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Dagli Antiinfiammatori Una Nuova Arma Contro Il Declino Cognitivo Post-Operatorio

Articolo Scientifico

Alcuni farmaci antinfiammatori usati per il trattamento dell’artrite reumatoide potrebbero essere efficaci nella cura del declino cognitivo post-operatorio ovvero quell’insieme di disturbi della memoria, stati confusionali e disturbi di apprendimento che si verifica nei pazienti, soprattutto anziani, in seguito ad un intervento chirurgico. Uno studio dell’Imperial College di Londra e dell’universita’ della California a San Francisco, pubblicato su Pnas, ha mostrato che la responsabilita’ di tale declino è delle citochine, molecole di segnalazione intercellulare rilasciate dal sistema immunitario. Pertanto i farmaci che inibiscono l’attivita’ di queste molecole, gia’ disponibili sul mercato, potrebbero prevenire l’insorgenza del declino cognitivo che colpisce una percentuale di pazienti variabile tra il 28 e il 92%, in dipendenza dall’eta’, dallo stato di salute e dal tipo d’intervento.

Tratto da Pnas,

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Emergenza Haiti: Colera e Caschi blu. La Testimonianza

da: http://it.peacereporter.net

“È impressionante. Vedi la gente per strada che d’improvviso si ferma colta da dissenteria acutissima e poi cade a terra morta”. Il racconto di un inviato della Croce Rossa italiana a Port au Prince

Emerico Laccetti lavora per la Croce Rossa Italiana e da tempo si trova a Port au Prince, Haiti. Da lì, racconta a PeaceReporter il dramma del colera, che è andato ad aggiungersi alle tante tragedie che stanno devastando l’isola a un anno dal tragico terremoto che l’ha piegata.

“La situazione è grave. Il colera si sta diffondendo a macchia d’olio. È un problema grosso. Nato nella periferia nord della Repubblica haitiana si è diffuso in buona parte del paese, raggiungendo Port au Prince. È impressionante. Vedi la gente per strada che d’improvviso si ferma colta da dissenteria acutissima e poi cade a terra morta. La fortuna è che in questo periodo non piove, così l’acqua non si mette a spargere tutte queste schifezze contribuendo a diffondere ulteriormente il contagio.

La prossima settimana sapremo se il colera sarà ormai sotto controllo o in balia degli eventi. Le vittime salgono ogni giorno. A salvarsi per ora sono le zone interne e il sud. Qui la gente vive appesa a un rigagnolo d’acqua, portata da un fantomatico fiume, e con questa ci fanno tutto, la bevono, ci cucinano, ci lavano il bucato. E il colera si moltiplica. La maggioranza delle persone poi vive accampata in tende di fortuna fatte di lenzuola e poco più. Sono distese che si perdono a vista d’occhio. E questo certo non aiuta. Purtroppo dal terremoto di un anno fa la situazione è questa. Senza nessun rispetto per le minime norme igieniche. Non esistono nemmeno le fognature. Ce n’è una rudimentale qui a Port au Prince che però scarica tutto in mare, senza nessun tipo di filtro.

Le peggiori conseguenze si abbattono sui bambini, molti dei quali sono rimasti orfani dal terremoto, quindi senza controlli. E loro sono le principali vittime del colera perché toccano ovunque, mettono le mani in bocca, si stropicciano. Ed è la fine. Ed è anche poco facile che qui la gente si metta in mente la prevenzione. È una cultura che non appartiene loro. E del vaccino che dire? Innazitutto, che va somministrato su pazienti sani. Quindi, pensare di sedare l’emergenza con il vaccino è inutile. L’unica cosa è cercare di limitare i danni.

Nella nostra zona, cerchiamo di disinfettare chi entra. Prendiamo seri provvedimenti per evitare che qualcuno si trasformi in untore. E a proposito dell’untore, il fatto che qui a Haiti il colera non ci sia mai stato ha scatenato una caccia all’untore individuato fra gli stranieri presenti sul posto. In particolare è stato accusato un casco blu nepalese. Sono dicerie. Noi come croce rossa non sappiamo niente ufficialmente, non ci sono prove o dati che avallino questa ipotesi, ma la gente è convinta. E questo ha provocato una guerriglia che nottetempo si dipana in molte zone. Tutti contro i caschi blu. Ci sono stati anche tre morti, ma va tutto ridimensionato. Si deve tener conto che con il terremoto son venute giù anche le carceri, quindi molti delinquenti sono in giro e certo non contribuiscono a sedare gli animi. Anzi, sono in prima linea nel caos. E’ tutto molto complesso.


da: http://it.peacereporter.net

Ci sono sparatorie, roba seria. E certo la presenza dei soldati Onu non placa gli animi. In più si deve tener conto che il 28 e il 29 ci saranno le elezioni e questo incrementa la tensione.

