Archivio dell'autore: Savas

YouTube Play. A Biennial of Creative Video by Guggenheim Museum

Il Guggenheim Museum ha realizzato un concorso, il Youtube/Play per il 2010 nel quale tra più di 23000 video ne sono stati scelti 25 da una giuria composta tra gli altri da Takashi Murakami, Laurie Anderson, Darren Aronofsky. I video scelti sono stati mostrati nelle sedi del Museo di New York, Bilbao, Venezia, Berlino, e poi pubblicati on line su you tube in un canale dedicato.  Quello che vi mostriamo, Seaweed,  è uno dei 25 scelti dalla Giuria del Guggenheim Museum per il 2010

di Tellno1ne
30 Luglio 2010
video experiments – by http://www.tellnoone.co.uk

Track – Grizzly Man by Rockettothesky

potete visionare gli altri e approfondire all’indirizzo:

http://www.guggenheim.org/new-york/interact/participate/youtube-play



Coming Soon: “Kill me, Please”, Film di Olias Barco

Kill me, Please
Film: al Festival di Roma 2010 vincono gli aspiranti suicidi di Kill me, please

E’ il tema rimosso per antonomasia, il tabù difficilmente discutibile, l’argomento inaffrontabile nella nostra banale realtà. Il regista Olias Barco è riuscito a parlare della morte con irresistibile umorismo e sana scorrettezza politica nel suo “Kill me please”, il film che gli è valso il primo premio al Festival di Roma. Sarà proprio il regista francese a presentarlo nell’anteprima che La Repubblica, ArchibaldFilm e Cineteca offrono ai nostri lettori giovedì 13 Gennaio 2010al Lumiere (ore 20.15) di Roma

Trama
Medico all’avanguardia, il Dr Kruger vuole dare un senso al suicidio. Il suo sogno è creare una struttura terapeutica dove darsi la morte non sia più considerata una disgrazia, ma un atto consapevole svolto con assistenza medica. La sua clinica esclusiva richiama l’attenzione di un gruppo di strani personaggi, accomunati dal desiderio di morire: un famoso comico con un cancro incurabile, un commesso viaggiatore che cela sordidi segreti, un ricco erede lussemburghese, una bella ragazza con manie autolesioniste, un vecchio cabarettista berlinese dalla voce rovinata e un uomo che ha perso tutto nel gioco d’azzardo, moglie compresa. Dopo essersi consultati con Kruger sulle motivazioni che li spingono a farla finita, ciascuno di loro ha diritto a esprimere un’ultima richiesta. Ma nelle isolate montagne dove il dottore ha inteso realizzare il suo sogno del suicidio perfetto, è ancora la Morte a decidere quando colpire. Commedia in bianco e nero, nerissima e irresistibile, grottesca e scorrettissima.
REGIA: Olias Barco
SCENEGGIATURA: Olias Barco, Stephane Malandrin, Virgile Bramly
ATTORI: Aurélien Recoing, Virgile Bramly, Daniel Cohen, Virginie Efira, Bouli Lanners, Benoît Poelvoorde, Saul Rubinek, Zazie De Paris, Philippe Nahon, Vincent Tavier, Olga Grumberg, Stephane Malandrin, Clara Cleymans
Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Frédéric Noirhomme
MONTAGGIO: Ewin Ryckaert
PRODUZIONE: Les Armateurs, OXB Productions, La Parti Production
DISTRIBUZIONE: Archibald Enterprise Film
PAESE: Belgio, Francia 2010
GENERE: Commedia, Drammatico
DURATA: 92 Min
FORMATO: B/N
Note:
Vincitore del Marc’Aurelio come miglior Film al Festival di Roma 2010

Fotografia e Poesia

Foto di James Nachtway fotografo di guerra e di pena Afghanistan, 1996 - Mourning a brother killed by a Taliban rocket.

Solo la morte.

“La morte arriva a risuonare

come una scarpa senza piede, un vestito senza uomo,

riesce a bussare come un anello senza pietra né dito,

riesce a gridare senza bocca, né lingua, né gola.

Certo i suoi passi suonano,

e il vestito ha un lieve stormire d’albero.

