come pure i più conosciuti Interpol, e questo è per me sempre un titolo di merito.
E dire, che prima di parlare di questo CD ci ho pensato un pò su; ricorda molte cose, troppe, e già al primo ascolto potrebbe rischiare di essere snobbato contrariamente a quanto è accaduto a me… Continua qui
Nella California del 1998 il tempo scorre in senso inverso. A causa di un bizzarro fenomeno scientifico chiamato ‘Fase Hobart’, i morti risorgono dalle tombe, diventano adulti, giovani, adolescenti, infanti, per poi tornare nel grembo da cui provengono. Le sigarette si fumano a partire dalle cicche, si saluta il prossimo con un ‘addio’ e ci si congeda con ‘ciao’, a tavola si dà di stomaco invece di mangiare. Alcune ditte specializzate, i Vitarium, si occupano di prelevare dai cimiteri i defunti che ritornano al mondo… Scritto nel 1967, In senso inverso è un romanzo insolito e paradossale, che ben rappresenta la sfrenata fantasia creativa di Philip K. Dick… Continua qui
Timeoutintensiva.it, N°1, Books Recensioni, Dicembre 2006
Da Una Mostra e un concorso Fotografico in Rianimazione (Direttore Nicola Latronico)
liberamente svolto da M. Francesca Sapuppo e Vittorio Coppola (in Brescia presso la 2° Rianimazione degli Spedali Civili nel febbraio 2007)
in appendice i curatori Giovanna Perone e Sergio Zappa raccontano la nascita di questa particolare mostra/concorso fotografica dentro la Rianimazione
“Il verde di questa Rianimazione è smorto e pallido come quello di qualsiasi altro Ospedale… Ma quello che c’è di diverso “da dentro” su quel verde pallido e smorto è qualcosa che si impone alla vista: tante foto colorate nelle loro eguali cornici.
Foto e foto a colori, divise da porte chiuse e aperte, su un corridoio un po’ largo e lungo che impedisce l’accesso alla degenza. E’ qui che i parenti attendono in un crocevia “la possibilità di entrare”. Questa è una Rianimazione aperta, ma i parenti in silenzio bisbigliano ordinati quasi in fila per quattro.Nell’attesa osservano le foto come le stiamo osservando noi. Foto che ritraggono paesaggi di natura e di umanità, che ritraggono senza soggetto, che espongono elementi simbolici, che pennellano colori accesi o sfumati. Una sola nei colori del bianco e del nero. Tutte in attesa e in speranza di essere scelte e votate. Perché questa è una mostra/concorso dal titolo “colore e colori” giocata nel 2006 e mantenuta fino ad adesso, fino a quando non sarà esposta la nuova del 2007. Questa è una mostra che nasce in un posto un po’ strano, aperta a tutti i concorrenti e che permette a tutti (visitatori, parenti, ospedalieri…) di esprimere un voto e “farne vincere una”. La vincita: una pizza tra amici…
Articolo e foto vincitrici del concorso le trovate Cliccando qui