Noi come Croce rossa siamo ben visti, ma corriamo ugualmente il rischio di poter essere assimilati nella loro mentalità agli untori.”

L’ultimo bilancio uficiale delle vittime del colera ad Haiti è di 3.333 morti. I casi registrati sono 148.787.

da: http://it.peacereporter.net e Internazionale

18/11/2010

Le linee guida ERC (European Resuscitation Council) 2010 sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP)

Le linee guida ERC (European Resuscitation Council) 2010 sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP) aggiornano quelle pubblicate nel 2005 e rispettano il ciclo quinquennale di revisioni previste per le modifiche alle linee guida. Come le precedenti, le nuove linee guida del 2010 sono basate sul più recente Consenso Scientifico Internazionale sulla Rianimazione Cardiopolmonare con Raccomandazioni sul Trattamento (CoSTR) che ha riunito i risultati di revisioni sistematiche nell’ambito di un’ampia serie di argomenti relativi alla RCP. La scienza della rianimazione è in continua evoluzione e le linee guida cliniche devono essere regolarmente aggiornate per seguire il progresso scientifico ed indirizzare il personale sanitario sul miglior approccio da seguire nella pratica clinica. Nei cinque anni che intercorrono tra gli aggiornamenti delle linee guida, comunicazioni scientifiche provvisorie possono informare il personale sanitario sulle nuove terapie che potrebbero influenzare significativamente la prognosi. La sintesi operativa delle linee guida ERC 2010, fornita in anteprima da Italian Resuscitation Council, fornisce gli algoritmi di trattamento essenziale per la rianimazione di bambini e adulti e mette in luce le principali modifiche rispetto alle linee guida del 2005. Indicazioni dettagliate sono disponibili nel testo completo in lingua inglese disponibili sul sito ERC (www.erc.edu ) .

Una Sintesi Delle Linee Guide in Italiano La Trovi Su Technè,  Timeoutintensiva N° 15, e la puoi scaricare Cliccando qui

Presentate Le Nuove Linee Guida Sulla Rivascolarizzazione Miocardica

E’ stato diffuso uno fra i piu’ importanti documenti di consenso clinico mai pubblicati in Europa in materia di trattamento della malattie coronariche, frutto della collaborazione tra la Societa’ Europea di Cardiologia (ESC) e la Societa’ Europea di Cardiochirurgia (EACTS). L’obiettivo è quello di mettere al centro di ogni valutazione l’adozione della migliore terapia per il paziente, scelta di comune accordo tra cardiologo curante, emodinamista e cardiochirurgo.

Le linee guida prevedono, fatta eccezione per le urgenze, la costituzione di un Heart team di cui fanno parte il cardiologo curante, l’emodinamista e il cardiochirurgo, i quali valuteranno, insieme al paziente, i vantaggi di una scelta terapeutica rispetto ad un’altra, identificando cosi’ il percorso migliore. L’interesse per questo approccio condiviso risiede nel fatto che ogni anno in Italia si eseguono 130.000 procedute di angioplastica coronarica e ben 18.000 interventi di by pass aorto-coronarici.

per approfondimenti vai al sito della’ EACTS Cliccando qui

puoi Leggere le linee Guida Cliccando qui

Fotografia e Poesia: “L’assenza dondola nell’aria” di Nazim Hikmet

L’assenza dondola nell’aria

Nazim Hikmet

Photos di Evgen Bavcar

“L’assenza dondola nell’aria come un batacchio di ferro
martella il mio viso martella
ne sono stordito

corro via l’assenza m’insegue
non posso sfuggirle
le gambe si piegano cado

l’assenza non è tempo né strada
l’assenza è un ponte fra noi
più sottile di un capello più affilato di una spada

più sottile di un capello più affilato di una spada
l’assenza è un ponte fra noi
anche quando
di fronte l’uno all’altra le nostre ginocchia si toccano”.

(Nazim Hikmet, Mosca, 1961)

Nazim Hikmet è stato un poeta turco, naturalizzato polacco alla fine degli anni ‘50, quando la Turchia gli tolse la cittadinanza per motivi politici. E’ considerato uno dei più grandi poeti del ventesimo secolo, rivoluzionario nell’introdurre versi liberi ed uno schema colloquiale nel compassato schema letterario ottomano.

PS: Nota personale> Dedicato alla perdita, oggi subita, da un amico ormai assente

Savas