Io non so, io conosco poco, io vedo appena;

ma io credo il suo canto colore delle viole umide,

di viole abituate alla terra,

perché il viso della morte è verde,

e lo sguardo della morte è verde,

con l’acuta umidità d’una foglia di viola,

e il cupo colore d’invemo esasperato.

Però la morte va per il mondo anche come scopa,

lecca la terra cercando i morti,

la morte è nella scopa,

è la lingua della morte che va scovando i morti,

è l’ago della morte che va in cerca di filo.

Pablo Neruda

(frammento tratto da Da Resindencia el la tierra, II (1931/1935) di Pablo Neruda)

La Foto è del fotografo J. Natchway ed è consultabile al suo sito cliccando qui

Sono Ormai Solo un Niente

Books: recensione

foto di James Nachtwey

“-E’ un Niente !

-Signore perchè la chiamano un Niente?

-Perchè è questo che sono

-Cosa faceva nella vita ?

-Niente

-Era un uomo d’affari?

-No

-Cos’era allora

-Un Niente

-Neanche se stesso

-Men che meno me stesso

-Che cosa odiava ?

-Niente

-Era un credente?

-No

-Era un Miscredente?

-No, Ovviamente.

Sono ormai solo un Niente.”


Da “Il Compromesso” di Elia Kazan

Il Compromesso

Elia Kazan

edizioni Mattioli1885

“Il compromesso è un grande romanzo: c’è un uomo qui dentro” (Henry Miller)

“Non ci piace la realtà descritta da Kazan, ma non possiamo ignorarla, perchè è la nostra!” (John Steinbeck)

“La scrittura di Elia Kazan è di grande effetto. Ha l’intensità di un proclama e l’autorità di una confessione” (James Baldwin)

“Un romanzo di straordinaria intensità” (Tennesee Williams)

Edizione italiana a cura di Gian Paolo Serino.

Recensione Video Commenti Filmografia Clicca qui

Mancanza di Sonno, Procedure Chirurgiche e Consenso Informato

Dottore, ha dormito stanotte?

da quotidiano sanità.it

Dal New England Journal of Medicine arriva la proposta: “i chirurghi dicano al paziente se hanno dormito poco e questi ultimi decidano se fidarsi comunque, se scegliere un altro medico o rimandare l’intervento”.

La carenza di sonno peggiora le performance psicomotorie più dell’alcool. Così un gruppo di chirurghi e anestesiologi americani ha proposto, in un editoriale pubblicato sul New England Journal of Medicine, una misura drastica: gli ospedali non permettano ai chirurghi che hanno dormito poco – magari perché in servizio – di svolgere interventi elettivi. Se non con il consenso informato del paziente. Insomma, il medico dica al paziente se ha dormito poco e quest’ultimo decida se fidarsi comunque, se scegliere un altro medico o rimandare l’intervento. Il ragionamento degli autori dell’editoriale non fa una piega: “La carenza di sonno influenza le performance del medico e aumenta il rischio di complicazioni”, ha spiegato il primo firmatario Michael Nurok, anestesista e medico di terapia intensiva all’ Hospital for Special Surgery di New York. “È chiaro dalle rilevazioni compiute sui pazienti che questi vorrebbero essere informati se il loro medico avesse una carenza di sonno e [in questo caso] la maggior parte dei pazienti chiederebbe un altro chirurgo. Pensiamo che le strutture abbiano la responsabilità di minimizzare le probabilità che i pazienti siano operati da medici con carenza di sonno”, ha aggiunto.

Tuttavia, “questo approccio può rappresentare un cambiamento fondamentale nella responsabilità attribuita al paziente in merito alle decisioni riguardanti la propria salute che potrebbe […] incrinare il rapporto medico-paziente”. Ciononostante, per gli autori dell’editoriale, si tratta di una misura necessaria, almeno finché “le strutture sanitarie non si assumeranno la responsabilità di assicurare che il paziente non si scontri con questo dilemma”. Mettere in atto la misura, però, sarà tutt’altro che facile.

da:

- quotidiano sanità.it

Sleep Deprivation, Elective Surgical Procedures, and Informed Consent

Michael Nurok, M.D., Ph.D., Charles A. Czeisler, Ph.D., M.D., and Lisa Soleymani Lehmann, M.D., Ph.D.

N Engl J Med 2010; 363:2577-2579 December 30, 2010

Per Leggere l’ editoriale sul Nejm Clicca qui